“I fondi europei in arrivo sono una occasione storica e siamo a una vera svolta. Ma il rischio d’infiltrazioni della criminalità economica è grande”. Il comandante generale della Guardia di Finanza, Giuseppe Zafarana, intervistato dal Sole 24 Ore ribadisce l’allarme arrivato anche da Europol. “La portata dell’intervento pubblico è storica – aggiunge – La manovra, se non monitorata adeguatamente, potrà alimentare forme inaccettabili di arricchimento personale illecito“. La Gdf si sta organizzando: “I reparti orienteranno le attività sulla base di analisi del rischio, in stretta sinergia sia con le Procure sia con gli enti erogatori. A livello provinciale sarà garantita massima collaborazione alle Prefetture, oltre a rapporti stretti con le associazioni di categoria”.
La criminalità si è già adattata ai mutamenti economici causati dalla pandemia: “E’ stato diversificato il riciclaggio non solo nelle filiere produttive e nei servizi essenziali che non hanno interrotto l’attività, come lo smaltimento dei rifiuti e la sanificazione, ma anche in settori che hanno subito perdite significative“. Particolarmente significativa “è l’operazione Habanero, conclusa a luglio dal nucleo di polizia economico-finanziaria di Milano, che ha portato all’arresto di dieci persone e all’applicazione di misure cautelari reali per oltre 7,5 milioni di euro, facendo luce sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in diverse società lombarde”. Nel periodo marzo-agosto 2020, afferma il comandante, i sequestri operati a contrasto del riciclaggio ammontano a circa 270 milioni. Cresce l’usura: “Nel periodo marzo-agosto 2020 il valore dei proventi usurari sottoposti a sequestro è più che raddoppiato“.
Già prima dell’emergenza Covid, poi, si è evoluto anche il fenomeno della corruzione, come evidenzia anche l’ultima relazione dell’Autorità nazionale anticorruzione. “La dazione illecita di denaro continua ad avvenire in contanti o può essere mascherata da fatture false relative a prestazioni di beni e servizi inesistenti oppure gonfiate”, spiega Zafarana. “Sono prevalenti, tuttavia, altre controprestazioni illecite che danno luogo al fenomeno della cosiddetta smaterializzazione della tangente come l’assunzione di congiunti o amici, l’assegnazione di consulenze professionali a persone fisiche o giuridiche, benefit vari tra cui, per esempio, ristrutturazioni edilizie, lavori di manutenzione, servizi di pulizia e trasporto. Capita frequentemente? Sono una sorta di nuova frontiera della corruzione”. Le investigazioni “consentono di svelare l’esistenza, negli accordi corruttivi, di controprestazioni non monetarie. Una operazione del Nucleo di polizia economico finanziaria di Catania, per esempio, ha permesso di arrestare tre soggetti coinvolti in un meccanismo che aveva l’obiettivo d’intralciare o addirittura impedire le pratiche di corretta riscossione dei tributi da parte di un ente pubblico. I corrotti venivano remunerati, tra l’altro, con l’assunzione di familiari presso società terze”.
Zafarana affronta anche il tema della lotta all’evasione per dire che è indispensabile “la riforma del sistema tributario”, con “la semplificazione degli adempimenti e la promozione dell’uso dei pagamenti digitali“. Per quanto riguarda la grande evasione, “Nel solo 2019 abbiamo scoperto 1.627 casi di evasione fiscale internazionale, uno dei quali ha permesso all’Erario d’incassare ben 1,25 miliardi di euro. Risultati di assoluto rilievo se consideriamo le difficoltà connesse a fattispecie evasive complesse come le residenze estere fittizie, le stabili organizzazioni occulte, la manipolazione dei prezzi di trasferimento e l’occultamento dei patrimoni all’estero”. Durante l’emergenza pandemica, con la sospensione temporanea dei controlli fiscali sui contribuenti, le indagini della Gdf si sono concentrate “sui fenomeni di evasione fiscale più gravi e insidiosi, in particolare quelli di matrice internazionale”. Come “Le cosiddette frodi carosello di evasione dell’Iva, le compensazioni indebite di crediti d’imposta inesistenti, il contrabbando di prodotti petroliferi e le frodi doganali, allo scopo di tutelare l’economia sana del Paese”. L’emergenza sanitaria ha fatto emergere nuove tipologie di frodi? “I sistemi di frode tradizionali, basati sulla interposizione di entità giuridiche, le cosiddette cartiere, prive di consistenza patrimoniale e intestate a prestanome, stanno interessando anche comparti come il commercio di prodotti medicali, diversi da quelli tradizionali e questo ci viene confermato dalle informazioni provenienti dagli esperti antifrode dell’Unione europea”.
