Karl Marx, Karl Polany, e chissà quanti altri, banditi dall’insegnamento scolastico in Inghilterra. Almeno, questo dovrebbe essere l’effetto se si prendono alla lettera le linee guida del dipartimento per l’Istruzione, indirizzate giovedì scorso ad insegnanti e dirigenti scolastici e riprese dal quotidiano britannico The Guardian. Nel lungo documento l’anticapitalismo viene classificato come “posizione politica estrema”, al pari di antisemitismo, di chi si oppone alla libertà di espressione e/o approva attività illegali.
Pertanto il governo chiede alle scuole di non utilizzare materiali di organizzazioni che hanno espresso il desiderio di porre fine al capitalismo. “Le scuole, si legge nel documento, non dovrebbero in nessun caso utilizzare materiale prodotto da organizzazioni che assumono posizioni anticapitaliste. Questo anche nel caso che il materiale non abbia in sé contenuti estremi, poiché il suo utilizzo potrebbe in ogni caso sottintendere l’approvazione o implicare il supporto dell’organizzazione”.
L’esponente dell’opposizione John McDonnell ha rimarcato come “Su questa base diventerà illegale fare riferimento a larghi tratti della storia e della politica britannica, inclusa la la storia del socialismo britannico, del partito laburista e del sindacalismo, che in tempi diversi hanno sostenuto l’abolizione del capitalismo. Questo è un altro passo nella guerra culturale e questa deriva verso un autoritarismo conservatore estremo sta acquistando velocità e dovrebbe preoccupare chiunque creda nella democrazia”. L’avvocato Jessica Simor, esperta anche in diritti umani, ha sottolineato su twitter come lo stesso governo britannico non rispetti le linee che detta alle sue scuole,visto che continua a vendere armi da usare contro lo Yemen all’Arabia Saudita nonostante una sentenza abbia stabilito che queste operazioni sono illegali.