L’Azerbaigian e l’Armenia si sono mostrati intransigenti e determinati a combattere dopo quattro giorni di sanguinosi scontri nel Nagorno Karabakh, un territorio azero separatista sostenuto da Yerevan, ignorando le richieste internazionali di cessate il fuoco. Dopo aver visitato i soldati feriti in un ospedale marziale, il presidente azerbaigiano Ilham Aliev ha promesso di continuare la lotta fino al “ritiro totale, incondizionato e immediato” delle forze armene. “Se l’Armenia accetta questa condizione, i combattimenti si fermeranno, il sangue smettera’ di versare”, ha detto Aliyev. Il premier armeno Nikol Pachinian pero’ ha chiuso la porta ai negoziati, ritenendo inopportuno discutere un possibile vertice di pace mentre “sono in corso intensi combattimenti”. Il Consiglio di sicurezza dell’ONU chiede la fine immediata delle ostilita’ e la ripresa dei colloqui.