Il ministro della Salute, in visita allo stabilimento Sanofi di Anagni, dove partirà la produzione del vaccino anti-Covid: "Adegueremo le misure di volta in volta all’evoluzione epidemiologica". Il commento sulla carenza di vaccino antinfluenzale: "Le Regioni hanno fatto uno sforzo enorme. Ora lavoriamo per risolvere la carenza nelle farmacie, ci sono le condizioni"
Il governo lavora per evitare nuovi lockdown e la linea è quella della “massima prudenza“. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, in visita allo stabilimento Sanofi di Anagni, dove partirà la produzione del vaccino anti-Covid a cui stanno lavorando in collaborazione le multinazionali Sanofi e Gsk, predica cautela e attenzione per non vanificare il lavoro fatto negli ultimi mesi: “Oggi i numeri dell’Italia sono di gran lunga migliori rispetto a quelli di altri paesi europei ma questo non deve assolutamente farci stare tranquilli. Dobbiamo tenere altissimo il livello di attenzione e monitorare passo per passo e territorio per territorio“. “Adegueremo le misure di volta in volta all’evoluzione epidemiologica che c’è nel paese”, spiega il ministro, che chiarisce come l’obiettivo è che “si evitino lockdown“.
Per questo “io sono sempre per la linea della massima prudenza e ho sempre mantenuto questa impostazione”, dice Speranza parlando della proroga dello stato di emergenza. Il governo, come ha annunciato il premier Giuseppe Conte, andrà in Parlamento a chiedere che sia prorogato fino al 31 gennaio 2021. “Credo che sia corretto che ne discuta il Parlamento e che se ne discuta nel governo perché in una grande democrazia si fa così”, aggiunge Speranza. Che fissa anche un’altra priorità: “In alcune regioni i test rapidi nelle scuole sono già partiti e l’auspicio è che nel giro di poco si possa partire dappertutto”.
Ci sono “le condizioni” per risolvere la carenza di vaccino antinfluenzale nelle farmacie; Speranza, in visita allo stabilimento Sanofi dove partirà la produzione del vaccino anti-Covid, deve però rispondere anche alle domande su un altro vaccino, quello contro l’influenza. È indicato come decisivo nella lotta autunnale al coronavirus, perché eviterebbe di intasare gli ospedali e di confondere i sintomi. Le preoccupazioni nascono dall’attuale indisponibilità di vaccino antinfluenzale nelle farmacie e la Fondazione Gimbe lunedì ha avvertito che “non bastano le 17 milioni di dosi” acquistate dalle Regioni: il rischio è che solo un italiano su tre potrà avere il vaccino antinfluenzale. “Le Regioni hanno fatto uno sforzo enorme che è consistito in un aumento del 70% delle dosi di vaccino antinfluenzale rispetto all’anno scorso. Io penso che dobbiamo affrontare e risolvere nel tempo più breve possibile anche la questione delle farmacie in condivisione con le Regioni. Secondo me ci sono le condizioni”, spiega Speranza.
Tornando al vaccino anti-Covid, il ministro aggiunge: “Tutta la comunità internazionale è al lavoro e l’auspicio è che potremo avere buone notizie in un tempo abbastanza breve, quel che è certo è che oggi dobbiamo investire con tutte le energie che abbiamo perché il vaccino e le cure sono la chiave vera per uscire da questa fase così difficile. Ma nei mesi che ancora ci aspettano e in cui non avremo ancora il vaccino Covid o cure validate abbiamo bisogno del comportamento corretto delle persone, perché la chiave che ci ha consentito di piegare la curva nei mesi precedenti è esattamente questa”. In conclusione, Speranza commenta anche la situazione della Serie A: “Penso che ci sono dei protocolli che dobbiamo rispettare, abbiamo regole molto ferme e rigorose che ci hanno consentito di fare ripartire il campionato di calcio. Io ho una posizione molto rigida sulla partecipazione del pubblico. Dobbiamo essere molto attenti e le indicazioni del Cts devono essere rispettate da tutti”.