In base ai dati di Proxy Insight il colosso degli investimenti ha detto si a risoluzioni a favore dell'ambiente in appena il 6% dei casi. Eppure la società avrebbe un potere immenso per indirizzare alcune delle industrie più inquinanti al mondo verso pratiche maggiormente sostenibili. Lo scorso gennaio il numero uno Flink aveva annunciato una "svolta verde" del gruppo
Verdi fuori, sempre più black dentro. Il colosso statunitense Blackrock, che ha in gestione patrimoni per oltre 7mila miliardi di dollari e siede nei cda di tutte le più grandi aziende del mondo, lo scorso anno ha votato a favore di risoluzioni societarie pro ambiente appena nel 6% dei casi. Ancora meno di quel già misero 8% che aveva caratterizzato l’annata precedente. Il magro bilancio è stato reso noto da Proxy Insight, società che monitora deliberazioni e voti delle aziende. Nella maggior parte dei casi si trattavi di risoluzioni in cui i soci chiedevano alle aziende di fornire maggiori informazioni sul livello delle loro emissioni o di mettere a punto strategie di conversione verde. Come rimarca il Financial Times l’atteggiamento di Blackrock contrasta con quello di altri azionisti di peso massimo come Jp Morgan (salita dal 10 al 38% dei voti favorevoli) o Welligton (dall’8 al 42%) che hanno invece aumentato sensibilmente il loro supporto a favore di voti pro ambiente.
La notizia colpisce anche perché il gruppo guidato da Larry Flink (23 milioni di dollari l’anno di stipendio), si sta molto spendendo per dare di se un’immagine da paladino dell’ecologia. Lo scorso gennaio, durante il forum di Davos, Flink si offì alla platea affermando che i cambiamenti climatici rappresentano un rischio per i mercati come mai nulla prima d’ora e annunciando l’impegno del gruppo per una nuova strategia più attenta all’ambiente. Ma alle parole non seguono i fatti. Per ora, tra i pochi a credere alla svolta green, c’è stata giusto la commissione UE che lo scorso ha affidato una consulenza sugli investimenti oggi
Viste le partecipazioni che possiede Blackrock ha un potere immenso nelle assemblee degli azionisti di mezzo mondo. Possiede quote nelle principali compagnie petrolifere del mondo, da Exxon Mobil a ConocoPhilips, Shell, British Petroleum e Petrobras. Come ricostruito dal quotidiano britannico The Guardian il gruppo controlla indirettamente oltre 3 miliardi di barili di greggio, 1300 tonnellate di carbone e e 622 miliardi di metri cubi di gas. Secondo l’opinione di numerosi attivisti di varie associazione che si battono per il contrasto ai cambiamenti climatici anche facendo pressione sui grandi investitori, sinora Blackrock non ha usato neppure minimamente le sue prerogative per indirizzare le società di cui è azionista verso strategie più ecosostenibili.