In generale, “la presenza di normative tributarie non armonizzate in materia d’imposte dirette”, a livello Ue, “rende fisiologica la necessità per gli operatori economici di considerare la variabile fiscale nella pianificazione degli investimenti. I negoziati in ambito europeo per l’adozione di un approccio uniforme alla tassazione dell’economia digitale e l’introduzione di una base imponibile consolidata comune sono finalizzati proprio a garantire una concorrenza equa e leale tra le imprese”.
Giustizia & Impunità
Zafarana (Gdf): “Grande rischio infiltrazioni nell’uso dei fondi Ue. Durante la pandemia la criminalità ha diversificato il riciclaggio”
Il comandante generale delle Fiamme Gialle: "Soldi illeciti reinvestiti non solo nelle filiere produttive e nei servizi essenziali, come lo smaltimento dei rifiuti e la sanificazione, ma anche in settori che hanno subito perdite significative". E nel periodo marzo-agosto 2020 "il valore dei proventi usurari sottoposti a sequestro è più che raddoppiato".
“I fondi europei in arrivo sono una occasione storica e siamo a una vera svolta. Ma il rischio d’infiltrazioni della criminalità economica è grande”. Il comandante generale della Guardia di Finanza, Giuseppe Zafarana, intervistato dal Sole 24 Ore ribadisce l’allarme arrivato anche da Europol. “La portata dell’intervento pubblico è storica – aggiunge – La manovra, se non monitorata adeguatamente, potrà alimentare forme inaccettabili di arricchimento personale illecito“. La Gdf si sta organizzando: “I reparti orienteranno le attività sulla base di analisi del rischio, in stretta sinergia sia con le Procure sia con gli enti erogatori. A livello provinciale sarà garantita massima collaborazione alle Prefetture, oltre a rapporti stretti con le associazioni di categoria”.
La criminalità si è già adattata ai mutamenti economici causati dalla pandemia: “E’ stato diversificato il riciclaggio non solo nelle filiere produttive e nei servizi essenziali che non hanno interrotto l’attività, come lo smaltimento dei rifiuti e la sanificazione, ma anche in settori che hanno subito perdite significative“. Particolarmente significativa “è l’operazione Habanero, conclusa a luglio dal nucleo di polizia economico-finanziaria di Milano, che ha portato all’arresto di dieci persone e all’applicazione di misure cautelari reali per oltre 7,5 milioni di euro, facendo luce sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in diverse società lombarde”. Nel periodo marzo-agosto 2020, afferma il comandante, i sequestri operati a contrasto del riciclaggio ammontano a circa 270 milioni. Cresce l’usura: “Nel periodo marzo-agosto 2020 il valore dei proventi usurari sottoposti a sequestro è più che raddoppiato“.
