L'operazione prevede la fusione per incorporazione di Sia in Nexi. Il nuovo gruppo avrà un valore di borsa di oltre 15 miliardi di euro e 120 milioni di carte gestite. L'operazione mentre il governo spinge per lo sviluppo dei pagamenti digitali. Soddisfazione dei ministri Gualtieri e Patuanelli
Piace alla borsa la fusione tra Nexi e Sia che si concretizzerà a dicembre e darà vita al più grande gruppo di pagamenti digitali dell’Europa continentale. Il titolo Nexi ha aperto la seduta in deciso rialzo, dopo che le due società hanno approvato un memorandum of understanding con il progetto di unione. Dalla fusione fra Nexi e Sia nascerà un gruppo del valore di borsa di oltre 15 miliardi di euro, ad oggi sarebbe la sesta società di piazza Affari per valore di borsa, di poco davanti ad Unicredit. Nexi capitalizza infatti oltre 10 miliardi di euro mentre Sia, che non è quotata, è stata valutata 4,6 miliardi. La società post fusione sarà leader anche per altri numeri: transazioni di pagamento cross-border, con circa 2 milioni di merchants, circa 120 milioni di carte e un numero complessivo di transazioni annue processate pari oltre 21 miliardi.
Al momento i principali azionisti di Nexi sono l’inglese Mercury Uk Holdco, riconducibile a società e tra cui Clessidra e Bain & Co, che detiene il 43%, Intesa Sanpaolo con il 9,9% e il fondo sovrano di Singapore GIC, con il 3,1%. Sia è invece in mano a Cassa depositi e prestiti che ne possiede tra partecipazioni dirette e indirette circa l’83%. Mercury era entrata in Nexi (ex carta si) attraverso un’operazione a debito (ossia ci si fa finanziare per l’operazione e poi si scaricano i debiti nella società acquisita). Per questa ragione il nuovo gruppo si troverà un debito di 3 miliardi di euro.
Le nozze prevedono una fusione per incorporazione di Sia in Nexi sulla base di un rapporto di cambio per il quale gli azionisti del gruppo controllato da Cdp riceveranno 1,5761 azioni Nexi per ogni azione SIA, e gli attuali azionisti di SIA riceveranno una quota del 30% circa del capitale del Nuovo Gruppo mentre gli attuali azionisti di Nexi ne manterranno il 70% circa. Alla fine Cdp sarà primo azionista con una quota complessiva del 25%, Mercury avrà il 23%, IntesaSanpaolo circa il 7%. Oltre il 40% del capitale sarebbe sul mercato, caratterizzando la società come public company, ossia una società ad azionariato diffuso. Secondo quanto si legge nel comunicato delle due società, l’aggregazione consentirà inoltre il raggiungimento d’importanti sinergie industriali e finanziarie, inizialmente quantificabili in circa 150 milioni di euro annui a regime, di cui circa 100 milioni di euro di minori costi operativi, circa 35 milioni di euro di maggiore margine operativo grazie a sinergie di ricavo di circa 50 milioni. Il nuovo gruppo conterà su 5,5 mila collaboratori in 15 Paesi, di cui oltre 4mila impegnati in un polo tutto italiano di tecnologia e innovazione digitale.
“La nuova PayTech, grazie al suo ruolo indipendente e all’ingresso di Cdp nell’azionariato come anchor investor – ha detto l’amministratore delegato di Nexi Paolo Bertoluzzo che manterrà il suo ruolo nella nuova società – potrà proseguire nel suo percorso di crescita come grande public company italiana e contribuire in maniera ancor più determinante, insieme alle sue Banche partner, all’accelerazione della diffusione dei Pagamenti Digitali in Italia e alla digitalizzazione e modernizzazione del nostro Paese, a beneficio di cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione”.
“Quello di oggi è un ulteriore passo avanti nell’attuazione della strategia del Gruppo CDP per SIA, avviata lo scorso anno con l’acquisizione del controllo della società. In questo modo, tuteliamo e diamo opportunità di sviluppo ad asset strategici per l’Italia, così come puntiamo a fare con la recente iniziativa avviata con Borsa Italiana ed Euronext. Le sinergie generate da questo accordo creeranno valore per tutti gli azionisti e condurranno la nuova società, anche attraverso operazioni straordinarie, a ulteriori opportunità di consolidamento e crescita a livello internazionale”. E’ il commento dell’amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti, Fabrizio Palermo. “La fusione di SIA con Nexi darà una spinta decisiva allo sviluppo di una infrastruttura fondamentale per l’Italia e favorirà la trasformazione del Paese in termini di modernizzazione e digitalizzazione, trasparenza e sicurezza del sistema dei pagamenti, a beneficio di imprese, pubbliche amministrazioni e cittadini”, ha concluso Palermo.
“Forte apprezzamento per la fusione Sia-Nexi che mette in campo un grande campione europeo dei pagamenti digitali, italiano, che potrà svolgere un ruolo di leadership in questo mercato così strategico, ma anche concorrere con la sua forza industriale al nostro progetto di digitalizzazione dei pagamenti, innovazione della pa, modernizzazione del Paese”, questo il commento giunto in mattinata dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. La fusione “spinge l’Italia verso la transizione digitale”, afferma su Facebook il ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli. “Complimenti a Gruppo Cassa Depositi e Prestiti e a Fabrizio Palermo – scrive il ministro – per l’importante via libera all’operazione. Questa operazione – aggiunge – è strategica anche per la sua valenza di lotta all’evasione fiscale grazie all’uso di pagamenti digitali, uno degli obiettivi del Governo”.