La Lombardia contro i piccioni può vincere la battaglia. Ma senza strategia rischia di perdere la guerra
La Lombardia dichiara guerra ai piccioni e agli storni perché provocano danni all’agricoltura, dalle coltivazioni all’allevamento del bestiame. Per ridurre il numero di volatili sono state reclutate centinaia di cacciatori e si è approntato un protocollo di abbattimento che prevede il numero di capi da prelevare e le zone in cui attuare il prelievo.
Anche se i volatili sono percepiti come animali più “nobili” rispetto ai ratti, per i quali nessuno si impietosisce, quando le loro popolazioni sono troppo numerose la loro presenza può produrre effetti negativi sulle nostre attività. Le rondini mangiano insetti e sono una benedizione, ma piccioni e storni hanno diete che interferiscono con le nostre aspettative. Pur nutrendo molta simpatia per gli animali, non me la sento di dire che sia giusto che mandino in rovina gli agricoltori. Anche la loro presenza in città causa non pochi problemi e non sono solo queste due specie a “darci fastidio”. I gabbiani in città stanno diventando sempre più prepotenti. I cinghiali si stanno appropriando di territori tipicamente cittadini e c’è già scappato qualche morto. Come si è arrivati a questo?
Abbiamo semplificato moltissimo l’ambiente, e abbiamo eradicato prima di tutto i predatori che tengono sotto controllo le popolazioni di specie che, altrimenti, diventerebbero troppo numerose. Si tratta di “equilibri” oramai perduti. Gli animali si adattano a nuove situazioni e colgono le opportunità, come stanno facendo i gabbiani che, da uccelli marini, stanno diventando uccelli di città. Pensare di reintrodurre i predatori può essere una soluzione, e mi viene in mente il lupo per i grossi vertebrati. Ma l’uso del territorio è talmente “denso” che, alla fine, ci danno fastidio anche i predatori. Reintroduciamo gli orsi e poi ci lamentiamo se si comportano da orsi.
La pesca eccessiva ha ridotto drasticamente le popolazioni ittiche e i delfini che mangiano pesci hanno imparato a prenderli dai loro competitori: noi. I pescatori sono imbufaliti perché i delfini prendono i pesci dalle reti, causando danni notevoli alla pesca. La stessa cosa facevano le foche, quando c’erano. Arriveremo a parlare di de-delfinizzazione? La risposta è no, ma questo significa che ci sono animali che meritano di essere difesi, anche se causano danni, e altri che è giusto uccidere?
Per gli animalisti non si deve uccidere alcun animale. I biologi della conservazione vedono le cose in modo differente, e programmano abbattimenti su base scientifica. I ratti sono stati eradicati da Montecristo, dove stavano causando danni ingentissimi. Penso al contenimento degli scoiattoli americani che stavano soppiantando gli scoiattoli europei: qualcuno ha gridato allo scandalo per le sterilizzazioni mediante castrazione dei maschi. Per attuare strategie di mitigazione dei danni è necessario un approccio scientifico non viziato dall’emotività.
Ogni intervento deve essere inserito in una visione complessiva. L’agricoltura industriale fa uso massiccio di pesticidi e di fertilizzanti chimici, e una delle sue finalità consiste nell’eradicare la biodiversità naturale per sostituirla con la specie di nostro interesse. Sistemi così perturbati possono sfuggirci di mano. Storni e piccioni trovano rifugio in città e dalle città possono spostarsi nelle campagne. Se uccidiamo quelli in campagna, ma lasciamo indisturbate le popolazioni di città, si potrebbero avere dei travasi di popolazione dai “serbatoi” cittadini. La natura non ama il vuoto!
Spero che la regione abbia preso questa decisione dopo uno studio approfondito sull’opportunità dell’intervento, valutando tutti gli scenari possibili. I pesticidi ci liberano dagli insetti nocivi, ma uccidono anche gli insetti impollinatori, per non parlare dei predatori degli insetti nocivi. Abbiamo bonificato le paludi per risolvere il problema della malaria, e ora abbiamo il dissesto idrogeologico. Ogni azione comporta diverse reazioni. Siamo sicuri di poter prevedere le conseguenze delle nostre azioni?
