“La prevenzione è il nome che si dà alla repressione“. Lo ha detto alla Camera, Vittorio Sgarbi, dopo le comunicazioni del ministro Roberto Speranza sulla gestione della pandemia da coronavirus. Secondo Sgarbi le misure di confinamento dei positivi asintomatici è “una misura repressiva fascista“. “Abbiamo una Italia ristretta, chiusa, fascista” con misure che “non ci sono in Germania, in Svezia o in Albania”. “Perché – si è domandato – non si cercano i malati di Epatite C? Il Covid è una malattia da cui si guarisce. Occorre individuare i rischi reali e prendere misure necessarie, e non indurre nei cittadini paura di andare da soli nel bosco”, o obbligare all’uso della mascherina “che è un’assurdità“.
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