Già prima dell’emergenza Covid, poi, si è evoluto anche il fenomeno della corruzione, come evidenzia anche l’ultima relazione dell’Autorità nazionale anticorruzione. “La dazione illecita di denaro continua ad avvenire in contanti o può essere mascherata da fatture false relative a prestazioni di beni e servizi inesistenti oppure gonfiate”, spiega Zafarana. “Sono prevalenti, tuttavia, altre controprestazioni illecite che danno luogo al fenomeno della cosiddetta smaterializzazione della tangente come l’assunzione di congiunti o amici, l’assegnazione di consulenze professionali a persone fisiche o giuridiche, benefit vari tra cui, per esempio, ristrutturazioni edilizie, lavori di manutenzione, servizi di pulizia e trasporto. Capita frequentemente? Sono una sorta di nuova frontiera della corruzione”. Le investigazioni “consentono di svelare l’esistenza, negli accordi corruttivi, di controprestazioni non monetarie. Una operazione del Nucleo di polizia economico finanziaria di Catania, per esempio, ha permesso di arrestare tre soggetti coinvolti in un meccanismo che aveva l’obiettivo d’intralciare o addirittura impedire le pratiche di corretta riscossione dei tributi da parte di un ente pubblico. I corrotti venivano remunerati, tra l’altro, con l’assunzione di familiari presso società terze”.
Zafarana affronta anche il tema della lotta all’evasione per dire che è indispensabile “la riforma del sistema tributario”, con “la semplificazione degli adempimenti e la promozione dell’uso dei pagamenti digitali“. Per quanto riguarda la grande evasione, “Nel solo 2019 abbiamo scoperto 1.627 casi di evasione fiscale internazionale, uno dei quali ha permesso all’Erario d’incassare ben 1,25 miliardi di euro. Risultati di assoluto rilievo se consideriamo le difficoltà connesse a fattispecie evasive complesse come le residenze estere fittizie, le stabili organizzazioni occulte, la manipolazione dei prezzi di trasferimento e l’occultamento dei patrimoni all’estero”. Durante l’emergenza pandemica, con la sospensione temporanea dei controlli fiscali sui contribuenti, le indagini della Gdf si sono concentrate “sui fenomeni di evasione fiscale più gravi e insidiosi, in particolare quelli di matrice internazionale”. Come “Le cosiddette frodi carosello di evasione dell’Iva, le compensazioni indebite di crediti d’imposta inesistenti, il contrabbando di prodotti petroliferi e le frodi doganali, allo scopo di tutelare l’economia sana del Paese”. L’emergenza sanitaria ha fatto emergere nuove tipologie di frodi? “I sistemi di frode tradizionali, basati sulla interposizione di entità giuridiche, le cosiddette cartiere, prive di consistenza patrimoniale e intestate a prestanome, stanno interessando anche comparti come il commercio di prodotti medicali, diversi da quelli tradizionali e questo ci viene confermato dalle informazioni provenienti dagli esperti antifrode dell’Unione europea”.
In generale, “la presenza di normative tributarie non armonizzate in materia d’imposte dirette”, a livello Ue, “rende fisiologica la necessità per gli operatori economici di considerare la variabile fiscale nella pianificazione degli investimenti. I negoziati in ambito europeo per l’adozione di un approccio uniforme alla tassazione dell’economia digitale e l’introduzione di una base imponibile consolidata comune sono finalizzati proprio a garantire una concorrenza equa e leale tra le imprese”.
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Roma, 7 mar. (Adnkronos) - Esperti e stakeholder del settore energetico si sono riuniti ieri mattina a Key, in occasione del convegno 'Accelerating Sustainable Electrification: Key to Economic and Social Development on the African Continent' curato da Res4Africa Foundation, per parlare del ruolo fondamentale dell'elettrificazione nella trasformazione socioeconomica dell'Africa. Con una popolazione prevista di 2,5 miliardi entro il 2050, il continente deve prepararsi per affrontare una crescente domanda di energia, che richiede soluzioni urgenti e sostenibili.
La conferenza, organizzata in due panel, ha evidenziato la necessità di uno sviluppo di energia rinnovabile su larga scala, di modernizzazione delle reti elettriche e di investimenti in soluzioni per l’accumulo di energia, in modo da garantire l'accesso universale a un'elettricità affidabile, sicura e conveniente.