La vita è il fenomeno più complesso dell’universo conosciuto. Cosa c’è scritto sulla garanzia delle macchine? Se i meccanismi sono manipolati, la garanzia perde di validità. Noi abbiamo manipolato in modo pesantissimo la biodiversità e gli ecosistemi, e la garanzia che possano continuare a darci quello di cui abbiamo bisogno si rivela sempre più fragile.
Ora qualcuno mi dirà che sto facendo un minestrone, e che metto piccioni, paludi, lupi e gabbiani assieme a piccioni e storni, paludi e pesticidi. Il problema è che gli ecosistemi funzionano con un intrico di relazioni che rende inattuabile la gestione di singoli pezzi senza tener conto delle conseguenze sul resto del sistema ambientale manipolato. È quello che abbiamo fatto su piccola scala, da sempre. Ma oramai la scala delle modificazioni è diventata globale.
Abbattere piccioni e storni è una tattica. E potrebbe portare a vincere una battaglia. Ma se si applicano le tattiche senza una strategia alla fine si perdono le guerre. Ed è la strategia che manca. Gli investimenti per la conoscenza di biodiversità ed ecosistemi sono irrisori, e si attuano misure puntiformi per far fronte a problemi specifici.
Probabilmente l’intervento della Regione Lombardia è necessario per risolvere un problema contingente. Ma se non si rivede radicalmente il nostro rapporto con la natura, arriveranno altri problemi. Il green deal, il patto verde, dovrebbe fornire le risorse per cambiare strada, non per niente si chiama “new”. Ma è necessaria una cultura della natura che attualmente manca e che ci espone alle conseguenze di una mancanza di strategia.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - “Desidero esprimere la mia totale solidarietà al Presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, professionista di comprovata competenza e integrità, recentemente bersaglio di un attacco inaccettabile da parte del Senatore Zaffini. Non dovrebbe essere necessario ricordare che la Fondazione GIMBE svolge un ruolo essenziale nel garantire analisi indipendenti e basate su evidenze scientifiche nel settore della sanità pubblica. Analisi che non solo aiutano l’opinione pubblica a comprendere la realtà dei fatti, ma forniscono strumenti indispensabili proprio a noi parlamentari per svolgere il nostro lavoro con cognizione di causa". Lo scrive in una nota la senatrice del Pd Susanna Camusso.
Ma ormai chiunque osi dissentire con l’operato del Governo Meloni – scienziati, magistrati, professori, giornalisti – viene puntualmente delegittimato. Peccato che sia lo stesso Presidente Zaffini ad ammettere che su sei decreti attuativi promessi per smaltire le liste d’attesa, sia stato approvato solo quello sul funzionamento della piattaforma nazionale di monitoraggio. La colpa? Dipende dal giorno: molto spesso è dei governi precedenti – nonostante la destra governi da tre anni – altre volte, come in questo caso, delle Regioni - nonostante la stessa destra stia spingendo per l’Autonomia. Mentre milioni di italiani non possono curarsi e il SSN è al collasso, il governo continua a giocare a scaricabarile, additando nemici immaginari e scaricando le colpe su chiunque tranne che su sé stesso”.
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - "Dopo il record di 150.000 iscritti, Forza Italia rafforza il suo radicamento sul territorio con l’avvio della stagione dei Congressi Comunali e Circoscrizionali. Si parte da 9 regioni per eleggere i nuovi segretari comunali e circoscrizionali, in un percorso di partecipazione e crescita che coinvolgerà tutta Italia". Lo scrive Forza Italia sui suoi profili social.
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - "Rispondo a chi ogni tanto ci accusa di non avere una visione. Certo che ce l'abbiamo, anche bella forte. Magari a qualcuno non piace, non sarà quello che si aspettavano dal Pd di prima, ma oggi il Pd è autodeterminato in questa direzione". In mezzo al dibattito su 'meglio presentarsi uniti o divisi per colpire uniti', innescato dalla proposta di Dario Franceschini, Elly Schlein continua a insistere sui temi piuttosto che sui tatticismi. E rilancia la visione del 'suo' Pd a fronte di perplessità, più o meno esplicite, avanzate nei suoi confronti nell'ultimo periodo.
"La giustizia sociale, la giustizia climatica, il lavoro dignitoso, l'innovazione, i diritti delle persone", elenca la segretaria dal palco della prima iniziativa col Terzo Settore (previste altre 4 a febbraio) a Monterotondo. Come aveva fatto la settimana scorsa davanti all'ospedale di Vicenza per parlare di sanità o con gli operai a Marghera o quelli della crisi Beko su lavoro e politiche industriali.
