In Emilia Romagna le persone trans che hanno scelto di sottoporsi alla Terapia ormonale sostitutiva (Tos) potranno ricevere i farmaci gratuitamente. Lo ha deciso la Giunta guidata da Stefano Bonaccini nel corso dell’ultima seduta, dando attuazione a una legge regionale approvata nel 2019. I medicinali verranno erogati direttamente dalle farmacie ospedaliere sia durante il periodo di transizione, durante il quale la persona inizia ad adeguare il proprio corpo al genere sentito come proprio, sia per coloro che decidono di continuare la terapia per tutta la vita senza ricorrere all’intervento chirurgico definitivo.
“In base a misure come questa, il nostro può considerarsi a tutti gli effetti un sistema che ha lo scopo di garantire a tutti i cittadini, in condizioni di uguaglianza, l’accesso universale all’erogazione equa delle prestazioni sanitarie”, ha commentato l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini. Per la collega alle Pari opportunità Barbara Lori, si tratta inoltre di una “legge importante per il contrasto alle discriminazioni e le violenze determinate dall’identità di genere o all’orientamento sessuale, a cui abbiamo iniziato a dare piena attuazione. La nostra Regione vuole essere concretamente al fianco di chi affronta questo percorso che abbiamo voluto sicuro, gratuito e accompagnato da personale con formazione specifica”.
Per le persone trans che vivono in Regione, è la conquista di un diritto rivendicato da anni. E soprattutto darà loro la tranquillità di poter contare sul Sistema sanitario regionale per reperire farmaci che spesso spariscono dal mercato a causa di presunte difficoltà economiche dei produttori o subiscono pesanti oscillazioni di prezzo. Una situazione che lo scorso anno ha messo più volte in allarme le associazioni lgbt+, dal momento che un’interruzione nella Terapia ormonale può portare a conseguenze anche gravi. Chi si trova nel periodo di transizione vede una regressione nelle caratteristiche corporee acquisite grazie alla terapia, mentre chi ha subito l’intervento chirurgico – spiegano gli esperti – è esposto ad osteoporosi e aumento dei rischi cardiovascolari. Nonostante questo, sono pochi i farmaci rimborsati dal Sistema sanitario nazionale e ancora meno le Regioni che hanno deciso di muoversi in autonomia garantendo una copertura totale della terapia.
La Toscana ha introdotto una legge ad hoc già nel 2006, mentre in Emilia Romagna è stata varata nell’agosto 2019. All’articolo 5 si legge che “il Servizio sanitario regionale, i servizi socio-assistenziali e socio-sanitari sostengono e promuovono iniziative di informazione, consulenza e sostegno sulle tematiche specifiche che coinvolgono le persone gay e lesbiche, transessuali, transgender e intersex”. Le stesse iniziative sono offerte ai genitori e alle famiglie. La Regione, inoltre, “promuove gli interventi indicati in coerenza con il Piano sociale e sanitario regionale, con il Piano regionale per la promozione della salute e prevenzione e con gli altri strumenti di programmazione e pianificazione di settore”. Per tradurre queste parole in fatti concreti, però, mancava un ultimo passaggio in Giunta.
Diritti
In Emilia Romagna i farmaci per la terapia ormonale delle persone trans saranno gratis. ‘Regione vicina a chi affronta questo percorso’
La Giunta dà attuazione a una legge regionale approvata nel 2019. I medicinali verranno erogati direttamente dalle farmacie ospedaliere a tutti i cittadini che hanno deciso di sottoporsi alla Tos. L'assessore Donnini: il Sistema sanitario regionale "ha lo scopo di garantire a tutti i cittadini, in condizioni di uguaglianza, l’accesso universale all’erogazione equa delle prestazioni sanitarie"
In Emilia Romagna le persone trans che hanno scelto di sottoporsi alla Terapia ormonale sostitutiva (Tos) potranno ricevere i farmaci gratuitamente. Lo ha deciso la Giunta guidata da Stefano Bonaccini nel corso dell’ultima seduta, dando attuazione a una legge regionale approvata nel 2019. I medicinali verranno erogati direttamente dalle farmacie ospedaliere sia durante il periodo di transizione, durante il quale la persona inizia ad adeguare il proprio corpo al genere sentito come proprio, sia per coloro che decidono di continuare la terapia per tutta la vita senza ricorrere all’intervento chirurgico definitivo.
