Da un lato Salvini imputato per il caso Gregoretti e la zona rossa del palazzo di giustizia di Catania presidiata da 500 persone delle forze dell’ordine. Dall’altro, a circa 300 metri di distanza, la manifestazione regionale della rete di Mai con Salvini in piazza Trento. Una mobilitazione colorata con centinaia di partecipanti e in cui non si sono stati scontri con gli agenti in tenuta antisommossa. Da registrare il lancio di alcuni rotoloni di carta igienica, con impresso il volto di Salvini, e due bandiere, di Lega e Partito democratico, che sono state bruciate utilizzando un fumogeno. Unico volto noto a sfilare in tribunale è stato il senatore Ignazio La Russa. Per lui qualche minuto a favore di telecamere mentre l’udienza era in corso. Strategia diversa per il segretario della Lega, che alla fine del processo ha evitato il corridoio principale – con 200 giornalisti accreditati – preferendo un percorso secondario. Insieme a lui l’avvocata Giulia Bongiorno, costretta in sedia a rotelle dopo la caduta di una lastra di marmo sulla gamba destra mentre il giudice si era ritirato in camera di consiglio

di Dario De Luca e Simone Olivelli

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