La compravendita delle quote della Teatro Cilea srl da parte delle due società afferenti a Mormone ed Esposito sarebbe avvenuto anche grazie al contributo di Luigi Scavone, già arrestato e condannato in primo grado per reati tributari nel maggio 2020
Emettendo fatture false (e usandole) si sarebbero procurati i soldi per acquisire nel 2018 le quote della società Teatro Cilea srl, che gestisce il teatro napoletano nel quartiere Vomero. Sono venti gli indagati nell’inchiesta della procura di Napoli che ha coordinato gli uomini della Guardia di finanza di Napoli nelle otto perquisizioni nei confronti di imprenditori nel settore della produzione di spettacoli teatrali e televisivi. Tra loro ci sono anche i patron della trasmissione televisiva “Made in Sud”, Ferdinando Mormone e Mario Esposito. Che sono titolari – rispettivamente – della società Tunnel Produzioni S.r.l. e Red Carpet S.r.l.s., che nel 2018 hanno rilevato le quote della Teatro Cilea srl, utilizzando denaro, per gli inquirenti, riciclato.
L’operazione è finalizzata ad acquisire acquisire elementi utili a ricostruire una serie di reati fiscali che per la procura sono stati commessi dal 2015 al 2019. Inoltre, sempre dalle indagini, la compravendita della società teatrale da parte di Mormone ed Esposito è andata in porto grazie al contributo di Luigi Scavone, già arrestato e condannato in primo grado per reati tributari nel maggio 2020. Scavone, socio di minoranza dell’Alma srl (le sue quote sono attualmente sotto sequestro), era stato coinvolto in una maxi evasione fiscale. Le perquisizioni sono frutto di attività condotte dalle Fiamme gialle lo scorso 5 marzo, in pieno lockdown, per fare luce sulle attività fittizie di alcune società cosiddette cartiere, attraverso le quali venivano emesse fatture (anche elettroniche) per operazioni inesistenti. Il denaro sarebbe poi stato reimpiegati in attività economiche e immobiliari.