“Tra Zaia e Zingaretti affiderei di certo il Paese a Zingaretti: è infinitamente più affidabile di Zaia, che se diventa leader nazionale avrà comunque all’interno la componente salviniana”. Così il filosofo Massimo Cacciari, ospite di ‘Accordi&Disaccordi’, il talk politico condotto da Andrea Scanzi e Luca Sommi, con la partecipazione di Marco Travaglio, in onda sul Nove tutti i venerdì alle 22.45, ha commentato la tensione che sembra esserci tra il segretario del Carroccio e il neo rieletto governatore leghista Luca Zaia, forte di una grande vittoria alle Regionali. “Zaia però non c’entra con la componente salviniana – ha proseguito l’ex europarlamentare – Ecco il problema importante della Lega, su cui dovrà decidere e non sarà semplice. Chapeau a Salvini se sono diventati partito di destra nazionale senza più il nordismo di maniera, senza il secessionismo, senza la mitologia bossiana. Ma a questo punto c’è un bivio: puoi essere destra nazionale come la destra salviniana, che punta sulla sicurezza, mette in dubbio l’Europa, l’euro, si allea con i Le Pen e i peggiori mascalzoni europei, oppure come la destra borghese: questo è Zaia”, ha concluso l’ex sindaco di Venezia.
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