Per portare a termine il duplice omicidio di Daniele De Santis ed Eleonora Manta, il 21enne di Casarano avrebbe stilato una serie di azioni da compiere in un tempo prestabilito per un totale di 90 minuti. Sul foglio sequestrato dai carabinieri è riportato a mano il percorso da seguire, sono cronometrati anche i tempi di percorrenza e della permanenza nella casa della coppia. Giovedì alle 9.30 l'udienza di convalida del fermo disposto lunedì dalla procura di Lecce
Il piano prevedeva che il massacro di Daniele De Santis ed Eleonora Manta sarebbe durato un’ora e mezza. Durante la perquisizione nella casa di Antonio De Marco in via Fleming a Lecce gli investigatori ritengono di aver trovato una conferma a quanto già ricostruito grazie ai 5 bigliettini trovati nel cortile del condominio di via Montello 2: un altro foglietto manoscritto con il cronoprogramma dettagliato del delitto. Per portare a termine il duplice omicidio e cancellare le tracce, il 21enne studente di Scienze infermieristiche avrebbe stilato una serie di azioni da compiere in un tempo prestabilito per un totale di 90 minuti. Sul foglio sequestrato è riportato a mano il percorso da seguire, sono cronometrati anche i tempi di percorrenza e della permanenza nella casa della coppia.
Nell’appartamento, dove vivono altri due studenti, i carabinieri hanno trovato altro materiale che irrobustirebbe il quadro accusatorio di De Marco, che dopo il fermo di lunedì si è autoaccusato dell’omicidio dell’arbitro e dell’impiegata dell’Inps. “Volevo ucciderli, farli a pezzi e bollirli, erano felici”, ha spiegato secondo il Nuovo Quotidiano di Puglia davanti ai magistrati della procura di Lecce durante l’interrogatorio. Dopo essersi introdotto nella casa in cui aveva abitato per un mese durante lo scorso autunno, il presunto killer li ha uccisi con 60 coltellate ma la reazione e gli estremi tentativi di difesa della coppia, testimoniati dalle ferite alle mani, hanno portato a una dinamica diversa dell’omicidio.
E durante la fuga ha perso i bigliettini con il suo piano, le fascette con cui aveva pianificato di legarli per poi torturarli e la mascherina nera che avrebbe dovuto travisare il volto per coprirne l’allontanamento dal luogo del delitto. Indizi che gli uomini del Nucleo investigativo di Lecce, insieme al Ris di Roma e alla sezione Crimini violenti del Ros, hanno rimesso in ordine e, grazie anche all’analisi delle chat di De Santis, hanno portato alla sua identificazione.
L’analisi su tutti i reperti recuperati nel corso dell’inchiesta si terrà il 5 ottobre a Roma, nei laboratori del Ris, alla ricerca di tracce biologiche e dattiloscopiche. Venerdì, invece, verrà nominato il consulente tecnico individuato dalla procura, Silverio Greco, per l’estrazione dei dati da tre pen drive, il computer e lo smartphone usato da De Marco. Il 21enne si trova in isolamento nel carcere di Borgo San Nicola, alle porte di Lecce, e giovedì mattina alle 9.30 comparirà dal gip Michele Toriello per l’udienza di convalida del fermo disposto dalla pm Maria Consolata Moschettini, che coordina le indagini. “Il ragazzo è molto scosso e molto provato da questa situazione. È consapevole della delicatezza e della gravità dell’intera vicenda. È molto confuso e sofferente rispetto a quello che è successo”, ha detto dopo un colloquio nell’istituto penitenziario l’avvocato Andrea Starace, legale d’ufficio cui subentrerà un legale di fiducia, a proposito delle sue condizioni.
Ha collaborato Francesco Casula