A 24 ore dalla morte di Aurelio Visalli, il sottufficiale della Capitaneria di Porto Milazzo annegato per salvare due giovani in difficoltà, è polemica per un post pubblicato su Instagram (e poi rimosso) proprio da uno dei minorenni: “Ragazzi apposto, sono sano e salvo. Mentre facevo le capriole in spiaggia, a me e al mio amico ci prende in pieno un’onda e mi trascina al largo, nessuno si è buttato, quindi prima di dire che qualcuno è morto per salvare me…”. Una versione simile a quella che ha raccontato anche l’amico, sempre sui social: “Ve la racconto io la verità, facevamo le capriole sul bagnasciuga e un’onda ci ha trascinato al largo. Io sono riuscito ad uscire e a chiamare il 118, il mio amico si è aggrappato ad una boa“. Dopo alcune ore, il giovane poi cancella tutto e scrive un messaggio di cordoglio: “Nessuno è più dispiaciuto di me per quello che è successo, ho pregato fino adesso per quel soccorritore”.
Come trapelato ieri, sulla vicenda la procura di di Barcellona Pozzo di Gotto ha annunciato l’apertura di un’inchiesta, disponendo anche l’autopsia sul corpo del sottufficiale. In base a quanto emerso finora, sabato 26 il mare agitato ha messo in difficoltà i due ragazzi di 15 anni mentre facevano il bagno all’altezza dell’ex discoteca “Le Cupole”. Una volta scattato l’allarme, le onde hanno impedito l’intervento della Guardia costiera con la motovedetta via mare, così tre ufficiali, tra cui Visalli, sono intervenuti via terra gettandosi in acqua. Dopo aver tratto in salvo i giovani, però, il 40enne è stato risucchiato dal mare a causa di un’onda. Il suo corpo è stato ritrovato al termine di ore di ricerche all’alba di domenica, nella scogliera della baia del Tono.