L’Asl ha ordinato l'isolamento fiduciario alle famiglie degli studenti contagiati e ha avviato lo screening dei familiari. La preoccupazione degli altri genitori: "Le regole non sono state rispettate, dentro o fuori la scuola"
Diciotto studenti positivi al Covid-19 su 22 nella stessa classe, più un altro in una diversa sezione. L’episodio è avvenuto all’Istituto superiore Principessa Maria Pia di Taranto, che è stato chiuso in attesa di sviluppi. La scuola, che ha due succursali, in via Galilei e via Cesare Battisti, era già stata chiusa per la sanificazione e igienizzazione sabato 3 ottobre, dopo che era stata accertata la positività del primo studente. In seguito, il Dipartimento di Prevenzione dell’Asl aveva disposto altri tamponi tra gli studenti e il personale dell’istituto: dai nuovi accertamenti è emerso che risultano contagiati altri 18 studenti. Esito negativo invece per i docenti e i collaboratori scolastici.
L’Asl ha ordinato l’isolamento fiduciario alle famiglie degli studenti contagiati e ha avviato lo screening dei familiari. “Il fatto che ci siano tanti positivi in una sola classe – ha rilevato la mamma di un alunno – vuol dire che le regole non sono state rispettate, dentro o fuori la scuola”. Per il presidente nazionale della Sis 118 Mario Balzanelli, che è anche direttore del servizio di pronta emergenza di Taranto, i 18 studenti contagiati sono “un segnale di allarme importante, da interpretare a livello nazionale come un evento sentinella, ossia di particolare gravità e potenzialmente evitabile“. Per evitare che le scuole si traducano in un gigantesco focolaio, “dobbiamo capire che coprire naso e bocca non basta. Gli occhi restano esposti”.
Per questo a scuola, insiste Balzanelli, “bisogna usare anche la visiera di plexiglas anti-droplets“. Il presidente sottolinea che già ad aprile il Sis 118 aveva posto all’attenzione del governo che il virus entra nel corpo attraverso tre “porte”: occhi, naso e bocca. Quella più importante è costituita dagli occhi, a causa dell’ambiente umido e della loro maggiore superficie di esposizione all’aria contenente i droplets emessi dai soggetti positivi, spiega Balzanelli. “Non accettiamo, sulla base di quanto accaduto a Taranto, che la scuola italiana diventi lo scenario perché si sviluppi attraverso i nostri ragazzi l’immunità di gregge“.