Donald Trump “sta molto bene, siamo estremamente contenti dei progressi che ha fatto”, ha detto il medico della Casa Bianca Sean Conley, anche se il presidente americano è ancora ricoverato in via precauzionale in un ospedale militare poche ore dopo che è stata diffusa la notizia della sua positività al coronavirus: è stato trasportato “per precauzione”, come dice la Casa Bianca, al Walter Reed Medical Center, conosciuto come l’ospedale dei presidenti. Trump “continuerà a lavorare da lì”, ha sottolineato la portavoce Kaleygh McEnany. Un’informazione che si collega a un’altra precisazione che la Casa Bianca ha voluto fare: non ci sarà un trasferimento di poteri al vicepresidente Mike Pence.
Il presidente è sottoposto ad una terapia sperimentale di anticorpi sintetici ritenuta incoraggiante”, ha detto Conley. Dopo alcune ore è lo stesso Trump a dare un aggiornamento sulle sue condizioni di salute: “Sta andando bene, credo. Grazie a voi tutti, con affetto!!!”, ha scritto su Twitter. Anche la first lady Melania è risultata positiva: ha “tosse leggera e mal di testa”. Il primo effetto sulla campagna elettorale per le presidenziali, in programma tra un mese esatto, è che il suo sfidante democratico, Joe Biden, sta rimuovendo temporaneamente gli spot negativi sul presidente.
Dopo le varie indiscrezioni circolate sulle condizioni di salute del presidente, un team di medici dell’ospedale che lo ha in cura, in un briefing con la stampa, ha precisato che Donald Trump non ha bisogno di ossigeno, respira e cammina regolarmente, i suoi organi sono a posto ed è di eccezionale buon umore. Inoltre, anche la febbre sembra essere scomparsa ed è durata solo 24 ore. Ma è ancora presto per prevedere i tempi della dimissione dall’ospedale, anche se il tycoon ha detto ai medici di sentirsi “come se potessi uscire di qui oggi”. “I dottori, le infermiere e tutto il grande Walter Reed Medical center e il personale di altrettante incredibili istituzioni che si sono uniti a loro, sono straordinari – ha twittato poi Trump – Enormi progressi sono stati fatti negli ultimi 6 mesi nella lotta a questa piaga. Col loro aiuto mi sento bene”.
Ma una fonte a conoscenza delle condizioni di salute del paziente ha fornito ai cronisti presenti una versione ben diversa: “Le funzioni vitali del presidente sono state molto preoccupanti nelle ultime 24 ore e le prossime 48 saranno cruciali in termini di cura. Non siamo ancora su una strada chiara per un pieno recupero”. Trump avrebbe ricevuto ossigeno supplementare venerdì secondo quanto riferisce la Cnn, dopo che aveva dribblato una domanda su questo tema limitandosi a ribadire che “ora non ne ha bisogno”.
Sta bene invece la First lady Melania e “sta facendo la convalescenza a casa”, hanno riferito i medici del Walter Reed.
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Era stato lo stesso Trump giovedì in tarda serata ad informare sempre via Twitter il mondo del suo contagio, un paio d’ore dopo aver annunciato di essersi sottoposto al test insieme a Melania e di essere in quarantena in attesa dei risultati del tampone. Un controllo deciso dopo il contagio contratto molto probabilmente da Hope Hicks, la fedelissima consigliera che segue come un’ombra il presidente, in questi ultimi giorni ovunque, anche a bordo dell’Air Force One. Oltre a lei, è risultato positivo nelle scorse ore anche Bill Stepien, il nuovo manager della campagna presidenziale. Lo scrivono Politico e la Bbc, secondo cui Stepien risente di “sintomi lievi di tipo influenzale” e che da ora lavorerà da casa.
Si tratta di una notizia che scuote l’America e fa immediatamente tremare i mercati, aprendo un’incognita sulla parte finale della campagna elettorale, ora seriamente a rischio. Il presidente, 74 anni, “è in grado di continuare a portare avanti i suoi compiti senza alcuna interruzione”, ha subito fatto sapere il suo medico personale. “È al lavoro e resterà al lavoro”, ha assicurato il capo dello staff della Casa Bianca Mark Meadows. I suoi sintomi sono leggeri – il messaggio fatto filtrare fin dall’inizio dall’entourage del presidente – e lasciano sperare in una rapida ripresa. Ma nel frattempo il vicepresidente Pence, a sua volta immediatamente testato e risultato negativo, è stato messo in preallerta, nel caso in cui la situazione dovesse improvvisamente precipitare. Confermato per ora il suo primo ed unico duello tv con la candidata vicepresidente Kamala Harris, mercoledì prossimo in Utah.
