Alla campagna per promuovere l'uso dell’applicazione per il tracciamento dei positivi al coronavirus hanno aderito tutte le testate giornalistiche. Utilizzata dal 18% degli italiani, l'obiettivo è raggiungere il 60%. Il premier: "Bisogna tenere alta l’attenzione perché la curva non sfugga al controllo epidemiologico. Non ce lo possiamo permettere"
Scaricare Immuni è un “obbligo morale verso gli altri”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, spingendo sulla diffusione della app. Tra gli strumenti messi in campo per far fronte all’aumento dei contagi c’è la campagna per promuovere l’uso della tecnologia per il tracciamento dei positivi al coronavirus. “I dati restano anonimi, la geolocalizzazione è disattivata”, sottolinea. Da metà ottobre Immuni potrà dialogare con le sue omologhe in Europa per gestire al meglio i tracciamenti dei contagi. Un passo importante in una fase in cui tutti i paesi europei registrano un aumento dei casi, compresa l’Italia. “Al Consiglio europeo abbiamo condiviso le preoccupazioni” per la pandemia da Covid: “Ci sono Paesi in maggiore difficoltà. In questo momento l’Italia è in una condizione migliore rispetto ad altri Paesi. Ma bisogna tenere alta l’attenzione perché la curva non sfugga al controllo epidemiologico. Non ce lo possiamo permettere” ha detto Conte alla Fiera del Levante di Bari.
Secondo gli ultimi dati, sono 6,7 milioni le persone che hanno scaricato Immuni, attualmente usata da circa il 18% della popolazione italiana tra i 14 e i 75 anni che possiede uno smartphone. Una percentuale lontana dall’obiettivo del 60% necessaria affinché il sistema sia efficace nel contenere la pandemia. All’iniziativa per diffondere l’invito a scaricare l’app “hanno aderito tutte le testate giornalistiche, pubbliche e private”, ha detto il premier Conte.
“L’informazione quotidiana e periodica su carta e online promuove l’utilizzo dell’app Immuni e conferma il proprio ruolo di servizio al pubblico, invitando a comportamenti attivi e virtuosi i lettori”, rileva Andrea Riffeser Monti della Fieg. Dopo aver svolto “una importante attività di contrasto alla pandemia con notizie corrette, verificate e attendibili”, gli editori sono in prima linea “anche per svolgere una fondamentale funzione di strumento di formazione di cittadini attivi e responsabili”.
Alle testate che nel fine settimana si rivolgeranno ai cittadini per la diffusione di Immuni, arriva anche il ringraziamento del ministro della Salute, Roberto Speranza, e del sottosegretario all’Editoria, Andrea Martella: “Riteniamo che la stampa possa essere di aiuto nell’ampliare la platea dei cittadini dotati di questo strumento tecnologico per prevenire il contagio – hanno detto – Siamo a un punto cruciale nella battaglia contro il coronavirus e dotarsi di questa app significa tenere lontano anche il rischio di nuove restrizioni che impatterebbero negativamente sul Paese proprio mentre sta ripartendo”.
In Parlamento non mancano resistenze di chi si rifiuta di scaricare l’app, come Francesco Lollobrigida, capogruppo FdI alla Camera, che invita il governo a essere trasparente sulla sua condotta. “La battaglia contro il coronavirus facciamola insieme, maggioranza e minoranza. Scaricare l’app Immuni è avere nel proprio telefonino uno strumento di protezione in più”, ha replicato il capogruppo Pd Andrea Marcucci.