“Sono salvo grazie ad un’intuizione di una donna altrimenti oggi non sarei qui. Io per 3 settimane ero in coma, ero morto. C’era una macchina che respirava per me”. Così Mattia Maestri, noto ormai come il “paziente 1” di Codogno, ossia la prima diagnosi di contagio da coronavirus avvenuto in Italia. “Ci sono milioni di morti accertati e mi dispiace sentire gente che nega ancora l’esistenza del virus. Sono preoccupato se ci sarà una nuova ondata. Se ci dovesse essere speriamo che si possa fare qualcosa in più rispetto a quello che si è fatto finora”