“La vicenda Juve-Napoli è la morte dello sport. Se una squadra non può arrivare a giocare perché è bloccata da una decisione che comporta addirittura una denuncia penale dei singoli, allora è chiaro che la questione è di forza maggiore e dovrebbe essere chiusa qui. E non si può entrare in trattative rispetto a una decisione della Asl, abbiate pazienza”. Sono le parole pronunciate a “L’aria che tira” (La7) da Massimo Galli, primario del reparto Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano, sul caso Juve-Napoli, coi calciatori della squadra partenopea bloccati dalla Asl e quelli bianconeri scesi invece soli in campo.
Galli bacchetta la Lega Calcio: “Mi dispiace per i signori della Lega, ma si tratta di una decisione presa da un’autorità superiore in una situazione che è ancora di emergenza, anche se è una strana emergenza all’italiana, per cui si aprono le discoteche, le Regioni decidono per i fatti loro e si indicono elezioni“.
L’infettivologo, che critica anche la mancanza di una voce univoca nelle indicazioni ai cittadini e la dispersione dei messaggi a livello regionale, conclude: “Io sarei addolorato se il campionato dovesse essere chiuso, però è un dato di fatto che lo si sta facendo in queste condizioni. Si lavora sulla lama del coltello perché in qualsiasi situazione, visti anche i numeri attuali del contagio, la faccenda può andare francamente a degenerare“.