Alla questione aperta da Franceschini, Schlein ha però dato una risposta l'altra sera a Piazza Pulita dopo giorni di silenzi, conditi da freddezza dell'inner circle della segretaria. Andare divisi per colpire uniti? "Io continuo a insistere, sono testardamente unitaria", la risposta di Schlein. Insomma, nonostante al momento non vi siano passi avanti nella costruzione dell'alleanza, lo schema della segretaria non cambia. Resta 'testardamente unitario'. "Ce lo chiede la gente", la tesi di Schlein. Il sondaggio mandato in onda durante la trasmissione pare darle ragione con quasi l'80% degli elettori di centrosinistra a invocare un accordo tra le opposizioni.
Un accordo che però non c'è e la proposta di Franceschini ha avuto anche l'effetto di evidenziare ulteriormente le resistenze rispetto a un'alleanza organica. Basta leggere l'elenco di quelli che hanno promosso o quanto meno si sono detti interessati alla possibilità di 'marciare divisi, per poi colpire uniti' dopo il voto: da Carlo Calenda a Giuseppe Conte. Chi invece non è sembra interessato, è Romano Prodi che in una lunga intervista avverte: "Senza un programma condiviso non è politica, ma solo cinismo. Si possono anche vincere le elezioni, ma si uccide il Paese”.
"Ma come si può fare questo discorso due anni e mezzo prima delle elezioni?", si chiede Prodi. "Potrebbe essere l'ultima spiaggia alla vigilia del voto. Ma se partiamo dall'idea che non ci si può mettere d'accordo su un programma, mi pare difficile vincere le elezioni". L'Ulivo non è più riproponibile, aggiunge, "quel che si può fare è cercare quattro grandi problemi sui quali trovare una visione comune: sanità, casa, scuola, lavoro".
Non basta solo criticare: "Politica è dire quel che serve all'Italia per la distribuzione del reddito, la sanità, la casa. Non dire solo che mancano le risorse, ma dire come vanno riformati gli ospedali, i medici di base, le case di comunità". Chi può riuscire a federare il campo delle opposizioni in ordine sparso? Per Prodi la risposta è aperta: "Il problema è vedere chi è in grado di federare. Quel ruolo si conquista, non è dato. La competizione è aperta per tutti, Schlein e altri".
Tel Aviv, 1 feb. (Adnkronos) - Il primo ministro Benjamin Netanyahu sta valutando la possibilità di nominare il ministro degli Affari strategici Ron Dermer a capo del team negoziale di Israele per i colloqui sugli ostaggi con Hamas, secondo le notizie di Channel 12. Subentrerebbe al ruolo del capo del Mossad David Barnea. Secondo quanto riferito, Barnea resterebbe nella squadra insieme al capo dello Shin Bet Ronen Bar e all'uomo chiave per la presa degli ostaggi delle Idf Nitzan Alon, con Dermer a supervisionare i colloqui.
I funzionari israeliani hanno dichiarato che Netanyahu riconosce che i negoziatori vogliono fare tutto il possibile per garantire che la seconda fase dell'accordo sulla restituzione degli ostaggi con Hamas abbia luogo, e il premier vuole mantenere aperte le sue opzioni. Secondo Channel 12, i funzionari del team di Netanyahu affermano che, poiché i colloqui principali si stanno svolgendo con l'amministrazione Trump, dovrebbero essere guidati da qualcuno con una formazione più diplomatica, che non nella sicurezza.
Sembra che l'inviato speciale di Trump, Steve Witkoff, abbia detto a Netanyahu che preferirebbe lavorare con Dermer e che ha delle riserve sulla collaborazione con l'attuale team negoziale. Witkoff e Netanyahu hanno parlato oggi, ha riferito Channel 12, aggiungendo che il primo ministro israeliano terrà un incontro stasera per decidere se inviare una delegazione di medio livello in Qatar questa settimana. In risposta, l'ufficio di Netanyahu ha affermato che "i resoconti non sono veri" e che "le decisioni sui negoziati saranno prese solo dopo il ritorno del primo ministro dagli Stati Uniti".
