Il parco tematico a Orlando ha riaperto quest’estate, mentre il Disneyland Park di Anaheim deve ancora riaprire perché mancano le necessarie linee guida da parte dello Stato. D'Amaro, presidente della divisione Disney Park: "Per quanto sia straziante intraprendere questa iniziativa, è l’unica opzione fattibile che abbiamo alla luce dell’impatto prolungato del Covid-19 sulle nostre attività"
Disney annuncia di voler licenziare 28mila lavoratori impiegati nei parchi divertimenti in California e Florida, di cui due terzi hanno contratti part-time. Un annuncio a sorpresa che fa calare i titoli Disney a Wall Street, dove la multinazionale arriva a perdere il 2%. Secondo gli investitori, la scelta dell’azienda dimostrerebbe come il settore dei viaggi e dell’intrattenimento sarà il più lento a riprendersi dalla crisi del coronavirus.
Il taglio del personale, secondo quanto rivelato dalla stessa multinazionale, è legato alle restrizioni che limitano l’affluenza dei clienti nelle strutture. I parchi della Disney hanno infatti chiuso la scorsa primavera, quando la pandemia ha iniziato a diffondersi negli Stati Uniti: il Disney World di Orlando, in Florida, ha riaperto quest’estate, mentre il Disneyland Park di Anaheim, in California, deve ancora riaprire perché mancano le necessarie linee guida da parte dello Stato.
Josh D’Amaro, presidente della divisione Disney parks, experience and product, ha inviato una lettera ai dipendenti per sottolineare come “la riluttanza della California a revocare le restrizioni che consentirebbero a Disneyland di riaprire” abbia esacerbato la situazione per l’azienda. D’Amaro ha aggiunto che il management ha lavorato duramente per cercare di evitare i licenziamenti tagliando costi o sospendendo progetti, ma non è stato sufficiente a invertire il peggioramento della situazione finanziaria a causa della scarsa affluenza delle persone nei parchi. “Per quanto sia straziante intraprendere questa iniziativa, è l’unica opzione fattibile che abbiamo alla luce dell’impatto prolungato di Covid-19 sulle nostre attività”, ha aggiunto il manager facendo presente anche “la continua incertezza riguardo alla durata della pandemia”. Disney fornirà ai dipendenti delle compensazioni e nel caso corsi di riqualificazione per l’inserimento in altri settori. I licenziamenti partiranno l’1 novembre in California con il taglio dei primi 950 lavoratori. La multinazionale non ha precisato la ripartizione dei licenziamenti tra Florida e California. Walt Disney World ha circa 77mila dipendenti a Orlando e oltre 30mila ad Anaheim. Con i parchi chiusi a causa della pandemia di aprile, la Disney ha licenziato finora 43mila lavoratori pur continuando a pagare loro l’assicurazione sanitaria.