“L’unico modo per eliminare la minaccia del Covid-19 in qualche luogo è quello di eliminarla in tutti i luoghi“, e per questo occorre sostenere la produzione e finanziare miliardi di dosi di vaccino da destinare ai Paesi più poveri. Lo afferma l’imprenditore e filantropo Bill Gates nell’intervento all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, pubblicato dal Corriere della Sera. “Con ogni probabilità un vaccino sicuro ed efficace contro il Covid-19 sarà disponibile all’inizio del prossimo anno. Anzi, ce ne sarà forse più d’uno”, rileva Gates. “L’eradicazione della malattia, però, non avverrà automaticamente. Per raggiungere questo scopo, occorre assicurarsi che vi sia l’effettiva capacità di produrre miliardi di dosi di vaccino, trovare i finanziamenti per realizzarla e individuare le strategie più idonee per la sua distribuzione”.

Gates cita i nuovi modelli di previsione elaborati dalla Northeastern University, utili a capire cosa accadrebbe con una distribuzione del vaccino concentrata sui Paesi ricchi. “I ricercatori hanno analizzato due possibili scenari. Nel primo, i vaccini vengono distribuiti a tutti i Paesi in base al numero degli abitanti. Nel secondo, troviamo una situazione che si avvicina di molto a ciò che sta accadendo in questi giorni, ovvero che i cinquanta Paesi più ricchi del pianeta avranno a disposizione i primi due miliardi di dosi di vaccino. In questo scenario – sottolinea Gates – il virus continuerà a diffondersi incontrollato per quattro mesi in tre quarti del globo. E vedremo raddoppiare il numero delle vittime. Sarebbe una catastrofe morale“.

Un’operazione globale di questo tipo porterà benefici non solo sul futuro prossimo, ma anche per l’avvenire, secondo il fondatore di Microsoft, la seconda persona più ricca del mondo. “Abbiamo molto da imparare dagli sforzi tuttora in corso per eradicare la poliomielite – continua Gates – Tra le immagini più famose della campagna antipolio in India, ce n’è una che raffigura una fila di operatori sanitari, che avanzano reggendo sulla testa i contenitori termici per i vaccini, immersi fino alla cintura nell’acqua, in zone alluvionate, per raggiungere i villaggi più sperduti. Una simile rete di operatori sanitari di base sarà necessaria per individuare i casi di Covid-19 nei luoghi più poveri del mondo, affinché si raggiungano anche le zone più impervie, dove non esistono strade. Con l’ausilio di dispositivi diagnostici, questi operatori saranno in grado di lanciare l’allarme, qualora un’altra malattia faccia il salto di specie, da un pipistrello – o altro volatile – fino a infettare l’uomo”.

In pratica, conclude Bill Gates, “la battaglia per sconfiggere il Covid-19 ci consentirà di mettere in piedi un sistema che potrebbe ridurre il rischio di nuove pandemie negli anni a venire. Studiandone la storia, ho imparato che le pandemie tendono a creare una dinamica assai sorprendente tra interesse personale e altruismo. Le pandemie rappresentano quei rari casi in cui
la reazione istintiva di un Paese a salvare se stesso va di pari passo con l’impulso ad aiutare gli altri. E scopriamo che interesse personale e altruismo – garantire cioè l’accesso ai vaccini anche alle nazioni povere – sono la stessa identica cosa”.

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