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Usa, confermato il crollo del Pil nel secondo trimestre (-31%) ma l’economia ora è in ripresa

Il confronto con l'Europa è falsato dai diversi metodo di calcolo, quello Usa tende ad amplificare le variazioni. In agosto e settembre buoni segnali da mercato del lavoro e immobiliare

Il dato impressiona, forse più di quanto dovrebbe. Nel secondo trimestre del 2020 il Prodotto interno lordo statunitense è crollato del 31,4%. E’ quanto comunica il Bureau of Economic Analysis diffondendo nella seconda lettura. La flessione è leggermente meno peggio delle attese, gli analisti scommettevano su un -31,7%. Come sta accadendo praticamente in tutti i paesi del mondo le attese per il terzo trimestre sono per un recupero record. Il dato statunitense si confronta con il meno 11,8% dell’area euro.

Tuttavia negli Usa il calcolo della variazione avviene in modo differente. Eurostat e gli istituti di statistica dei paesi europei calcolano il dato in base a quanto quanto effettivamente rilevato nei tre mesi considerati. Negli Usa il Bureau of Economic Analysis (BEA) ottiene il valoretrimestrale con dati annualizzati: ogni trimestre riporta il livello della produzione realizzata nei tre mesi moltiplicata per quattro (annualizzata), come se l’economia mantenesse costante il livello di attività del trimestre in questione. Un sistema che tende ad amplificare le variazioni e “falsa” il confronto.

Altri dati economici arrivati oggi dagli Usa e aggiornati alle ultime settimane descrivono una situazione in via di miglioramento. Secondo il rapporto ADP che anticipa i dati ufficiali sull’occupazione, nel mese di settembre sono stati creati 749.000 nuovi posti di lavoro nel settore privato, quasi 100mila in più delle previsioni e il rialzo più forte in tre mesi. I compromessi per l’acquisto di case negli Stati Uniti sono saliti in agosto dell’8,8%. Il dato è superiore alle attese degli analisti, che scommettevano su un aumento del 3,1%. La corsa verso il mattone è favorita dai bassi tassi di interesse e dalla pandemia che ha spinto a rivedere l’utilizzo della casa. Infine l’indice Pmi di Chicago, che misura l’andamento dell’attività aziendale e manifatturiera nell’area di Chicago, e’ aumentato a settembre molto piu’ delle attese, facendo registrare il miglior dato dal dicembre 2018. Il dato è aumentato dai 51,2 punti di agosto a 62,4; gli analisti attendevano un dato a 51,9 punti. Una lettura sotto i 50 punti indica una fase di rallentamento delle attività economiche, viceversa un dato sopra i 50 punti segnala un miglioramento delle condizioni