Il commissario tecnico della Nazionale parla nella conferenza stampa che precede l’amichevole del Franchi contro la Moldavia: "Lo sport è una priorità come lo sono la scuola e il lavoro, milioni di italiani praticano sport ad ogni livello". Il riferimento alle parole del ministro della Salute, che però si riferiva alla Serie A. L'allenatore parla anche degli stadi: "In quasi tutta Europa ci sono persone sugli spalti a guardare le partite"
Il caso di Juventus-Napoli continua a dividere il mondo del calcio ma anche a creare attriti tra il pallone e la politica. Questa volta a parlare è il ct dell’Italia, Roberto Mancini, durante la conferenza stampa che precede l’amichevole del Franchi contro la Moldavia. Il commissario tecnico fa riferimento alle parole del ministro della Salute, Roberto Speranza, per rispondere: “Ci sono altre priorità rispetto al calcio, come la scuola? Io penso che qualche volta bisognerebbe pensare prima di parlare. Lo sport è un diritto per tutti gli italiani ed è una priorità come lo sono la scuola e il lavoro, milioni di italiani praticano sport ad ogni livello”. Non è l’unica polemica, perché Mancini si espone anche sulla questione del pubblico in tribuna: “La mia idea rimane la stessa: in quasi tutta Europa ci sono persone sugli spalti a guardare le partite”.
Le frasi di Mancini partono dalle dichiarazioni rilasciate dal ministro Speranza domenica scorsa a Mezz’ora in più su Rai3, quando era ancora fresca la decisione della Asl campana di disporre la quarantena per tutti i giocatori azzurri, fermando la partenza del Napoli verso Torino. Speranza si riferiva quindi alla Serie A e nello specifico alla possibilità di disputare il big match della terza giornata. “Parliamo troppo di calcio. Lo dico con rispetto anche nei confronti di un pezzo di economia del Paese: so che intorno al calcio ci sono interessi e tante persone che vanno rispettate. Le cose importanti in questo momento però sono altre: è il lavoro degli ospedali e dei sanitari e l’attenzione alle nostre scuole, che sono un punto fondamentale di ripartenza del Paese. Un po’ meno calcio e un po’ più scuola, se possibile”: questa erano state le parole di Speranza.
Il ministro aveva anche ribadito il no a un eccessivo aumento della capienza di pubblico negli stadi: una decisione presa dal governo sulla scorta del parere del Comitato tecnico-scientifico. “Non ci sono le condizioni”, avevano chiarito gli esperti a fine settembre, bocciando la possibilità di una capienza del 25%. “Polonia-Italia con 10mila tifosi sugli spalti? E noi siamo contenti, magari ce ne fossero di più“, afferma il ct Mancini riguardo alla sfida di Nations League di domenica a Danzica. “Del ritorno degli spettatori negli stadi preferirei non parlare, ho da tempo la mia idea al riguardo e rimane quella. Sono dell’avviso che potrebbero tornare le persone sugli spalti come avviene in Europa”, conclude il tecnico jesino.
Mancano solo due tamponi in elaborazione tra quelli effettuati ieri. Tutti quelli processati sono negativi al Covid-19.
— Official SSC Napoli (@sscnapoli) October 6, 2020
Gli ultimi due tamponi in lavorazione sono risultati negativi al Covid-19.
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Intanto al caso Juve-Napoli si aggiunge un nuovo capitolo. I giocatori azzurri e lo staff sono risultati tutti negativi al ciclo di tamponi effettuato lunedì. Gli unici contagiati restano al momento Piotr Zieliński, Eljif Elmas e un membro dello staff. Un primo tweet diffuso dalla società aveva fatto temere che ci fossero altri casi: “Mancano solo due tamponi in elaborazione tra quelli effettuati ieri. Tutti quelli processati sono negativi al Covid-19″. Poi invece la buona notizia, che per il momento scongiura la possibilità di un focolaio a Napoli come a Genoa: “Gli ultimi due tamponi in lavorazione sono risultati negativi”.