L’anno pastorale era appena ricominciato e l’agenda della parrocchia “Beata Vergine Immacolata e S. Antonio”, in zona Forlanini a Milano, era ricca di appuntamenti e attività. Ma, ancora una volta a causa del coronavirus, si è dovuto rimandare tutto. Venerdì 25 settembre il parroco, fra Franco Giraldi, e altri frati del convento hanno scoperto di essere positivi al Covid-19: si erano sottoposti al tampone per accertare la loro condizione.
Per questo hanno deciso di chiudere la chiesa e l’oratorio e di sospendere le funzioni religiose, mentre tutta la comunità, composta da sette confratelli, osserverà il periodo di isolamento. “Abbiamo già fatto presente la situazione e stiamo aspettando l’arrivo di due padri che ci sostituiranno nell’officiare le messe durante il nostro periodo di quarantena – fanno sapere i frati – L’invito ai parrocchiani è di non affollare le altre chiese del vicinato, che sono già piene per le norme anti-Covid, per non creare situazioni di pericolo”.
La situazione, dicono dalla parrocchia, è sotto controllo e tranquilla. I frati positivi sono tre, ma tutta la comunità si è messa in isolamento per precauzione, nonostante il tampone negativo: “Ci siamo comportati come deve fare una famiglia quando scopre un caso al suo interno – raccontano dal convento – I positivi stanno bene e sono isolati rispetto al resto della comunità. Attenderemo il tempo di quarantena necessario per verificare la completa guarigione”.
Il parroco ha comunicato la notizia ai fedeli tramite una lettera alla comunità, pubblicata anche su Facebook, in cui invita tutti coloro che potrebbero aver avuto contatti prolungati e ravvicinati con i frati ad avere una particolare attenzione nei prossimi giorni. “Siamo molto dispiaciuti per il disagio e speriamo che nessuno venga coinvolto – dicono dall’oratorio – Avevamo tanti appuntamenti in cantiere, tra quelli che dovevamo ‘recuperare’ dalla scorsa primavera, come comunioni, battesimi e cresime, e le nuove attività pastorali, tra cui anche l’ordinazione di un nuovo sacerdote. Purtroppo, abbiamo dovuto rinviare tutto ancora una volta”.