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - “Ieri è stato l’ultimo giorno di lavoro di dipendenti e dirigenti Rai a viale Mazzini. Lo storico palazzo, simbolo del Servizio Pubblico, che dagli anni 60 rappresenta la Rai, chiuderà per essere interessato da importanti ed ampi lavori di ristrutturazione". Lo dichiarano i componenti di Fratelli d’Italia della Commissione Vigilanza Rai.
"Interventi che consentiranno alla Rai di usufruire di una sede moderna, digitale e all’avanguardia, capace così di confrontarsi con un mercato televisivo sempre più competitivo. È un merito di questa dirigenza che oltre a garantire un sempre più ampio pluralismo, così come si pretende dal Servizio pubblico, un’offerta e una qualità nella programmazione, adesso garantirà alla Rai anche strutture di prim’ordine. Infatti, la sede di viale Mazzini si affiancherà al nuovo centro di produzione a Milano che sarà uno dei più avanzati in Europa. Al contempo va rivolto un vivo ringraziamento ai dipendenti Rai, che stanno affrontando con grande impegno e dedizione questo significativo momento di passaggio, che servirà a costruire il Servizio pubblico del futuro”.
Ramallah, 1 feb. (Adnkronos) - Le forze israeliane hanno arrestato due giornalisti palestinesi e sequestrato la loro attrezzatura nella città di Beit Ummar, a nord di Hebron, in Cisgiordania. Lo riporta l'agenzia di stampa palestinese Wafa, citando il giornalista Ihab al-Alami, che ha riferito, dopo essere stato rilasciato, che "lui e il suo collega, Nidal al-Natsheh, sono stati arrestati dai soldati israeliani mentre documentavano i danni su terreni di proprietà palestinese vicino all'insediamento israeliano illegale di Karmei Tzur". I soldati hanno sequestrato tre telecamere prima di costringerli ad abbandonare la zona, ha aggiunto il reporter.
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - "Oggi a Roma si è svolta la Direzione Nazionale di Fratelli d'Italia, un momento di confronto interno al partito in vista del giro di boa della metà legislatura. Non si è trattato, evidentemente, di una seduta del Consiglio dei Ministri, un dettaglio che i deputati di Italia Viva, cui resta solo la polemica, potrebbero facilmente cogliere solo sfogliando un qualsiasi manuale di diritto costituzionale". Così Antonio Baldelli, deputato di Fratelli d'Italia, risponde alle polemiche sollevate da Italia Viva sull'assenza del Presidente del Consiglio all'assemblea di FdI e sulla presenza del capo della segreteria politica, Arianna Meloni.
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Ferdinando Boero
Naturalista
Ambiente & Veleni - 3 Ottobre 2020
La Lombardia contro i piccioni può vincere la battaglia. Ma senza strategia rischia di perdere la guerra
La Lombardia dichiara guerra ai piccioni e agli storni perché provocano danni all’agricoltura, dalle coltivazioni all’allevamento del bestiame. Per ridurre il numero di volatili sono state reclutate centinaia di cacciatori e si è approntato un protocollo di abbattimento che prevede il numero di capi da prelevare e le zone in cui attuare il prelievo.
Anche se i volatili sono percepiti come animali più “nobili” rispetto ai ratti, per i quali nessuno si impietosisce, quando le loro popolazioni sono troppo numerose la loro presenza può produrre effetti negativi sulle nostre attività. Le rondini mangiano insetti e sono una benedizione, ma piccioni e storni hanno diete che interferiscono con le nostre aspettative. Pur nutrendo molta simpatia per gli animali, non me la sento di dire che sia giusto che mandino in rovina gli agricoltori. Anche la loro presenza in città causa non pochi problemi e non sono solo queste due specie a “darci fastidio”. I gabbiani in città stanno diventando sempre più prepotenti. I cinghiali si stanno appropriando di territori tipicamente cittadini e c’è già scappato qualche morto. Come si è arrivati a questo?
Abbiamo semplificato moltissimo l’ambiente, e abbiamo eradicato prima di tutto i predatori che tengono sotto controllo le popolazioni di specie che, altrimenti, diventerebbero troppo numerose. Si tratta di “equilibri” oramai perduti. Gli animali si adattano a nuove situazioni e colgono le opportunità, come stanno facendo i gabbiani che, da uccelli marini, stanno diventando uccelli di città. Pensare di reintrodurre i predatori può essere una soluzione, e mi viene in mente il lupo per i grossi vertebrati. Ma l’uso del territorio è talmente “denso” che, alla fine, ci danno fastidio anche i predatori. Reintroduciamo gli orsi e poi ci lamentiamo se si comportano da orsi.
