Se il tifoso di una squadra dice che è stata una partitaccia, allora significa che la sua squadra ha perso o comunque che ha giocato male. Questo è ciò che è successo al termine del primo dibattito fra Trump e Biden, definito come il “peggior dibattito presidenziale mai visto” dalla stampa mainstream, la quale è tendenzialmente pro Biden, tanto che il presidente la chiama “The Fake News Media”.
Abbiamo assistito a un dibattito caotico, fatto di continue interruzioni (soprattutto da parte di Trump) e insulti da entrambe le direzioni. Qui potete vedere un ottimo riassunto degli scontri fra i candidati.
Per capire chi ha vinto nonostante questo caos, la domanda da farsi è: fra i due sfidanti, a chi fa comodo buttarla in confusione? A Donald Trump. Questa è la mia opinione.
L’obiettivo di Joe Biden in chiave anti-Trump era quello di convincere gli americani di saper governare la nazione meglio di un irresponsabile bugiardo (come i democratici dipingono il presidente in carica). Come intuiamo dai suoi tentati discorsi con sguardo diretto alla telecamera, il candidato democratico aveva preparato dei messaggi ben confezionati. Messaggi che però non sono passati, a causa delle interruzioni dell’avversario.
In un contesto del genere la dichiarazione di Biden che è rimasta più impressa è stata un attacco all’avversario: “Tutti sanno che il presidente Donald Trump è un bugiardo e un clown”, ha detto con voce calma quando Trump negava i rischi per milioni di americani con l’abolizione dell’Obamacare.
Nessuna proposta di Biden è dunque passata in modo limpido.
Quindi ha vinto Trump? No, questo non basta ad assegnare la vittoria al presidente. I sondaggi alla vigilia del duello davano Biden 10 punti avanti a Trump. In un contesto del genere Trump avrebbe dovuto sfruttare l’occasione per rimontare, mentre Biden avrebbe dovuto limitare i danni e far conoscere di più i suoi programmi.
Il caos è servito a Trump per neutralizzare Biden, ma dubito che qualche indeciso abbia apprezzato lo stile del presidente. Anche da parte sua infatti non sono arrivati contenuti degni di nota o attacchi ben riusciti. Un pareggio dunque. Entrambi i candidati hanno perso un’occasione.
Adesso cosa accadrà? Non potranno esserci altri dibattiti come questo. Trump, abile comunicatore, avrà già studiato lo stile dell’avversario e, al prossimo dibattito, sarà preparato meglio per assestargli non più una serie di colpetti contenitivi, ma qualche bel colpaccio per atterrarlo. Lo abbiamo visto anche quattro anni fa, Trump migliorò progressivamente le sue performance nei dibattiti contro Hillary Clinton.
Dall’altra parte Biden, avendo poca energia comunicativa in termini di rapidità di linguaggio, improvvisazione e tono della voce, non credo che potrà fare meglio di così. Questo devono averlo intuito anche alcuni osservatori, che stanno consigliando a Biden di rinunciare ai prossimi dibattiti. Un consiglio che condivido, visto che è in vantaggio. Tuttavia dubito che rinuncerà, e dal suo staff hanno già assicurato che parteciperà ai prossimi duelli.
Allora, come può Biden contenere il rischio di rimonta nei prossimi duelli?
L’attenzione si sposterà sui moderatori. Chris Wallace, moderatore del primo dibattito, sta ricevendo molte critiche per non aver saputo gestire la situazione. Mi aspetto nei prossimi dibattiti delle regole più rigide e conduttori con più polso.
Questo aiuterà Biden. Un contesto più controllato, dove potrà argomentare senza interruzioni, gli permetterà di far passare qualche messaggio per intero. Senza nuovi accorgimenti del genere da parte delle tv, Biden rischia di perdere punti.