Il numero dei contagi sta aumentando, ma l’Italia non vivrà un altro lockdown. È quanto afferma Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e membro del comitato tecnico scientifico, commentando l’andamento dell’epidemia da Covid-19. I contagi in salita “ci devono allertare e non allarmare”, ha detto in un’intervista a Repubblica. Soprattutto va chiarito che quanto abbiamo affrontato la scorsa primavera, quindi il lockdown, “non lo rivivremo. La chiusura non si prende in considerazione. Ora il Paese è preparato, ci sono terapie per rallentare la malattia, presto arriveranno vaccini e medicinali efficaci come gli anticorpi monoclonali“, assicura Locatelli.
Non è però la riapertura delle scuole a influire al momento sulla curva dei contagi: “È passato poco tempo dall’apertura e comunque ci sono misure stringenti e percorsi attenti per garantire la sicurezza sia di chi ci lavora sia di chi ci va”, dice l’esperto. L’aumento dei casi in questo momento deve richiamare tutti i cittadini alla responsabilità individuale e nei comportamenti: “Distanziamento, mascherine, lavaggio delle mani“. Queste norme e buone abitudini sono fondamentali in questo periodo, ma è ancora più importante “evitare gli assembramenti. È davvero cruciale, ma è un aspetto che non si valuta compiutamente nella sua importanza”, sottolinea Locatelli.
Quello che deve allarmare, oltre al numero dei contagi in costante salita, è l’incremento dei ricoverati nelle terapie intensive. “Siamo a quasi 300 ricoverati, mentre eravamo riusciti a scendere sotto i 50 – ha detto Locatelli – Questo dato testimonia l’immutata capacità del virus di provocare danni molto gravi all’organismo di chi viene infettato. Credo che purtroppo si tratti della più evidente smentita di chi diceva che il virus ha perso il potere“. I numeri dicono un’altra cosa importante: mentre durante la Fase 1 il problema critico era concentrato al Nord, il rilassamento dopo la fine del lockdown ha favorito la circolazione del virus tra le regioni, e il suo arrivo anche al Sud.
“Ribadisco, finché non c’è il vaccino dobbiamo convivere con il coronavirus, comportandoci nel modo più responsabile e prudente possibile”, sottolinea Locatelli. Per questo l’obbligo di mascherina all’aperto introdotto da alcune Regioni potrebbe contribuire a contenere il virus, se usate anche all’aperto. “Se indossare la mascherina appena si esce di casa diventa un comportamento automatico, quando si incontrano da vicino altre persone si è già protetti”, conclude Locatelli.