La pesca eccessiva ha ridotto drasticamente le popolazioni ittiche e i delfini che mangiano pesci hanno imparato a prenderli dai loro competitori: noi. I pescatori sono imbufaliti perché i delfini prendono i pesci dalle reti, causando danni notevoli alla pesca. La stessa cosa facevano le foche, quando c’erano. Arriveremo a parlare di de-delfinizzazione? La risposta è no, ma questo significa che ci sono animali che meritano di essere difesi, anche se causano danni, e altri che è giusto uccidere?
Per gli animalisti non si deve uccidere alcun animale. I biologi della conservazione vedono le cose in modo differente, e programmano abbattimenti su base scientifica. I ratti sono stati eradicati da Montecristo, dove stavano causando danni ingentissimi. Penso al contenimento degli scoiattoli americani che stavano soppiantando gli scoiattoli europei: qualcuno ha gridato allo scandalo per le sterilizzazioni mediante castrazione dei maschi. Per attuare strategie di mitigazione dei danni è necessario un approccio scientifico non viziato dall’emotività.
Ogni intervento deve essere inserito in una visione complessiva. L’agricoltura industriale fa uso massiccio di pesticidi e di fertilizzanti chimici, e una delle sue finalità consiste nell’eradicare la biodiversità naturale per sostituirla con la specie di nostro interesse. Sistemi così perturbati possono sfuggirci di mano. Storni e piccioni trovano rifugio in città e dalle città possono spostarsi nelle campagne. Se uccidiamo quelli in campagna, ma lasciamo indisturbate le popolazioni di città, si potrebbero avere dei travasi di popolazione dai “serbatoi” cittadini. La natura non ama il vuoto!
Spero che la regione abbia preso questa decisione dopo uno studio approfondito sull’opportunità dell’intervento, valutando tutti gli scenari possibili. I pesticidi ci liberano dagli insetti nocivi, ma uccidono anche gli insetti impollinatori, per non parlare dei predatori degli insetti nocivi. Abbiamo bonificato le paludi per risolvere il problema della malaria, e ora abbiamo il dissesto idrogeologico. Ogni azione comporta diverse reazioni. Siamo sicuri di poter prevedere le conseguenze delle nostre azioni?
La vita è il fenomeno più complesso dell’universo conosciuto. Cosa c’è scritto sulla garanzia delle macchine? Se i meccanismi sono manipolati, la garanzia perde di validità. Noi abbiamo manipolato in modo pesantissimo la biodiversità e gli ecosistemi, e la garanzia che possano continuare a darci quello di cui abbiamo bisogno si rivela sempre più fragile.
Ora qualcuno mi dirà che sto facendo un minestrone, e che metto piccioni, paludi, lupi e gabbiani assieme a piccioni e storni, paludi e pesticidi. Il problema è che gli ecosistemi funzionano con un intrico di relazioni che rende inattuabile la gestione di singoli pezzi senza tener conto delle conseguenze sul resto del sistema ambientale manipolato. È quello che abbiamo fatto su piccola scala, da sempre. Ma oramai la scala delle modificazioni è diventata globale.
Abbattere piccioni e storni è una tattica. E potrebbe portare a vincere una battaglia. Ma se si applicano le tattiche senza una strategia alla fine si perdono le guerre. Ed è la strategia che manca. Gli investimenti per la conoscenza di biodiversità ed ecosistemi sono irrisori, e si attuano misure puntiformi per far fronte a problemi specifici.
Probabilmente l’intervento della Regione Lombardia è necessario per risolvere un problema contingente. Ma se non si rivede radicalmente il nostro rapporto con la natura, arriveranno altri problemi. Il green deal, il patto verde, dovrebbe fornire le risorse per cambiare strada, non per niente si chiama “new”. Ma è necessaria una cultura della natura che attualmente manca e che ci espone alle conseguenze di una mancanza di strategia.
