Tornano a crescere, con il maggior numero di tamponi effettuati, le persone risultate positive al coronavirus nelle ultime 24 ore. Secondo il bollettino diffuso dal ministero della Salute, sono 2.677 le nuove infezioni, a fronte delle 2.257 di ieri, ma con 40mila test in più: sono infatti 99.742 contro i 60.241 di ieri. Nessuna regione è rimasta a contagio zero nelle ultime 24 ore, mentre sono dieci quelle che hanno superato i 100 casi giornalieri. Le più colpite rimangono la Campania, con 395 nuovi casi, poi la Lombardia, con 350, e il Lazio (275). Le regioni con meno nuovi casi nelle ultime 24 ore sono Basilicata con 4, Valle d’Aosta con 5, e Molise con 6. Il numero complessivo dall’inizio della pandemia sale così a 330.263, mentre si contano altre 28 vittime nell’ultima giornata, dato che fa salire il totale a 36.030.
Cresce però anche il numero dei guariti: sono 1.418 da ieri, con il totale dall’inizio della pandemia che sale così a 234.099. Insufficienti, però, per l’inversione di marcia in cui sperano i medici degli ospedali italiani per limitare l’afflusso di persone e i ricoveri. Sono infatti 1.231 in più rispetto alle ultime 24 ore le persone attualmente positive in Italia, con il totale che continua a crescere fino a quota 60.134.
Così, cresce anche il numero dei ricoverati: sono 138 in più rispetto a ieri, con gli ospedalizzati che aumentano in 17 regioni su 20. Novità positive, invece, dalle terapie intensive: calano di 4 i posti letto occupati.
Piemonte: 259 nuovi casi. I medici denunciano: “Ospedali sotto stress”, +25% ricoveri in un giorno
Il Piemonte rimane una delle regioni più colpite dal coronavirus anche nel corso di questa seconda ondata. Ma a preoccupare maggiormente i medici, oltre al numero di nuovi positivi, è l’aumento di persone che necessitano di ricovero. Situazione che ha fatto scattare un primo segnale di allarme tra le corsie degli ospedali. Sentiti dall’edizione torinese de La Stampa, alcuni medici e primari hanno ammesso che i loro ospedali si stanno già attrezzando per aumentare i posti letto a disposizione per evitare di finire eccessivamente sotto pressione.
Stando ai dati di ieri, infatti, l’aumento dei posti occupati in terapia intensiva nella regione era limitato a 2, per un totale di 15 persone in rianimazione, ma a preoccupare maggiormente erano i numeri dei ricoverati in altri reparti, persone che hanno comunque bisogno di monitoraggio e, in alcuni casi, della ventilazione artificiale a causa di una sintomatologia comunque importante. Solo ieri, questi sono aumentati di 57 unità, portando il totale a 273: un incremento del 25% in 24 ore.