Oltre alle discussioni, le delegazioni africane presenti hanno avuto l'opportunità di esplorare le soluzioni innovative presenti a Key, rafforzando ulteriormente le collaborazioni pubblico-private volte all'elettrificazione sostenibile.
“I porti e le infrastrutture costiere rivestono un ruolo fondamentale per lo sviluppo dei progetti di energia rinnovabile offshore, poiché rappresentano il punto di partenza e di supporto logistico per la costruzione, l'installazione e la manutenzione degli impianti”. È quanto ha dichiarato ieri mattina Fulvio Mamone Capria, presidente di Aero, Associazione delle Energie Rinnovabili Offshore, al termine del convegno 'Portualità, logistica, trasporti e filiera industriale per l’eolico offshore in Italia'.
I porti sono destinati a diventare sempre di più hub dell’energia, capaci di garantire l'efficienza e la sostenibilità delle operazioni, ma anche di favorire l'innovazione tecnologica e il coordinamento delle attività tra i diversi attori del settore. “L'adeguamento e il potenziamento delle infrastrutture portuali sono determinanti per ridurre i costi e migliorare la competitività delle energie rinnovabili marine, rendendo i progetti più scalabili e accessibili”, ha continuato Mamone.
Il decreto ministeriale sui porti permetterà di semplificare gli investimenti e incentivare la creazione di un'infrastruttura solida e ben collegata.
Roma, 7 mar. (Adnkronos) - Esperti e stakeholder del settore energetico si sono riuniti ieri mattina a Key, in occasione del convegno 'Accelerating Sustainable Electrification: Key to Economic and Social Development on the African Continent' curato da Res4Africa Foundation, per parlare del ruolo fondamentale dell'elettrificazione nella trasformazione socioeconomica dell'Africa. Con una popolazione prevista di 2,5 miliardi entro il 2050, il continente deve prepararsi per affrontare una crescente domanda di energia, che richiede soluzioni urgenti e sostenibili.
La conferenza, organizzata in due panel, ha evidenziato la necessità di uno sviluppo di energia rinnovabile su larga scala, di modernizzazione delle reti elettriche e di investimenti in soluzioni per l’accumulo di energia, in modo da garantire l'accesso universale a un'elettricità affidabile, sicura e conveniente.
Oltre alle discussioni, le delegazioni africane presenti hanno avuto l'opportunità di esplorare le soluzioni innovative presenti a Key, rafforzando ulteriormente le collaborazioni pubblico-private volte all'elettrificazione sostenibile.
“I porti e le infrastrutture costiere rivestono un ruolo fondamentale per lo sviluppo dei progetti di energia rinnovabile offshore, poiché rappresentano il punto di partenza e di supporto logistico per la costruzione, l'installazione e la manutenzione degli impianti”. È quanto ha dichiarato ieri mattina Fulvio Mamone Capria, presidente di Aero, Associazione delle Energie Rinnovabili Offshore, al termine del convegno 'Portualità, logistica, trasporti e filiera industriale per l’eolico offshore in Italia'.
I porti sono destinati a diventare sempre di più hub dell’energia, capaci di garantire l'efficienza e la sostenibilità delle operazioni, ma anche di favorire l'innovazione tecnologica e il coordinamento delle attività tra i diversi attori del settore. “L'adeguamento e il potenziamento delle infrastrutture portuali sono determinanti per ridurre i costi e migliorare la competitività delle energie rinnovabili marine, rendendo i progetti più scalabili e accessibili”, ha continuato Mamone.
Il decreto ministeriale sui porti permetterà di semplificare gli investimenti e incentivare la creazione di un'infrastruttura solida e ben collegata.