“In base a misure come questa, il nostro può considerarsi a tutti gli effetti un sistema che ha lo scopo di garantire a tutti i cittadini, in condizioni di uguaglianza, l’accesso universale all’erogazione equa delle prestazioni sanitarie”, ha commentato l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini. Per la collega alle Pari opportunità Barbara Lori, si tratta inoltre di una “legge importante per il contrasto alle discriminazioni e le violenze determinate dall’identità di genere o all’orientamento sessuale, a cui abbiamo iniziato a dare piena attuazione. La nostra Regione vuole essere concretamente al fianco di chi affronta questo percorso che abbiamo voluto sicuro, gratuito e accompagnato da personale con formazione specifica”.
Per le persone trans che vivono in Regione, è la conquista di un diritto rivendicato da anni. E soprattutto darà loro la tranquillità di poter contare sul Sistema sanitario regionale per reperire farmaci che spesso spariscono dal mercato a causa di presunte difficoltà economiche dei produttori o subiscono pesanti oscillazioni di prezzo. Una situazione che lo scorso anno ha messo più volte in allarme le associazioni lgbt+, dal momento che un’interruzione nella Terapia ormonale può portare a conseguenze anche gravi. Chi si trova nel periodo di transizione vede una regressione nelle caratteristiche corporee acquisite grazie alla terapia, mentre chi ha subito l’intervento chirurgico – spiegano gli esperti – è esposto ad osteoporosi e aumento dei rischi cardiovascolari. Nonostante questo, sono pochi i farmaci rimborsati dal Sistema sanitario nazionale e ancora meno le Regioni che hanno deciso di muoversi in autonomia garantendo una copertura totale della terapia.
La Toscana ha introdotto una legge ad hoc già nel 2006, mentre in Emilia Romagna è stata varata nell’agosto 2019. All’articolo 5 si legge che “il Servizio sanitario regionale, i servizi socio-assistenziali e socio-sanitari sostengono e promuovono iniziative di informazione, consulenza e sostegno sulle tematiche specifiche che coinvolgono le persone gay e lesbiche, transessuali, transgender e intersex”. Le stesse iniziative sono offerte ai genitori e alle famiglie. La Regione, inoltre, “promuove gli interventi indicati in coerenza con il Piano sociale e sanitario regionale, con il Piano regionale per la promozione della salute e prevenzione e con gli altri strumenti di programmazione e pianificazione di settore”. Per tradurre queste parole in fatti concreti, però, mancava un ultimo passaggio in Giunta.
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Tel Aviv, 25 feb. (Adnkronos) - Ofri Bibas, sorella dell'ostaggio liberato Yarden Bibas, ha criticato duramente il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, nonché i notiziari, gli utenti dei social media e i diplomatici pubblici, per aver descritto in dettaglio, contro la volontà della famiglia, gli omicidi avvenuti durante la prigionia della moglie di Yarden, Shiri, e dei suoi figli piccoli Ariel e Kfir. Pubblicare tali informazioni nonostante le ripetute richieste della famiglia è stato "un abuso fine a se stesso nei confronti di una famiglia che ha attraversato 16 mesi di inferno e che deve ancora affrontare il peggio", ha sritto Ofri Bibas su Facebook.
