Gli Usa sono i maggiori produttori di conoscenza scientifica del pianeta, ma hanno qualche problema con la scienza. In God we trust (noi abbiamo fede in Dio) ha sostituito E pluribus unum (da molti uno) come motto nazionale, e questo spiega perché il 40% degli statunitensi creda nella creazione, e non accetti l’evoluzione come risposta alla domanda: da dove veniamo?
Se la maggioranza dei cittadini è culturalmente inadeguata, allora l’inadeguatezza culturale è nel giusto? Se la maggior parte della popolazione crede che sia il sole a girare attorno alla terra, come ai tempi di Galileo, e solo uno sostiene il contrario, la ragione è comunque di quel solitario.
La democrazia funziona bene in presenza di un’alfabetizzazione anche scientifica di tutti i cittadini, grazie ai sistemi di formazione, ma, evidentemente, questo obiettivo non è ancora stato raggiunto e gli Usa corrono il rischio di avere per la seconda volta un presidente inadeguato. La scienza reagisce, e il direttore di Science, la più prestigiosa rivista scientifica americana, intitola uno dei suoi ultimi editoriali Trump ha mentito sulla scienza, e il direttore di Scientific American, rivista altrettanto prestigiosa, rincara la dose con: Quando la politica distorce la scienza.
Non era mai successo che la scienza scendesse in campo per dire agli americani di non rieleggere un presidente. Gli americani odiano i bugiardi e, quindi, se Trump è un bugiardo, allora non è adeguato a restare alla Casa Bianca. Bill Clinton fu messo sotto inchiesta perché non disse tutta la verità su una relazione con una praticante. Ma George W. Bush mentì sulle armi di distruzione di massa in Iraq, e non fu messo sotto inchiesta. E quindi… dipende dalle bugie. Quelle sul sesso sono deplorevoli, mentre quelle sulla guerra (di Bush) sono tollerate e forse lo saranno anche quelle sulla scienza (di Trump).
Le bugie dei due presidenti repubblicani hanno portato a guerre ed epidemie che hanno causato moltissimi morti, mentre la bugia di Clinton ha causato, forse, la frantumazione di una parte del servizio di piatti della Casa Bianca.
E quindi la scienza ha un problema: non è ritenuta importante da una porzione significativa della popolazione. Come aumentare la credibilità e il rispetto nei suoi confronti anche in chi non sia in possesso di un’alfabetizzazione scientifica? Ovviamente non si può deridere l’ignoranza della maggioranza, con atteggiamenti di superiorità. C’è subito qualcuno che approfitta: ‘vedi? pensano che tu sia scemo a credere che la terra sia piatta. Io ti rispetto e difendo il tuo diritto di dire la tua opinione.’ L’ignorante è fiero della propria ignoranza e deride chi ha qualche competenza. I truffatori usano questa debolezza a proprio vantaggio, scientificamente.
Da ispirazioni orwelliane, potremmo pensare a un Ministero della Verità che, attraverso il fact checking (la prova dei fatti), potrebbe risolvere questioni controverse, come è avvenuto testando l’efficacia di cure prodigiose, smascherando alcuni ciarlatani. Ma cosa direbbe l’ipotetico Ministero della Verità di fronte alla domanda sull’esistenza di un’entità superiore che vive nell’alto dei cieli e che ci ha creato soffiando nel fango? Lasciamo perdere il Ministero della Verità.
L’Italia è inferiore, scientificamente, ai paesi anglosassoni (anche perché investe pochissimo in ricerca) eppure nel momento della pandemia ci siamo affidati agli scienziati. Ma poi, e lo sanno bene anche gli scienziati, dipende dagli scienziati… In Veneto gli scienziati hanno dato consigli efficaci. In Lombardia meno.
Qualcuno mi ha criticato riguardo a una possibile spocchia degli scienziati rispetto al “popolino”, dicendo che i dati si possono interpretare in tanti modi. Cerco di spiegarmi meglio. Ci sono aree di ignoranza che sono state bonificate e le nostre conoscenze sono in grado di spiegare alcuni fenomeni. La teoria dell’evoluzione non ha alternative. Se ce ne fossero di valide e convincenti, la comunità scientifica si dividerebbe. Solo chi non studia la vita può nutrire dubbi sull’evoluzione. In altri campi le conoscenze sono ancora in divenire. Se arriva un virus sconosciuto, gli scienziati si confrontano, comparano le proprie interpretazioni e tendono a convergere su un consenso che, in molte scienze, non ha raggiunto ancora la maturità della teoria dell’evoluzione che, comunque, continuamente si arricchisce di nuove sfaccettature (mica abbiamo capito tutto!).
Per diventare democratica, quindi, la scienza deve essere insegnata quanto più possibile, e avere dignità non solo nella settimana della cultura scientifica. La scienza spiega come funziona il mondo. È cultura. Un paese che non si affida alla scienza è esposto alla dittatura dell’ignoranza, e se il paese più importante del mondo finisce sotto la dittatura dell’ignoranza… tutto il mondo è nei guai. In effetti è già nei guai. Ah, tra parentesi, in Italia la ministra Letizia Moratti aveva espresso l’intenzione di togliere l’evoluzione dai percorsi della scuola dell’obbligo, lasciandoci la religione.