di Stefano Virgilio

Ci sono alcune cose che mi piacerebbe chiedere alla ex senatrice – e da lunedì anche ex leghistaAngela Maraventano, salita recentemente agli onori della cronaca per aver parlato della “nostra mafia che non difende più il territorio”, quella che aveva “una sensibilità”, precisando (dopo essersi dimessa per il vespaio che le sue parole hanno suscitato) che “la nostra mafia l’abbiamo eliminata definitivamente, non esiste più nel nostro paese, in Sicilia, e questo è stato possibile grazie al centrodestra, grazie a ministri come Maroni, il problema è ora che in questo vuoto, si sono inserite le mafie degli altri, a cominciare dai tunisini”, aggiungendo infine “non capisco le polemiche”.

Innanzitutto, mi piacerebbe sapere cosa intende per “eliminata definitivamente” (in Sicilia ne sentiamo parlare ancora e anche abbastanza spesso: dobbiamo sempre precisare che si tratta di “mafia africana”?).

In secondo luogo, le chiederei se per caso ha mai avuto modo di comunicare alle famiglie delle vittime della mafia che alcuni governi di centro-destra hanno realizzato la missione per la quale i loro cari si sono fatti trucidare (lo diceva, Giovanni Falcone: la mafia, come fatto umano, avrà una fine, e ci sembrava una frase troppo ottimistica…); nel caso, sarebbe interessante sapere cosa le hanno risposto.

In terzo luogo, sarei curioso di avere una sua opinione in merito alla presenza della mafia nel resto d’Italia (permane? Ovunque? È anche italiana o solo straniera?).

Infine, le chiederei di spiegarmi cosa intende con “mafia sensibile”, perché ammetto che a me quest’espressione pare una sorta di ossimoro e preferisco non rischiare di fraintenderla.

Per ringraziarla delle sue risposte, temo di non poter fare di più che consigliare alla consigliera di informarsi sul perché le sue parole abbiano suscitato così tante polemiche: se si rivolge a chi opera nel campo dell’antimafia (italiana o straniera che sia) sono sicuro che riceverà chiarimenti illuminanti. Grazie.

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