Inevitabilmente saltati per il momento tutti gli appuntamenti elettorali delle prossime ore, quando il presidente era atteso ad un evento al Trump Hotel di Washington e poi nello Stato chiave della Florida. Di fatto una sospensione della campagna per la rielezione che a questo punto non si sa quando e se mai potrà riprendere normalmente, a partire dalla partecipazione ai prossimi dibattiti presidenziali del 15 ottobre a Miami e del 22 a Nashville. Con il leader dei senatori repubblicani, Mitch McConnell, che ha avanzato l’ipotesi di confronti da remoto.
Intanto alla Casa Bianca quella tra giovedì e venerdì è stata una notte di angoscia e di paura, nel timore di scoprire un vero e proprio focolaio al suo interno. Con il passare delle ore la preoccupazione si è attenuata, con i test risultati negativi per quasi tutti quelli che in questi ultimi giorni sono stati vicini a Hope Hicks e alla coppia presidenziale: non solo il vicepresidente Pence e la moglie, ma anche Ivanka Trump e il marito Jared Kushner, e i ministri della Giustizia William Barr e del Tesoro Steve Mnuchin. Negativo anche Barron, il figlio quattordicenne di Donald e Melania che vive con loro nella East Wing della residenza presidenziale. Positivo solo un reporter e un membro dello staff che appartiene alla parte più bassa dell’area media.
Diverso è il caso di chi ha partecipato alla cerimonia nel Rose Garden, durante la quale il presidente ha ufficializzato la scelta del giudice Amy Coney Barrett alla Corte Suprema. In totale sono sei i presenti poi risultati positivi al coronavirus: oltre a Trump e alla moglie, si tratta del senatore repubblicano dello Utah Mike Lee, del collega della Carolina del Nord Thom Tillis e del presidente dell’Università di Notre Dame, il reverendo John Jenkins. Nelle ultime ore si è aggiunta anche l’ex consigliera della Casa Bianca Kellyanne Conway. “I miei sintomi sono lievi (un raffreddore)”, scrive su Twitter, “ho cominciato la quarantena“. Positivi anche tre giornalisti accreditati alla Casa Bianca e presenti all’evento.
Positivo un terzo senatore, è Ron Johnson del Wisconsin. Il suo portavoce ha riferito che non ha sintomi per ora, ma la notizia mette in allarme il partito perché comincia ad apparire a rischio la conferma del del giudice Barrett alla Corte Suprema nell’aula del Senato, dove i repubblicani hanno un’esigua minoranza.
Ma ad essere controllato è stato anche Joe Biden, che martedì sera ha condiviso lo stesso palco col presidente nel primo duello tv in Ohio: il candidato democratico, 77 anni, è risultato negativo, così come sua moglie Jill e la sua running mate Kamala Harris. Biden, che dopo gli insulti di martedì sera ha inviato gli auguri di pronta guarigione a Trump, può quindi proseguire tranquillamente la sua campagna elettorale, che lo vede impegnato in Stati chiave e in bilico come il Michigan. “Con il virus non bisogna fare i duri ma portare la mascherina e seguire tutte le altre raccomandazioni delle autorità sanitarie”, ha detto aprendo un comizio a Gran Rapids. La positività di Trump, ha aggiunto, è un “monito corroborante a tutti noi che dobbiamo prendere il virus seriamente”.
Si cerca ora di ricostruire come siano andate le cose. Secondo quanto riportano alcuni media, citando fonti vicine alla campagna elettorale di Trump, la Casa Bianca sapeva della positività di Hicks già da mercoledì sera, tanto che quel giorno di ritorno da un comizio in Minnesota la consigliera avrebbe viaggiato in una cabina separata dell’Air Force One, uscendo poi dalla parte posteriore dell’aereo una volta arrivati alla base di Andrews. Nonostante ciò Trump non si è messo subito in quarantena, ma è volato il giorno dopo in New Jersey per partecipare a un evento per la raccolta fondi. È lì che avrebbe accusato i primi sintomi, con raffreddore e qualche colpo di tosse. La decisione di sottoporsi al test, quindi, solo dopo il rientro in tarda serata alla Casa Bianca. Certo, non era questa la October surprise in cui sperava il presidente americano per imprimere una svolta alla sua campagna durante il rush finale verso il 3 novembre. Saranno i prossimi giorni a dire se The Donald riuscirà ancora una volta a riemergere da una situazione da incubo.