Durante un blitz di Casapound ad agosto scorso, l'esponente del partito del presidente Fedriga aveva dichiarato: "Io sono uno di quelli che gli sparerebbe a quella gente lì. Tranquillamente”. La sanzione prevista è di soli due giorni (su un massimo di cinque) perché aveva chiesto pubblicamente scusa
TRIESTE – Per la prima volta nella sua storia il consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha inibito l’accesso in aula, per due sedute, a un suo membro responsabile di aver pronunciato una frase di netto stampo xenofobo. Ma la Lega del governatore Massimiliano Fedriga non ha votato a favore, astenendosi in massa e suscitando le reazioni indignate delle opposizioni. La decisione riguarda Antonio Calligaris che lo scorso 4 agosto, durante un’irruzione di esponenti di Casapound nella sede del consiglio, riferendosi ai migranti aveva dichiarato: “Io sono uno di quelli che gli sparerebbe a quella gente lì. Tranquillamente”.
Si era trattato di una seduta movimentata, con l’incredibile episodio dei manifestanti che erano arrivati fin dentro l’assemblea regionale. Per la frase incriminata, Calligaris aveva poi chiesto scusa. Ma ormai era stata pronunciata e così la procedure disciplinare ha avuto corso. Ai sensi dell’art. 63, comma 6 del regolamento interno gli è stata inflitta una censura, con sospensione dall’aula per due sedute (30 settembre e 1 ottobre). Durante la replica, il consigliere ha ammesso di avere pronunciato parole fuori luogo, giustificandole con il fatto che si stavano vivendo momenti di alta tensione, ma che non era sua intenzione istigare al razzismo, anzi cercava di difendere la democrazia da un atto grave compiuto da Casa Pound.
Il partito ha fatto quadrato, astenendosi. E così è arrivata la dura critica del Partito democratico. “Oggi la Lega si è lavata le mani rispetto alle gravissime dichiarazioni urlate in Aula da un suo consigliere. Quanto accaduto non ha precedenti nella storia della nostra Regione ed è assurdo e inaccettabile il tentativo dello stesso consigliere di spostare la questione: da un lato si scusa, dall’altro punta il dito su chi, come il Pd, ha saputo tenere un comportamento rispettoso della
democrazia, non legittimando i metodi antidemocratici e fascisti di un gruppo di facinorosi”. Il capogruppo del Pd Sergio Bolzonello ha aggiunto: “È del tutto evidente il valore politico che assume il voto di astensione della Lega che, di fatto, non condanna un gravissimo e conclamato episodio d’odio. Inoltre, è assolutamente inaccettabile che su un fatto così grave non ci sia stato nemmeno un contraddittorio, ma il solo intervento del consigliere autore della grave dichiarazione”. Il regolamento, infatti, non prevede un dibattito. Il consiglio di presidenza, già pochi giorni dopo il fattaccio, aveva proposto la sanzione per Calligaris, “reo di affermazioni ritenute ingiustificabili e inaccettabili, a maggior ragione da parte di un rappresentante istituzionale”. In quella sede il rappresentante della Lega si era detto d’accordo con le valutazioni negative. Calligaris ha visto limitata la sanzione a due giorni. Il massimo è cinque giorni proprio perché aveva chiesto pubblicamente scusa.