È la novità che i ministri Alfonso Bonafede e Luciana Lamorgesee si prepararebbero a introdurre nel nuovo decreto sicurezza
Una norma pensata per evitare che un omicidio come quello di Willy Duarte a Colleferro possa avvenire ancora. I ministri della Giustizia e dell’Interno si preparano, secondo indiscrezioni, a un inasprimento delle pene per il reato di rissa e il Daspo dai locali pubblici e di intrattenimento per chi sia stato denunciato o condannato per atti di violenza fuori da un locale. ÈUna “norma Willy” che arriva dopo l’uccisione del giovane fuori da una discoteca e aumenta le pene per chi abbia partecipato a una rissa, facendo salire la multa da 309 a 2000 euro e la reclusione – se qualcuno resta ferito o ucciso nella rissa – da un minimo di sei mesi a un massimo di sei anni (ora va da tre mesi a cinque anni). Per i protagonisti di disordini o di atti di violenza il questore può disporre il Daspo da specifici locali o esercizi pubblici: se violato c’è la reclusione fino a due anni e una multa fino a 20.000 euro.
“Condivido questo inasprimento delle pene, ma le pene devono essere certe, deve essere certo che vengano scontate – dice Pierluigi Sanna, sindaco di Colleferro, la cittadina in cui è stato picchiato a morte il 21enne – È giusto anche il daspo per chi crea problemi fuori dai locali. Noi sindaci abbiamo bisogno di più poteri per essere incisivi. Per poter intervenire dobbiamo avere gli strumenti. Inoltre bisogna avere più forze dell’ordine nei nostri territori”. Il sindaco ha poi raccontato: “Stamattina ho incontrato la famiglia di Willy con cui la nostra comunità ha instaurato un forte legame. Non cercano vendetta, ma giustizia. Chiedono che il processo avvenga nel modo celere e che i colpevoli rimangano in carcere”. Ma proprio i familiari della vittima non sembrano essere d’accordo. “La famiglia di Willy vuole una pena certa e giustizia. Come avvocato non credo che legiferare in emergenza sia la cosa più saggia. Già adesso ci sono norme severe ma bisogna far sì che le pene siano espiate e abbiano funzione educativa – dice l’avvocato Domenico Marzi, legale della famiglia di – Bisognerebbe valutare perché episodi del genere si verificano e a chi sono ascrivibili, occorrerebbe una maggiore vigilanza ad esempio nelle palestre e nelle scuole, magari allungando la permanenza anche pomeridiana”. “Io penso che la norma sia positiva, ma da sola non basta. Bisogna capire anche quali sono le cause del disagio sociale, se non ragioniamo sulle cause e avviamo una sensibilizzazione diventa tutto inutile – dice Domenico Alfieri, sindaco di Paliano, la cittadina in provincia di Frosinone dove viveva Willy – Va bene l’inasprimento delle pene, è un passo avanti, ma questi episodi vanno prevenuti. Non devo accadere e bisogna ragionare sul perché accadono”.
Nell’ultima bozza del decreto sicurezza si prevede anche un inasprimento del daspo nei confronti degli spacciatori e arriva una norma per contrastare il traffico di droghe via web. Il questore, in base alle nuove norme, potrà disporre il divieto di accesso in specifici locali a chi sia stato denunciato o condannato, anche in via non definitiva, per lo spaccio davanti a scuole, università, negozi o locali: chi viola il daspo incorrerà nella reclusione da sei mesi a due anni (ora è prevista la sospensione della patente) e in una multa da 8.000 a 20.000 euro. Un’altra norma dispone la creazione di un elenco di siti web usati per lo spaccio cui deve essere inibito l’accesso dai fornitori di connettività a internet: le violazioni sono sanzionate con multe da 50mila a 250mila euro.