La dichiarazione d’intenti è stata siglata a Palazzo Chigi dal sottosegretario Fraccaro, in collegamento con l'amministratore capo della Nasa. Il programma Artemis prevede di "utilizzare la Luna come base operativa per l’esplorazione dello spazio". L'amministratore delegato di Leonardo, Profumo: "L'intesa vale circa 1 miliardo di euro per l'industria nazionale"
L’Italia è il primo Paese europeo a firmare con gli Stati Uniti un accordo bilaterale per l’esplorazione della Luna. La dichiarazione d’intenti è stata firmata oggi a Palazzo Chigi dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle politiche per lo spazio, Riccardo Fraccaro, in collegamento con l’amministratore capo della Nasa, Jim Bridenstine. L’intesa prevede una cooperazione tra i due Paesi in materia di attività spaziali, all’interno del programma Artemis che ha l’obiettivo di riportare l’uomo sulla Luna. E’ una dichiarazione d’intenti di livello politico che va ad affiancarsi all’impegno dell’Italia nell’Agenzia spaziale europea (Esa). Le tecnologie italiane saranno usate per moduli abitativi, telecomunicazioni e tecnologia.
“L’Italia ha siglato un’intesa storica – ha commentato Fraccaro – ci darà la possibilità di partecipare alla missione lunare e di avere un ruolo da protagonista nel più ambizioso programma di attività spaziale mai attuato”. Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo, ha sottolineato in una nota che la firma dell’accordo avrà un impatto economico per l’industria nazionale che “ammonta potenzialmente a circa 1 miliardo di euro“.
La firma dell’accordo, ha proseguito Fraccaro, “è un riconoscimento ulteriore del ruolo del nostro Paese all’interno della missione Artemis, che porterà la prima donna sulla Luna e ha l’obiettivo di stabilire una presenza continua e autosufficiente sulla superficie lunare”. La missione Artemis prevede un allunaggio per il 2024, che sarebbe solo un primo passo. L’obiettivo, ha spiegato il sottogretario M5s, “è infatti utilizzare la Luna come base operativa per l’esplorazione dello spazio” e comprende lo sviluppo delle attività in viste delle future missioni che porteranno l’uomo su Marte.
“Partendo da quanto già sviluppato per l’orbita bassa terrestre e per la Stazione Spaziale Internazionale, l’Italia – ha detto ancora Fraccaro – tra le altre cose garantirà la fornitura di capacità abitative dell’equipaggio sulla Luna, potrà condurre esperimenti scientifici e fornire servizi di telecomunicazione attraverso risorse di superficie e costellazioni orbitali lunari”. “Ci vedremo sulla Luna“, ha detto Fraccaro all’amministratore capo della Nasa. “Sarebbe davvero fantastico”, ha risposto Bridenstine.
Esprime soddisfazione anche Profumo, l’ad di Leonardo (ex Finmeccanica), la partecipata del ministero dell’Economia: “Il nostro Paese, oltre all’importantissimo contributo sul piano tecnico e scientifico, fornirà alla missione lunare l’apporto tecnologico necessario alla costruzione dei sistemi di allunaggio (lander) e alla realizzazione degli ulteriori moduli abitabili di superficie (shelter). Dalla cooperazione con gli Usa, quindi, per l’Italia ci sarà anche un ritorno industriale diretto dal valore superiore al miliardo di euro, senza contare tutti gli effetti positivi per la filiera e l’indotto dello spazio”.
E’ un accordo, scrive il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Giorgio Saccoccia, che “conferma la storica amicizia tra i due Paesi e la lunga tradizione di cooperazione bilaterale tra l’Asi e la Nasa. Con i successivi Accordi Attuativi tra le due agenzie spaziali, saranno specificati nel dettaglio i contributi italiani al programma che contribuiranno a rendere possibile il sogno di una presenza sostenibile in orbita e sulla superficie lunare: dai moduli abitativi, agli esperimenti scientifici, al sistema di telecomunicazioni”.