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Il 10 ottobre la “Marcia della liberazione” a Roma: “Governo fa uso terroristico del Covid”. Da Montesano alla Cunial, ecco chi ci sarà

I promotori della manifestazione, tra cui compare il filosofo Fusaro, sostengono di non negare l'esistenza del Covid, ma attaccano il governo per aver messo in atto "misure sproporzionate e sbagliate" che "sospendono la democrazia". Tra gli aderenti ci sono anche Rosita Celentano, Moreno Pasquinelli e Mauro Scardovelli della "università olistica" UniAleph. L'obiettivo è mandare a casa il premier Conte per poter spazzare via il neoliberismo e portare l'Italia fuori dall'euro

Sul loro sito respingono l’accusa di essere “negazionisti di estrema destra” e garantiscono di credere all’esistenza del Covid-19. La “Marcia della liberazione” che hanno organizzato per sabato 10 ottobre a Roma ha quindi tutt’altro scopo rispetto a quella dei no-mask. Le parole d’ordine sono “Lavoro, reddito, democrazia, sovranità” e l’obiettivo è protestare contro “l’uso politico liberticida e terroristico” che il potere, cioè il governo, fa del Covid. “Un potere che fa leva sulla paura dei cittadini per meglio addomesticarli e soggiogarli (vedi la proroga dello Stato d’emergenza)”. Tra i promotori compaiono il filosofo Diego Fusaro, la giornalista Tiziana Alterio e la deputata ex M5s Sara Cunial, nota per le sue posizioni no Vax e le critiche ai dpcm utilizzati dal governo per gestire la pandemia. Diverse associazioni hanno già aderito, come il Fronte sovranista italiano, Alleanza Italiana Stop 5g e il Movimento 3V. Ma anche vip e personaggi dello spettacolo si sono fatti avanti: l’attore romano Enrico Montesano e Rosita Celentano.

Nell’appello ad aderire alla marcia si legge che “non è il virus” ad aver spazzato via “interi comparti economici” o a portare “nella povertà milioni di italiani. Il disastro è il risultato delle deficienze croniche dell’economia neoliberista e delle misure sproporzionate e sbagliate, messe in atto dal governo per contrastare il Covid, che oltre a sospendere la democrazia, hanno paralizzato il Paese lasciandolo allo sbaraglio”. I manifestanti chiedono quindi di mettere fine al neoliberismo, “un modello economico e di pensiero che sfrutta molti per arricchire pochi”, ed esigono “che venga applicata la Costituzione del 1948“. Ma non è tutto. Nel manifesto i promotori mettono in fila una serie di richieste che partono dall’addio all’euro: “Vogliamo una moneta sovrana in uno Stato sovrano”. Poi propongono di aumentare “i salari e un reddito minimo di 1.000 euro per disoccupati, cassintegrati e partite iva”, ma allo stesso tempo sollecitano una difesa delle “piccole aziende, con un 2020 tax free in vista di una radicale e più equa riforma fiscale”. E ancora: “controllo pubblico delle banche”, sanità pubblica unita a una “politica ambientale tesa alla sovranità” e lo stop al 5G. Il tutto, concludono, sarà possibile solo con le dimissioni del governo Conte e il ritorno alle urne.

L’appuntamento è per le 14 in piazza San Giovanni a Roma: “La sua grande ampiezza garantisce lo svolgimento regolare di una manifestazione popolare“, assicurano i promotori. Nonostante il governo abbia preso “nuove ed inammissibili misure, ulteriormente restrittive dei nostri diritti e libertà fondamentali garantiti dalla Costituzione”. A scendere in piazza per protestare ci saranno anche Moreno Pasquinelli, Mauro Scardovelli della “università olistica” UniAleph e Glauco Benigni. Non mancherà la deputata Cunial, che un mese fa durante una manifestazione di negazionisti tentò di baciare un giornalista di Piazzapulita che indossava la mascherina. Nell’aprile 2020, in pieno lockdown, fu fermata dalla polizia locale di Roma mentre percorreva in auto una statale e accusata di aver violato le regole. Lei si giustificò sostenendo di voler raggiungere il mare per motivi di lavoro, essendo parlamentare in carica.