(Adnkronos) - Stefano Conti è un uomo libero. L'Adnkronos può rivelare che al processo a Panama City sono cadute tutte le accuse. Raggiunto al telefono, Andrea Di Giuseppe, il parlamentare di Fratelli d'Italia eletto nella Circoscrizione Centro e Nord America, festeggia il risultato raggiunto dopo oltre due anni: "Dieci minuti fa ho parlato con il padre, si è commosso alla notizia che Stefano era finalmente stato prosciolto. Ha passato oltre 400 giorni in una delle peggiori galere del mondo, un luogo che non si riesce neanche a immaginare, e senza nessuna condanna, ma solo per una carcerazione preventiva in attesa di un processo che sembrava non arrivare mai. Ma insieme alla Farnesina e all'ambasciata, ho fatto di tutto per fargli ridurre la misura cautelare e farlo stare in una condizione meno disumana. L'anno scorso siamo riusciti a fargli avere i domiciliari, oggi la notizia più bella. Una grande vittoria per il nostro Paese".
Stefano Conti è un trader brianzolo di 40 anni, che per oltre due anni è stato accusato di tratta di esseri umani a scopo sessuale. Rischiava una condanna fino a 30 anni di reclusione, nonostante le presunte vittime avessero ritrattato le accuse, sostenendo di aver subito pressioni dalla polizia panamense.
Conti ha anche pubblicato un libro intitolato 'Ora parlo io: 423 giorni nell'inferno di Panama', in cui racconta la sua esperienza nel carcere panamense e ribadisce la sua innocenza. Il libro è uscito a dicembre scorso, in attesa dell'inizio del processo.
Andrea Di Giuseppe ha partecipato alle udienze preliminari, "non per influire sul merito della vicenda", spiega all'Adnkronos, ma per fargli avere il giusto processo che qualunque essere umano merita. Ho coinvolto la comunità italiana, ho parlato con i politici panamensi, sono stato accanto a lui davanti al giudice, per far capire al sistema giudiziario che quell'uomo non era solo, ma aveva accanto a sé il suo Paese”.
Conti "rimarrà ancora a Panama fino al 4 aprile, per motivi burocratici, ma appena avrà tutti i documenti in ordine potrà tornare in Italia", aggiunge il deputato italiano. Che non ha finito quella che è diventata una sorta di missione. "Dopo aver aiutato a liberare i due italiani in Venezuela, e dopo il più famoso caso di Chico Forti, il prossimo per cui mi impegnerò è l'ingegner Maurizio Cocco, rinchiuso in Costa d’Avorio da oltre due anni. Ne sentirete parlare presto". Sì perché gli italiani rinchiusi all'estero sono circa duemila, "e molti di questi sono in stato di carcerazione preventiva. Dei conti di Montecristo dimenticati da tutti. Ma ora il nostro governo, grazie anche all'azione dei sottosegretari agli Esteri Silli e Cirielli, e ovviamente all'attivismo della premier Meloni, sta finalmente affrontando questi casi. Non sono più dei fantasmi, ma dei nostri connazionali che devono poter avere tutta l'assistenza legale, politica e umana che possiamo dargli. È solo l'inizio. L'Italia sta contando e pesando di più nel mondo", conclude Di Giuseppe. (Di Giorgio Rutelli)
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Stefano Conti è un trader brianzolo di 40 anni, che per oltre due anni è stato accusato di tratta di esseri umani a scopo sessuale. Rischiava una condanna fino a 30 anni di reclusione, nonostante le presunte vittime avessero ritrattato le accuse, sostenendo di aver subito pressioni dalla polizia panamense.
Conti ha anche pubblicato un libro intitolato 'Ora parlo io: 423 giorni nell'inferno di Panama', in cui racconta la sua esperienza nel carcere panamense e ribadisce la sua innocenza. Il libro è uscito a dicembre scorso, in attesa dell'inizio del processo.
Andrea Di Giuseppe ha partecipato alle udienze preliminari, "non per influire sul merito della vicenda", spiega all'Adnkronos, ma per fargli avere il giusto processo che qualunque essere umano merita. Ho coinvolto la comunità italiana, ho parlato con i politici panamensi, sono stato accanto a lui davanti al giudice, per far capire al sistema giudiziario che quell'uomo non era solo, ma aveva accanto a sé il suo Paese”.
