“Da Gallera non mi sento tutelato come cittadino lombardo nel suo ruolo”. Non usa mezzi termini il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a proposito dello scontro Comune-Regione Lombardia sui vaccini anti-influenzali.

Secondo Sala, che ha parlato a margine delle celebrazioni per l’anniversario della polizia locale, in questi giorni la Regione Lombardia sta dicendo ai medici “che si devono arrangiare” sui vaccini. “Andiamo alla sostanza, e vorrei che confutassero la mia affermazione. Ovvero che in questo momento la sanità lombarda sta dicendo ai medici del privato convenzionato che si devono arrangiare con i vaccini. Prego di confutare questa mia affermazione, perché se così è ricorderei loro che li abbiamo chiamati eroi solo pochi mesi fa e adesso gli diciamo arrangiatevi con i vaccini”, dice il sindaco.

Poi, continua, “andiamo a vedere come hanno fatto le gare, andiamo a vedere le gare deserte per i vaccini: che qualcosa non va assolutamente è certo”, sottolinea.

La diatriba parte dai vaccini per i dipendenti di Palazzo Marino. Al Comune è arrivata una lettera per avvisare che non ci sono dosi disponibili extra categoria (cioè oltre a quelle per le categorie a rischio) con il suggerimento “se ha qualche accordo preliminare con altra struttura privata, a procedere in tal senso”.

Gallera a stretto giro ha replicato via Facebook: “Ritengo una vergogna assoluta fare campagna elettorale sulla salute dei più fragili”. Quindi l’accusa al sindaco di voler “dare i vaccini ai dipendenti comunali sani sottraendoli agli anziani, ai malati di tumore e alle donne incinte e tutto questo per ottenere il loro consenso alle elezioni comunali dell’anno prossimo”. Non solo. “Capisco che vedere crollare la propria immagine di uomo del fare e di successo sia molto doloroso, al punto di decidere di non ricandidarsi per paura di perdere le elezioni ma in momento ancora critico e delicato per la salute dei nostri concittadini sarebbe necessario una costruttiva collaborazione istituzionale” ha aggiunto l’assessore regionale al Welfare che parla di “confusione mentale preoccupante”.

“Per quanto riguarda gli insulti al sottoscritto con grande umiltà rivendico orgogliosamente i tanti anni al servizio della mia città e della mia regione peraltro sempre grazie alla fiducia e al consenso di migliaia di milanesi e lombardi”, dice Gallera, ricordando a Sala che “nel 2018 sono risultato il più votato di tutti i partiti a Milano”.
Il suo operato e quello di Regione sarà “giudicato dalla storia e dagli elettori. Quello che è certo – dice – è che questo momento drammatico ha fatto emergere l’assoluta evanescenza e inconsistenza del Sindaco Sala che verrà ricordato per le magliette Milano non si ferma, per gli aperitivi sui navigli mentre si riempivano le terapie intensive e per aver mandato in ferie i vigili urbani durante il lockdown”.

Secondo Sala, “le affermazioni di Gallera sfiorano il ridicolo, anzi sono ridicole. Le fa uno che ha fatto politica senza che nessuno se ne accorgesse per un sacco di anni, e nel momento in cui ha avuto visibilità mediatica ha pensato di candidarsi per fare il sindaco nel mezzo di una pandemia“, è il controattacco del primo cittadino. Il sindaco ci tiene poi a precisare che “non stiamo facendo politica”, perché “se volessi fare campagna elettorale mi sarei già ricandidato. Il tema è che stiamo pensando alla salute dei lombardi e la situazione deve rimanere sotto controllo”.

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