Estesi incidenti si sono verificati ieri in due popolose località abitate da ebrei ortodossi quando la polizia vi ha fatto ingresso per imporre le limitazioni del lockdown e impedire assembramenti. Nel rione di Gerusalemme di Mea Shearim sono proseguiti per ore gli scontri fra la polizia e dimostranti che cercavano di impedire la chiusura di una sinagoga, tenuta aperta ai fedeli in contrasto alle restrizioni per il coronavirus. Fonti della polizia hanno riferito che contro gli agenti sono stati lanciati oggetti contundenti, sassi e pannolini sporchi. La polizia ha compiuto una ventina di arresti. Episodi analoghi si sono verificati la scorsa notte anche nell’insediamento ortodosso di Modiin Illit (Cisgiordania). Gli agenti sono stati circondati da centinaia di dimostranti, che hanno anche lanciato contro di loro fuochi di artificio. Quattro agenti sono rimasti feriti. Fra gli ortodossi la percentuale dei contagi è molto elevata ma in diverse località la loro leadership si rifiuta egualmente di cooperare con le autorità sanitarie israeliane.
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