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Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
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Ma ormai chiunque osi dissentire con l’operato del Governo Meloni – scienziati, magistrati, professori, giornalisti – viene puntualmente delegittimato. Peccato che sia lo stesso Presidente Zaffini ad ammettere che su sei decreti attuativi promessi per smaltire le liste d’attesa, sia stato approvato solo quello sul funzionamento della piattaforma nazionale di monitoraggio. La colpa? Dipende dal giorno: molto spesso è dei governi precedenti – nonostante la destra governi da tre anni – altre volte, come in questo caso, delle Regioni - nonostante la stessa destra stia spingendo per l’Autonomia. Mentre milioni di italiani non possono curarsi e il SSN è al collasso, il governo continua a giocare a scaricabarile, additando nemici immaginari e scaricando le colpe su chiunque tranne che su sé stesso”.
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - "Dopo il record di 150.000 iscritti, Forza Italia rafforza il suo radicamento sul territorio con l’avvio della stagione dei Congressi Comunali e Circoscrizionali. Si parte da 9 regioni per eleggere i nuovi segretari comunali e circoscrizionali, in un percorso di partecipazione e crescita che coinvolgerà tutta Italia". Lo scrive Forza Italia sui suoi profili social.
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - "Rispondo a chi ogni tanto ci accusa di non avere una visione. Certo che ce l'abbiamo, anche bella forte. Magari a qualcuno non piace, non sarà quello che si aspettavano dal Pd di prima, ma oggi il Pd è autodeterminato in questa direzione". In mezzo al dibattito su 'meglio presentarsi uniti o divisi per colpire uniti', innescato dalla proposta di Dario Franceschini, Elly Schlein continua a insistere sui temi piuttosto che sui tatticismi. E rilancia la visione del 'suo' Pd a fronte di perplessità, più o meno esplicite, avanzate nei suoi confronti nell'ultimo periodo.
"La giustizia sociale, la giustizia climatica, il lavoro dignitoso, l'innovazione, i diritti delle persone", elenca la segretaria dal palco della prima iniziativa col Terzo Settore (previste altre 4 a febbraio) a Monterotondo. Come aveva fatto la settimana scorsa davanti all'ospedale di Vicenza per parlare di sanità o con gli operai a Marghera o quelli della crisi Beko su lavoro e politiche industriali.
Alla questione aperta da Franceschini, Schlein ha però dato una risposta l'altra sera a Piazza Pulita dopo giorni di silenzi, conditi da freddezza dell'inner circle della segretaria. Andare divisi per colpire uniti? "Io continuo a insistere, sono testardamente unitaria", la risposta di Schlein. Insomma, nonostante al momento non vi siano passi avanti nella costruzione dell'alleanza, lo schema della segretaria non cambia. Resta 'testardamente unitario'. "Ce lo chiede la gente", la tesi di Schlein. Il sondaggio mandato in onda durante la trasmissione pare darle ragione con quasi l'80% degli elettori di centrosinistra a invocare un accordo tra le opposizioni.
Un accordo che però non c'è e la proposta di Franceschini ha avuto anche l'effetto di evidenziare ulteriormente le resistenze rispetto a un'alleanza organica. Basta leggere l'elenco di quelli che hanno promosso o quanto meno si sono detti interessati alla possibilità di 'marciare divisi, per poi colpire uniti' dopo il voto: da Carlo Calenda a Giuseppe Conte. Chi invece non è sembra interessato, è Romano Prodi che in una lunga intervista avverte: "Senza un programma condiviso non è politica, ma solo cinismo. Si possono anche vincere le elezioni, ma si uccide il Paese”.
"Ma come si può fare questo discorso due anni e mezzo prima delle elezioni?", si chiede Prodi. "Potrebbe essere l'ultima spiaggia alla vigilia del voto. Ma se partiamo dall'idea che non ci si può mettere d'accordo su un programma, mi pare difficile vincere le elezioni". L'Ulivo non è più riproponibile, aggiunge, "quel che si può fare è cercare quattro grandi problemi sui quali trovare una visione comune: sanità, casa, scuola, lavoro".
Non basta solo criticare: "Politica è dire quel che serve all'Italia per la distribuzione del reddito, la sanità, la casa. Non dire solo che mancano le risorse, ma dire come vanno riformati gli ospedali, i medici di base, le case di comunità". Chi può riuscire a federare il campo delle opposizioni in ordine sparso? Per Prodi la risposta è aperta: "Il problema è vedere chi è in grado di federare. Quel ruolo si conquista, non è dato. La competizione è aperta per tutti, Schlein e altri".
