Domani si riuniranno i ministri per trovare un accordo sulle restrizioni da inserire nel prossimo dpcm del 7 ottobre. Controlli più stringenti anche per le strade dove, come a marzo, la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha previsto l’impiego dei soldati impegnati nell’operazione Strade Sicure
Il numero dei nuovi contagi in Italia continua a salire. Dopo i 2.844 nuovi positivi registrati il 3 ottobre, il governo, che si riunirà nel Consiglio dei ministri di domani, sta pensando a nuove restrizioni da introdurre nel prossimo dpcm che sarà firmato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il 7 ottobre.
Oltre alla richiesta al Parlamento di prolungare lo stato d’emergenza fino al 31 gennaio, permettendo così all’esecutivo di prendere nuovi provvedimenti e mantenere valide le limitazioni già in vigore, l’esecutivo ha già deciso alcune nuove misure di sicurezza. E tra queste, riferisce il Corriere, c’è la decisione di anticipare la chiusura dei locali alle 22 o alle 23 per evitare che la movida favorisca la trasmissione del virus e impedire un nuovo lockdown nel Paese, ipotesi che non è al momento sul tavolo del governo. L’altro tema al centro della discussione è quello delle feste private che secondo gli esperti del Comitato tecnico scientifico vanno regolamentate e limitate nei numeri. Sempre contingentati a seconda degli spazi gli ingressi nei negozi, mentre i ristoranti dovranno rispettare il distanziamento, con le discoteche che resteranno invece chiuse.
Controlli più stringenti anche per le strade, proprio per limitare gli assembramenti dovuti anche alla movida serale. Per questo, come a marzo, la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha previsto l’impiego dei soldati impegnati nell’operazione Strade Sicure per svolgere i controlli.
Novità importanti potrebbero arrivare anche in tema di mascherine. Allo studio del governo, anche se nessuna decisione è ancora stata presa, anche l’obbligo di indossare le protezioni all’aperto, in qualsiasi situazione, come predisposto già da alcuni presidenti di Regione.
I contagi in crescita in molte zone d’Europa potrebbero provocare anche modifiche alla lista dei Paesi a rischio a causa del Covid: la Grecia, che ha visto un importante calo dei contagi, uscirà dall’elenco, mentre Francia e Spagna, che hanno numeri ancora molto alti, di certo vi resteranno.