Scarso rispetto del posto a sedere assegnato e mascherine abbassate. Un rischio troppo grande per giocare ancora a porte aperte di nuovo tra pochi giorni. Così la Cremonese, club di Serie B, ha deciso di chiudere le porte del proprio stadio in occasione del prossimo match di Coppa Italia, in programma il 30 settembre. I novanta minuti contro l’Arezzo si giocheranno senza pubblico sugli spalti, nemmeno i 1.000 concessi dall’ordinanza regionale in vigore in Lombardia.
La decisione è stata comunicata dalla stessa società, con una nota pubblicata sul sito ufficiale: “Preso atto delle criticità emerse nel corso della gara di campionato Cremonese-Cittadella relative al rispetto del mantenimento del posto assegnato agli spettatori all’interno dell’impianto sportivo e sull’uso obbligatorio della mascherina per l’intera durata dell’evento”, si legge, “in accordo con le autorità competenti si ritiene opportuno che la partita di Coppa Italia Cremonese-Arezzo del 30 settembre sia disputata a porte chiuse”.
Non si tratta di una decisione irrevocabile e che durerà a lungo, ma è un segnale delle possibili difficoltà di fronte alle quali le società potrebbero trovarsi se dovesse arrivare un via libera a una riapertura più ampia degli spalti nelle prossime settimane: “Il provvedimento viene adottato al fine di organizzare nei minimi dettagli un piano operativo da attuare dalla prossima gara di campionato in programma allo Zini, con lo scopo di tutelare al meglio la salute della comunità”, spiega la società. Non solo, perché il club è preoccupato anche dagli “oneri inerenti la responsabilità in capo alle società organizzatrici degli eventi”.
Sabato il Comitato tecnico-scientifico si è opposto alla proposta delle Regioni – Lazio e Puglia escluse – di consentire il riempimento degli spalti fino al 25% di capienza. Come aveva spiegato ilfattoquotidiano.it, diverse perplessità e criticità erano state avanzate anche dall’Andes, l’associazione che raccoglie gli steward e i responsabili degli eventi: in particolare, erano stati avanzati dubbi riguardo la gestione dell’afflusso e deflusso dagli impianti nonché alla gestione di toilette e punti ristoro, nonché all’identificazione degli spettatori all’ingresso.