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Instagram, come cambiare l’icona sullo smartphone: la nuova funzione per i suoi 10 anni

Proprio per festeggiare il compleanno, l'applicazione ha voluto fare un regalo ai suoi utenti, introducendo una nuova funzione con l'ultimo aggiornamento

di F. Q.

Instagram compie 10 anni. Sembra ieri eppure è già passato tutto questo tempo da quando il 6 ottobre del 2010 ha fatto la sua comparsa l’app che con le foto ha cambiato per sempre il nostro modo di comunicare. Nel logo iniziale aveva un omaggio agli scatti vintage Polaroid ed è diventata in poco tempo una delle piattaforme più popolari per via dei filtri e delle Storie. E proprio per festeggiare il compleanno, l’applicazione ha voluto fare un regalo ai suoi utenti, introducendo una nuova funzione con l’ultimo aggiornamento.

Si tratta di una modifica estetica proprio dell’icona che compare nelle schermate dei nostri smartphone e farlo è semplice. L’importante è avere un account personale e non aziendale. Una volta entrati nell’app, basta andare sul proprio profilo e poi da lì cliccare sulle tre barrette del menù in alto a destra e selezionare la voce “Impostazioni”. Poi bisogna scorrere più volte il dito sullo schermo verso l’alto e il basso ed ecco che all’improvviso appariranno dei coriandoli e dei festoni virtuali che introducono alla nuova funzione.

Comparirà quindi il messaggio di Instagram e la scelta tra le 12 nuove icone disponibili per l’app, da quelle originali delle prime edizioni dell’app fino alle nuove modalità scure e alla versione speciale per il Pride. Saranno attive solo per un mese ma già sono virali sui social. Nel caso di difficoltà ad accedere al menù “segreto”, provate a chiudere e ad aggiornare l’applicazione prima di effettuare un nuovo tentativo.

Instagram è stata creata da Kevin Systrom e Mike Krieger, compagni di studi, ed è stata lanciata il 6 ottobre 2010 come una semplice applicazione per iPhone. Dopo poche settimane il contatore dei download è iniziato a salire – ora ha superato 1 miliardo di utenti attivi al mese – fino a che nel 2012 Facebook non l’ha acquistata per solo 1 miliardo di dollari, una cifra irrisoria visto il valore attuale di 100 miliardi di dollari. Dopo l’acquisto da parte della società di Mark Zuckerberg Instagram inizia a espandersi e cambia volto. Si aggiungono filtri, funzioni, messaggi diretti, profili verificati, video, la tv, l’eCommerce, spot pubblicitari che favoriscono la nascita di una professione nuova, i cosiddetti influencer, fino alla novità che fa decollare l’app tra i più giovani, ovvero, le Storie. Una modalità di racconto breve per immagini e con la musica, presa a prestito da Snapchat, che sparisce nel giro di 24 ore.

Ma non è tutto rose e fiori. La piattaforma non è rimasta indenne a episodi di cyberbullismo, razzismo, hate speech, terrorismo, fake news tanto che Facebook ha iniziato a impiegare dei sistemi di Intelligenza artificiale per scovare questi fenomeni in maniera proattiva, cioè prima che vengano segnalati. Una piaga senza fine e non facile da controllare che affligge tutte le piattaforme tecnologiche. Da un anno Instagram ha anche provato ad arrestare la dipendenza da ‘likè, oscurandone il conteggio all’esterno. Uno stratagemma che però non impedisce troppo a chi posta e a chi apre la lista dei ‘mi piacè di capire le preferenze.
Come tutti fenomeni nuovi che poi si consolidano, spunta sempre una novità che può mettere in crisi. Se in passato è stata Snapchat, ora è TikTok, l’app cinese, che sta conquistando l’attenzione dei giovanissimi e anche del presidente americano Donald Trump che vuole bloccarla.

A dimostrazione che Instagram osserva da vicino questa nuova realtà è il lancio recente di una funzione, Reels, che permette video brevi e divertenti che sono la caratteristica principale dell’app cinese. E il cerchio potrebbe chiudersi se proprio il co-fondatore di Instagram, Kevin Systrom, diventasse il prossimo Ceo di TikTok, come ha scritto nei giorni scorsi il New York Times. Systrom, nel 2018 si è dimesso da amministratore delegato di Instagram, insieme al co-fondatore Mike Krieger. Alla base della decisione, secondo indiscrezioni stampa, ci sarebbe stato uno scontro sull’autonomia della piattaforma rispetto a Facebook. Da allora il suo ruolo è ricoperto da Adam Mosseri, braccio destro di Zuckerberg. E’ il manager di punta della società che sta portando avanti la strategia di integrare tutte le app di Menlo Park (Facebook, Instagram, Messenger e WhatsApp). Mossa che Zuckerberg, all’epoca delle diverse acquisizioni, aveva garantito non sarebbe mai avvenuta.

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