"L’effetto della pandemia sul tessuto economico e sociale del paese pone il tema della sostenibilità e dell’equilibrio del rapporto tra assicurati (in leggero calo) e pensionati (in piccola crescita) portandolo al 1,25. Tema, questo della 'tenuta', che il legislatore dovrà osservare con attenzione in termini di interventi normativi e finanziari", si legge nella nota che accompagna l'approvazione dell’assestamento al bilancio 2020
Nel 2020 il rosso dell‘Inps si allargherà a 26 miliardi di euro, con un peggioramento di 19,637 miliardi rispetto alle previsioni. E’ l’effetto della diminuzione delle entrate e dell’aumento delle prestazioni legate alla pandemia. Ma il Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’istituto di previdenza, nell’approvare l’assestamento al bilancio 2020, segnala “come l’effetto della pandemia sul tessuto economico e sociale del paese ponga il tema della sostenibilità e dell’equilibrio del rapporto tra assicurati (in leggero calo) e pensionati (in piccola crescita) portandolo al 1,25. Tema, questo della ‘tenuta’, che il legislatore dovrà osservare con attenzione in termini di interventi normativi e finanziari”. Ovviamente per le pensioni non ci sono problemi in vista, visto che sono garantite dallo Stato, ma la situazione va appunto gestita.
In particolare, secondo l’organismo presieduto da Guglielmo Loy è “ancora più urgente che le necessità, più volte evidenziate dal CIV in merito ai piani di intervento strutturale, trovino già nell’ultimo trimestre 2020 attuazione ed avvio; in particolare con riferimento al Piano straordinario degli investimenti per le sedi strumentali dell’Istituto finalizzato alla riduzione dei costi di locazione, ai Piani strategici sull’informatica, agli interventi straordinari per le risorse umane e la formazione, al miglioramento strutturale delle prestazioni a sostegno della non autosufficienza“.
Le entrate per contributi sono previste pari a 221,2 miliardi con un decremento di di 14.971 milioni di euro (-6,3%) rispetto alle previsioni originarie e le uscite per prestazioni da contributi sono pari a 241,4 miliardi, in aumento di 8.277 milioni di euro (+3,5%). Il rosso deriva dalla differenza tra il valore della produzione di 360,6 miliardi e il costo, pari a 386,8 miliardi, al netto di ulteriori 122 milioni di euro per altri proventi ed oneri. La situazione patrimoniale netta dell’istituto alla fine dell’esercizio si attesterà a 13,738 miliardi, 18,335 miliardi rispetto alle previsioni.