Netanyahu ha descritto l'omicidio dei ragazzi in modo molto dettagliato in un discorso tenuto davanti all'America Israel Public Action Committee e, mentre teneva in mano una foto delle vittime, durante una cerimonia militare tenutasi ieri, in seguito alla quale, la famiglia Bibas ha inviato una lettera di diffida a Netanyahu e ad altri uffici governativi, chiedendo loro di smettere di pubblicare dettagli non approvati sugli omicidi, riporta il sito di notizie Ynet.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - "Questa decisione lacera l'indipendenza di una stampa libera negli Stati Uniti". Lo ha detto il presidente della White House Correspondents' Association Eugene Daniels, criticando l'amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per aver affermato che d'ora in poi sarà lei stessa a decidere quali giornalisti potranno seguire gli eventi della Casa Bianca. "In un paese libero, i leader non devono scegliere le testate" da accreditare, ha aggiunto.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha dichiarato durante il briefing di oggi che l'amministrazione determinerà quali organi di stampa faranno parte del pool stampa della Casa Bianca. Attualmente la White House Correspondents Association aiuta a coordinare la copertura del pool.
La Leavitt ha affermato che alle "testate tradizionali" sarà comunque consentito di unirsi al pool, ma ha osservato che l'amministrazione consentirà l'adesione anche ad altri siti. "Sono orgogliosa di annunciare che restituiremo il potere alle persone che leggono i vostri giornali, che guardano i vostri programmi televisivi e che ascoltano le vostre stazioni radio", ha aggiunto.
(Adnkronos) - L'indagine su Twitter International Uk vede due indagati - si tratta di due ex amministratori (un irlandese e un indiano) - che si sono succeduti negli ultimi anni alla guida del social poi rilevato da Elon Musk a fine 2022. L'indagine nasce da un controllo fiscale della Gdf, concluso ad aprile 2024, proprio sulla piattaforma americana, che oggi si chiama 'X', sulla scia delle stesse verifiche fatte su Meta. Il fascicolo è affidato dal pm Giovanni Polizzi, già protagonista di altre indagini sui colossi del web.
Il punto centrale del fascicolo affidato a Polizzi, lo stesso che si è occupato dell'inchiesta su Meta, è l'idea che debbano essere tassate come transazioni commerciali le iscrizioni gratuite alle piattaforme online in cambio della cessione dei propri dati personali, che hanno un valore economico, visto che consentono la profilazione degli utenti.
Solo lo scorso dicembre la procura di Milano ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti dei rappresentanti legali della società di diritto irlandese Meta, titolare dei social Facebook e Instagram. L'inchiesta - ancora aperta - ipotizza per il colosso l'omessa dichiarazione e mancato pagamento - tra il 2015 e il 2021 - dell'Iva per un totale di oltre 877 milioni di euro.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - La Casa Bianca attribuisce il grosso livido sulla mano destra di Donald Trump, che era visibile durante l'incontro di ieri con il presidente francese Emmanuel Macron, alle strette di mano del presidente americano.
"Il presidente Trump è un uomo del popolo", ha affermato la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, aggiungendo: "Il suo impegno è incrollabile e lo dimostra ogni singolo giorno. Il presidente Trump ha lividi sulla mano perché lavora costantemente e stringe mani tutto il giorno, tutti i giorni".
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - Sono due i momenti della replica di Daniela Santanchè sottolineati dalle opposizioni, che oggi hanno votato compatte la mozione di sfiducia alla ministra del Turismo. Il primo quello sull''intemerata' del tacco 12 e il glamour, della sinistra che odia la ricchezza. Un tentativo di 'buttarla in caciara' e uscire dal merito, grave, della vicenda, dicono le opposizioni. L'altro passaggio è meno di colore e più inquietante, sostengono, ed è quando la ministra ha detto che alla prossima udienza valuterà le dimissioni "ma lo farò da sola - ha scandito- con me stessa, senza nessuna costrizione e forzatura". Una sottolineatura che, secondo le opposizioni, è un chiaro messaggio a Giorgia Meloni. E fa crescere l'interrogativo: perché la premier Meloni si fa trattare in questo modo? E' la domanda dei parlamentari di minoranza in Transatlantico.
