“State indietro ma state pronti”. Così il presidente Donald Trump si è rivolto ai Proud Boys, un gruppo di estrema destra dichiaratamente suprematista, durante il primo dibattito presidenziale in tv. Parole che, all’orecchio dei giornalisti e degli osservatori, sono suonate come inquietanti: non solo il presidente non ha pubblicamente preso le distanze dai suprematisti bianchi né ha condannato la violenza, ma ha anche fatto una chiamata alle armi. “Qualcuno deve pur fare qualcosa”, ha detto.
Tra i temi affrontati nei 96 minuti di confronto, da un palco di Celeveland, in Ohio, c’è stata anche la questione del razzismo e del suprematismo bianco: il moderatore Chris Wallace ha chiesto al presidente di condannare gli episodi di violenza visti a Kenosha e in altre città del Paese durante le proteste del movimento Black Lives Matter, ma il tycoon ha risposto che quello che ha visto “è un problema non della destra, ma della sinistra“. Alle insistenze del moderatore e dello sfidante Biden, Trump ha risposto in modo evasivo: “Cosa volete che dica? Con chi devo parlare?”. A quel punto lo incalzano chiamando in causa i Proud Boys, noto gruppo armato di estrema destra dichiaratamente suprematista. Trump a quel punto ha dato una risposta estremamente controversa: “Proud Boys, state fermi ma siate pronti. Ma vi dico questo: qualcuno deve fare qualcosa contro l’estrema sinistra e gli antifa“.
Sui social, i membri dei Proud Boys hanno esultato, sentendosi direttamente chiamati in causa: “Praticamente ci ha detto di andare a fare casino – ha scritto uno dei loro esponenti più noti – Sono molto felice”. Biden ha pubblicato uno scambio di messaggi sul suo profilo, commentando: “Questa è l’America di Trump”. La deputata Alexandra Ocasio-Cortez, giovane rappresentante del partito democratico, ha esplicitamente chiamato Trump “un suprematista bianco” su Twitter per le sue parole: “Questo è fascismo che bussa alla nostra porta”.
This. This is Donald Trump's America. https://t.co/wld2mmGTwe
— Joe Biden (@JoeBiden) September 30, 2020