“Veniamo da mesi in cui abbiamo tenuto in casa persone fino a che il tampone per Covid-19 non risultava negativo, ma un test positivo non sempre è espressione di una malattia in atto, ma potrebbe essere dato dalla presenza di residui virali. Non è più necessario tenere il paziente in isolamento per tempi prolungati fino a che non si negativizzano i test, quando sappiamo che dopo 12 giorni dall’insorgenza dei sintomi – nei 14 giorni classici della quarantena – il paziente perde infettività“. Lo ha spiegato Pierluigi Viale, a capo del dipartimento di Medicina e chirurgia dell’Università di Bologna, intervenuto nella seconda giornata del Festival della Scienza Medica di Bologna, in programma – per la prima volta interamente online – fino al prossimo 17 ottobre. “Adesso – ha spiegato – abbiamo ancora una regolamentazione che ci impone il doppio tampone per riammettere il paziente alla vita di comunità, ma contiamo sul fatto che presto queste nozioni entreranno a far parte della gestione corrente e non sarà più necessario isolare i pazienti per lungo tempo”