Conti "rimarrà ancora a Panama fino al 4 aprile, per motivi burocratici, ma appena avrà tutti i documenti in ordine potrà tornare in Italia", aggiunge il deputato italiano. Che non ha finito quella che è diventata una sorta di missione. "Dopo aver aiutato a liberare i due italiani in Venezuela, e dopo il più famoso caso di Chico Forti, il prossimo per cui mi impegnerò è l'ingegner Maurizio Cocco, rinchiuso in Costa d’Avorio da oltre due anni. Ne sentirete parlare presto". Sì perché gli italiani rinchiusi all'estero sono circa duemila, "e molti di questi sono in stato di carcerazione preventiva. Dei conti di Montecristo dimenticati da tutti. Ma ora il nostro governo, grazie anche all'azione dei sottosegretari agli Esteri Silli e Cirielli, e ovviamente all'attivismo della premier Meloni, sta finalmente affrontando questi casi. Non sono più dei fantasmi, ma dei nostri connazionali che devono poter avere tutta l'assistenza legale, politica e umana che possiamo dargli. È solo l'inizio. L'Italia sta contando e pesando di più nel mondo", conclude Di Giuseppe. (Di Giorgio Rutelli)
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Più che le conclusioni del Consiglio europeo sembrano un bollettino di guerra, con i nostri governanti che, in un clima di ubriacatura collettiva, programmano una spesa straordinaria di miliardi su miliardi per armi, missili e munizioni. E la premier Meloni cosa dice? 'Riarmo non è la parola adatta' per questo piano. Si preoccupa della forma e di come ingannare i cittadini. Ma i cittadini non sono stupidi! Giorgia Meloni come lo vuoi chiamare questo folle programma che, anziché offrire soluzioni ai bisogni concreti di famiglie e imprese, affossa l’Europa della giustizia e della civiltà giuridica per progettare l’Europa della guerra?". Lo scrive Giuseppe Conte sui social.
"I fatti sono chiari: dopo 2 anni e mezzo di spese, disastri e fallimenti in Ucraina anziché chiedere scusa agli italiani, Meloni ha chiesto a Von der Leyen di investire cifre folli in armi e spese militari dopo aver firmato sulla nostra testa a Bruxelles vincoli e tagli sugli investimenti che ci servono davvero su sanità, energia, carovita, industria e lavoro. Potremmo trovarci a spendere oltre 30 miliardi aggiuntivi sulle armi mentre ne mettiamo 3 scarsi sul carobollette".
"Stiamo vivendo pagine davvero buie per l’Europa. I nostri governanti, dopo avere fallito con la strategia dell’escalation militare con la Russia, non hanno la dignità di ravvedersi, anzi rilanciano la propaganda bellica. La conclusione è che il blu di una bandiera di pace scolora nel verde militare. Dai 209 miliardi che noi abbiamo riportato in Italia dall'Europa per aziende, lavoro, infrastrutture, scuole e asili nido, passiamo a montagne di soldi destinati alle armi".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Much appreciated". Lo scrive Elon Musk su X commentando un post in cui si riporta la posizione della Lega e di Matteo Salvini sul ddl Spazio e Starlink. Anche il referente in Italia del patron di Tesla, Andrea Stroppa, ringrazia via social Salvini: "Grazie al vice PdC Matteo Salvini per aver preso posizione pubblicamente".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Gianfranco Librandi, presidente del movimento politico “L’Italia c’è”, ha smentito categoricamente le recenti affermazioni giornalistiche riguardanti una presunta “coalizione di volenterosi” per il finanziamento di Forza Italia. Librandi ha dichiarato: “Sono tutte fantasie del giornalista. Smentisco assolutamente di aver parlato di una coalizione di volenterosi che dovrebbero contribuire al finanziamento del partito”.