Il 29enne giapponese è stato arrestato tre anni fa, ma solo ieri a Tokyo è iniziato il dibattimento che lo vede accusato di omicidi efferati. Ad inizio del processo, come segnala la BBC, l’uomo ha dichiarato la sua colpevolezza, anche se i suoi legali chiedono che le accuse siano derubricate a “omicidio con consenso”
Il “killer di Twitter” si è dichiarato colpevole. Takahiro Shiraishi ha confessato l’uccisione di 9 ragazze, tutte tra i 15 e i 26 anni, e tutte, probabilmente, adescate sul celebre social. Il 29enne giapponese è stato arrestato tre anni fa, ma solo ieri a Tokyo è iniziato il dibattimento che lo vede accusato di omicidi efferati ai danni di ragazze che su Twitter mostravano pubblicamente tendenze suicide. Shiraishi è accusato di avere ucciso le giovani e di averne conservato nel congelatore di casa i corpi fatti a pezzi di sei di queste. Ad inizio del processo, come segnala la BBC, l’uomo ha dichiarato la sua colpevolezza, anche se i suoi legali chiedono che le accuse siano derubricate a “omicidio con consenso”, ovvero una condanna che va dai sei mesi ai sette anni di carcere, sostenendo che le vittime hanno acconsentito di essere uccise. Shiraishi è stato smascherato la mattina di Halloween del 2017. La polizia stava seguendo diverse piste attorno alla morte di una 23enne che aveva twittato la volontà di suicidarsi. Il fratello della defunta era riuscito ad entrare nell’account Twitter della sorella e aveva notato diversi messaggi di un utente sospetto. Quando i poliziotti sono entrati nella casa di Shiraishi hanno trovato 240 pezzi di ossa nascoste tra congelatore, cassette per gli attrezzi e nelle lettiere dei gatti. Presumibilmente l’uomo adescava le ragazze in privato online e poi suggeriva di aiutarle nel loro intento suicida o addirittura di suicidarsi assieme a loro. Se verrà condannato per omicidio l’imputato rischia la pena di morte per impiccagione