Tel Aviv, 1 feb. (Adnkronos) - Il primo ministro Benjamin Netanyahu sta valutando la possibilità di nominare il ministro degli Affari strategici Ron Dermer a capo del team negoziale di Israele per i colloqui sugli ostaggi con Hamas, secondo le notizie di Channel 12. Subentrerebbe al ruolo del capo del Mossad David Barnea. Secondo quanto riferito, Barnea resterebbe nella squadra insieme al capo dello Shin Bet Ronen Bar e all'uomo chiave per la presa degli ostaggi delle Idf Nitzan Alon, con Dermer a supervisionare i colloqui.
I funzionari israeliani hanno dichiarato che Netanyahu riconosce che i negoziatori vogliono fare tutto il possibile per garantire che la seconda fase dell'accordo sulla restituzione degli ostaggi con Hamas abbia luogo, e il premier vuole mantenere aperte le sue opzioni. Secondo Channel 12, i funzionari del team di Netanyahu affermano che, poiché i colloqui principali si stanno svolgendo con l'amministrazione Trump, dovrebbero essere guidati da qualcuno con una formazione più diplomatica, che non nella sicurezza.
Sembra che l'inviato speciale di Trump, Steve Witkoff, abbia detto a Netanyahu che preferirebbe lavorare con Dermer e che ha delle riserve sulla collaborazione con l'attuale team negoziale. Witkoff e Netanyahu hanno parlato oggi, ha riferito Channel 12, aggiungendo che il primo ministro israeliano terrà un incontro stasera per decidere se inviare una delegazione di medio livello in Qatar questa settimana. In risposta, l'ufficio di Netanyahu ha affermato che "i resoconti non sono veri" e che "le decisioni sui negoziati saranno prese solo dopo il ritorno del primo ministro dagli Stati Uniti".
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - “Ieri è stato l’ultimo giorno di lavoro di dipendenti e dirigenti Rai a viale Mazzini. Lo storico palazzo, simbolo del Servizio Pubblico, che dagli anni 60 rappresenta la Rai, chiuderà per essere interessato da importanti ed ampi lavori di ristrutturazione". Lo dichiarano i componenti di Fratelli d’Italia della Commissione Vigilanza Rai.
"Interventi che consentiranno alla Rai di usufruire di una sede moderna, digitale e all’avanguardia, capace così di confrontarsi con un mercato televisivo sempre più competitivo. È un merito di questa dirigenza che oltre a garantire un sempre più ampio pluralismo, così come si pretende dal Servizio pubblico, un’offerta e una qualità nella programmazione, adesso garantirà alla Rai anche strutture di prim’ordine. Infatti, la sede di viale Mazzini si affiancherà al nuovo centro di produzione a Milano che sarà uno dei più avanzati in Europa. Al contempo va rivolto un vivo ringraziamento ai dipendenti Rai, che stanno affrontando con grande impegno e dedizione questo significativo momento di passaggio, che servirà a costruire il Servizio pubblico del futuro”.
Ramallah, 1 feb. (Adnkronos) - Le forze israeliane hanno arrestato due giornalisti palestinesi e sequestrato la loro attrezzatura nella città di Beit Ummar, a nord di Hebron, in Cisgiordania. Lo riporta l'agenzia di stampa palestinese Wafa, citando il giornalista Ihab al-Alami, che ha riferito, dopo essere stato rilasciato, che "lui e il suo collega, Nidal al-Natsheh, sono stati arrestati dai soldati israeliani mentre documentavano i danni su terreni di proprietà palestinese vicino all'insediamento israeliano illegale di Karmei Tzur". I soldati hanno sequestrato tre telecamere prima di costringerli ad abbandonare la zona, ha aggiunto il reporter.
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - "Oggi a Roma si è svolta la Direzione Nazionale di Fratelli d'Italia, un momento di confronto interno al partito in vista del giro di boa della metà legislatura. Non si è trattato, evidentemente, di una seduta del Consiglio dei Ministri, un dettaglio che i deputati di Italia Viva, cui resta solo la polemica, potrebbero facilmente cogliere solo sfogliando un qualsiasi manuale di diritto costituzionale". Così Antonio Baldelli, deputato di Fratelli d'Italia, risponde alle polemiche sollevate da Italia Viva sull'assenza del Presidente del Consiglio all'assemblea di FdI e sulla presenza del capo della segreteria politica, Arianna Meloni.