Uno degli storici avvocati di Berlusconi, 76 anni, padovano, è stato aggredito nell'androne di casa da tre persone, due donne e un uomo che hanno suonato al campanello riuscendo a farsi aprire la porta circa un'ora prima della mezzanotte di giovedì. Ne è seguita una accesa discussione che pare sia degenerata, visto che l'ex parlamentare ha estratto la pistola e, secondo alcune fonti non ancora confermate dalla Questura, ha sparato in aria. Uno dei condomini: "Nel palazzo abbiamo sentito almeno due colpi di pistola". Un altro vicino di casa: "Mi pare di aver sentito che gli dicessero: 'Maledetto". Per il legale 20 giorni di prognosi
L’avvocato Piero Longo, 76 anni, è stato aggredito nell’androne di casa da tre persone, due donne e un uomo che hanno suonato al campanello riuscendo a farsi aprire la porta circa un’ora prima della mezzanotte di giovedì. Il legale è uno storico difensore di Silvio Berlusconi e collega di studio di Niccolò Ghedini, nonché ex senatore di Forza Italia. Due dei tre protagonisti dell’aggressione – una donna di 47 anni di Padova e un trentino di 49 anni – lo hanno affrontato, mentre la seconda donna (pure padovana) è rimasta all’esterno a fare da palo.
Ne è seguita una accesa discussione che pare sia degenerata, visto che l’ex parlamentare ha estratto la pistola e, secondo alcune fonti non confermate dalla Questura, ha sparato due colpi in aria. Esplosioni udite dai vicini di casa. L’aggressione è durata poco più di un minuto e l’arma è finita nelle mani dei malintenzionati. L’episodio violento si è svolto in Riviera Tiso da Camposampiero, nel centro di Padova. Il legale ha fatto ricorso alle cure del pronto soccorso per ferite che hanno portato i sanitari a stilare una prognosi di 20 giorni. Dopo gli accertamenti diagnostici dovrebbe essere dimesso e far ritorno alla propria abitazione.
Sul posto, che è vicino all’osservatorio della Specola, è intervenuta una pattuglia della sezione Volanti, assieme ad agenti della Squadra Mobile di Padova, che ha fermato due persone, arrestate per lesioni aggravate, mentre una donna è denunciata a piede libero. L’avvocato Longo detiene regolarmente l’arma. Evidentemente è stato colto di sorpresa e si è allarmato per le intenzioni del terzetto. Per questo ha estratto la pistola: non è stato confermato dagli inquirenti se ha sparato due colpi in aria. “Mio marito ha solo bisogno di tranquillità e riposo”, sono le parole della moglie Annalisa, che ha fatto da filtro alle comunicazioni con l’avvocato.
“Eccome se non sono stati sparati dei colpi di pistola. Nel palazzo ne abbiamo sentiti almeno due. Siamo corsi nell’androne e abbiamo trovato il professor Longo sanguinante, lo abbiamo soccorso. E poi abbiamo chiamato la Polizia. E’ arrivata un’ambulanza che ha trasportato l’avvocato in ospedale”, racconta uno dei condomini. Ha udito gli spari e come altri abitanti del palazzo è andato a vedere che cosa fosse accaduto.Un altro aggiunge un particolare inedito: “Non mi interrogato nemmeno la Polizia, ho sentito da dietro la porta quello che stava accadendo. E mi pare di aver sentito che gli dicessero: ‘Maledetto‘. Di certo si è difeso, anche se sul pavimento c’era molto sangue”.
Longo è conosciutissimo non solo in Veneto, ma in tutta Italia. Nato ad Alano di Piave nel 1944, nel 1973 è subentrato nello studio del penalista Giuseppe Ghedini, deceduto, e ha costituito un’associazione professionale con le figlie di Ghedini, Nicoletta ed Ippolita. Poi nello studio è entrato anche l’ultimogenito, Niccolò Ghedini con il quale ha costituito un solido sodalizio professionale. Entrambi hanno difeso Silvio Berlusconi in numerosi processi milanesi e sono entrati in Forza Italia ricoprendo incarichi parlamentari. Longo è stato eletto nel 2008 al Senato e nel 2013 alla Camera dei Deputati.
Come avvocato di Berlusconi è stato indagato per corruzione giudiziaria nell’ambito del processo Ruby Ter, a causa delle testimonianze compiacenti che alcune ragazze (le famose Olgettine) avrebbero rilasciato in cambio di soldi. Ma la stessa Procura di Milano ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta sia per l’avvocato Longo che per Niccolò Ghedini, richiesta poi fatta propria dal giudice delle indagini preliminari. La Squadra Mobile di Padova sta indagando per accertare il movente dell’aggressione. Alcuni anni fa l’avvocato Longo, durante una puntata della trasmissione La Zanzara aveva dichiarato: “Ho tre pistole, sparerei per difendermi”.