Giuseppe Conte intervenendo in aula nelle dichiarazioni di voto ha dato una sua versione: "Ci sono solo due plausibili spiegazioni. La prima è che lei, Santanchè, ricatta Meloni. Può darsi che all'opposizione abbiate condiviso segreti che oggi mettono in imbarazzo la presidente del Consiglio e allora comprenderemmo perché ogni giorno Meloni dice che non è ricattabile... La seconda è che Fdi dopo aver avuto come motto 'legge e ordine', oggi che siete al potere si sentite casta intoccabile. Il caso Delmastro è l'esempio di questa vostra convinzione di essere al di sopra della legge".
Anche Elly Schlein si rivolge alla premier Meloni: "Cosa le impedisce di far dimettere Santanchè? Come è possibile accettare in silenzio, dopo che Santanchè ha detto che del pressing di Fdi se ne frega, che lei e solo lei decide se dimettersi come se non esistesse una presidente del Consiglio?". E insiste: "Meloni è stata campionessa mondiale di richieste di dimissioni e oggi ha disertato quest'aula, come fa non vergognarsi della sua incoerenza, come fa a non rendersi conto di quanto sia vigliacco il suo atteggiamento di continua fuga da quest'aula e dalla realtà? Dove si è nascosta la premier? Forse sta registrando un altro video, un contributo da inviare a una convention fra motoseghe e saluti nazisti?".
Conte ribatte anche al passaggio 'tacco 12' della ministra: "Lei ha detto che odiamo la ricchezza, ma non dica baggianate, siete voi che avete fatto la guerra ai poveri, che odiate i poveri. Noi odiamo o meglio ancora contrastiamo, la disonestà". Una questione, quella dei tacchi e delle borsette, che fa sbottare Schlein: "Lei viene qui a difendere le borsette, chi difende gli italiani dalla bollette? Noi non siamo qui per fare un processo ma per porre una gigantesca questione di opportunità politica: davanti ad accuse così gravi, per non ledere le istituzioni, avrebbe dovuto dimettersi".
La segretaria del Pd si rivolge quindi alla maggioranza: "Speriamo in un sussulto della maggioranza e dei singoli parlamentari. Se oggi salvate Santanchè dimostrate che a voi interessa difendere i vostri più che difendere l'onore delle istituzioni. Questa non è difesa nazionale, è difesa tribale". Per Elisabetta Piccolotti che interviene a nome di Avs, "il problema non è la ricchezza della ministra, il problema è che quando si è ricchi e non si pagano" gli stipendi ai lavoratori e si umiliano "le persone più povere".
Anche Iv, Più Europa e Azione che non avevano sottoscritto la mozione di sfiducia, hanno comunque dichiarato il voto a favore in aula. "Noi sappiamo che la mozione di sfiducia non sarà approvata, ma chiunque si è accorto che la ministra Santanchè non è sfiduciata da coloro che hanno presentato questa mozione ma dalla sua stessa maggioranza, dalla premier Meloni", dice Davide Faraone di Iv. Per Azione Antonio D'Alessio spiega: "Le mozioni di sfiducia non ci piacciono" e "la ministra non è colpevole fino a prova contraria" ma "è il quadro complessivo che finisce con il restituirci una politica rispetto alla quale scivolano via situazioni che non consentono una azione della ministra libera di condizionamenti". Linea simile a Riccardo Magi di Più Europa: "Per noi Santanché dovrebbe dimettersi" non per le questioni giudiziarie, ma "perché ha inanellato una serie di fallimenti da ministro". Intanto in serata l'aula ha respinto la sfiducia con 206 voti.
Londra, 25 feb. (Adnkronos/Afp) - Il primo ministro britannico Keir Starmer ha confermato che ospiterà colloqui sull'Ucraina con gli alleati nel fine settimana, dopo essere tornato dall'incontro con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla Casa Bianca. "Ospiterò diversi paesi questo fine settimana per continuare a discutere di come procedere insieme come alleati alla luce della situazione che ci troviamo ad affrontare", ha detto ai giornalisti.