Manca meno di un mese al 31 ottobre, la scadenza che Bruxelles si era prefissata per definire tutti gli accordi con il Regno Unito in vista della definitiva separazione da Londra. Tempo entro il quale i capi negoziatori europei e britannici dovranno cercare di salvare l’accordo sulla Brexit, messo a rischio dall’ultimo dietrofront del governo di Boris Johnson con la presentazione e la successiva approvazione alla Camera dei Comuni di una legge che, tra le altre cose, contiene l’ipotesi di modifiche al protocollo a garanzia del confine aperto fra Irlanda e Irlanda del Nord. A scendere in campo è la stessa presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che domani ha in programma una chiamata con il leader Tory per cercare di salvare il deal. “Un incontro è possibile, ha commentato Johnson, ma dipende dall’Ue“.

Dopo mesi di stallo denunciato soprattutto dal capo negoziatore europeo, Michel Barnier, che oggi si è di nuovo confrontato con l’omologo britannico, David Frost, sta al capo di Palazzo Berlaymont cercare di trovare la quadra sul futuro accordo di libero scambio. L’obiettivo del bilaterale è di “fare il punto” e provare a delineare “i prossimi passi” per tentare di arrivare a una svolta sui punti più delicati: la pesca, gli aiuti di Stato e soprattutto l’allineamento normativo preteso dall’Ue contro ipotetici rischi di concorrenza sleale, respinto dal governo Tory come un meccanismo incompatibile con la ritrovata sovranità del Regno ed estraneo a ogni altro trattato di libero scambio internazionale. Oltre, ovviamente, sulla nuova Internal Market Bill, la legge nazionale promossa proprio da Downing Street che ha portato l’Ue a minacciare azioni legali nei confronti di Londra.

Con il Regno Unito “vogliamo un accordo, perché crediamo che sia meglio averlo come vicini. Soprattutto in questi tempi segnati dal cororavirus è meglio avere un accordo, ma non ad ogni prezzo“, ha detto von derl Leyen ricordando che l’Ue ha avviato il processo per la procedura di infrazione nei confronti di Londra.

Alle parole del vertice della Commissione ha replicato il premier inglese: “Io spero che aggiungeremo un grande accordo, ma dipende dai nostri amici. Hanno fatto un accordo con il Canada del tipo di quello che vogliamo noi, perché non dovrebbero farlo con il Regno Unito? Siamo così vicini, noi siamo stati membri per 45 anni, è tutto a portata di mano, dipende solo da loro”.

Anche la Cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha ammesso che i prossimi giorni saranno cruciali per il buon esito delle contrattazioni: “Finché le trattative sono in corso rimango ottimista, ma ovviamente non posso dirvi che c’è stata una svolta, i prossimi giorni saranno una fase cruciale – ha dichiarato – Devo ammettere che questo è un momento molto amaro, molto sarà determinato da ciò che la Gran Bretagna vuole e da ciò che la Gran Bretagna non vuole. Spetta alla Gran Bretagna decidere liberamente”.

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