L’avventura di Jannik Sinner al Roland Garros si infrange contro il muro Rafael Nadal. In quasi tre ore di gioco lo spagnolo ha avuto la meglio con il punteggio di 7-6 6-4 6-1, in una partita cominciata dopo le ore 22 e giocata nella notte di Parigi. Oltre la cronaca, emerge però una nuova consapevolezza: il 19enne italiano, numero 75 al mondo prima di questo torneo, ha giocato per oltre due ore alla pari con il Re della terra rossa. La sua sconfitta vale come una prova di maturità: la partita dell’anno per il tennis azzurro non ha regalato un sogno, ma la certezza di avere un talento in grado di competere con i migliori al mondo. Battere Nadal a Parigi è praticamente impossibile, il campione iberico è alla 100esima partita in questo Slam e il suo bilancio parla chiaro: 98 vittorie e 2 sconfitte. Sinner, per la prima volta al Roland Garros, saluta la Francia dopo essere stato il primo nato dopo il 2000 a giocare un quarto di finale di un Major e aver conquistato la sua nuova miglior posizione in classifica: ora è numero 46 al mondo.
La partita della notte parigina lascia anche un altro tipo di sensazioni, più solide rispetto ai meri numeri. Il 19enne Jannik ha affrontato il 12 volte campione del Roland Garros a viso aperto, quasi con sfrontatezza. Lo ha sfidato nel gioco da fondo campo, ha scelto sempre colpi profondi per disinnescare il dritto di Nadal, si è affidato senza paura al suo rovescio. Per lunghi tratti del primo set è stato perfino superiore allo spagnolo, sorprendendolo con la sua capacità di colpire la pallina in anticipo e togliere un tempo di reazione all’avversario. “E’ stata davvero dura nei primi due set e soprattutto alla fine del primo. Colpiva la palla molto forte“, dirà lo spagnolo a fine gara. Sinner ha saputo anche rubare il turno di battuta a Nadal e sul 6 a 5 ha servito per conquistare il primo set. Lì è venuto fuori il campione e sono emersi i limiti della gioventù, così come nel successivo tie-break.
Lo stesso schema si è ripetuto anche nel secondo set, con Jannik sempre avanti nel punteggio e capace di conquistare un altro break ai danni dello spagnolo. Nadal però ha subito rimesso in ordine le gerarchie alzando ancora l’asticella del suo gioco. Un nastro favorevole ha indirizzato il nono game e poi il punteggio finale: 6-4. Un colpo duro da dirigere per il 19enne Sinner, crollato nell’ultimo set ma senza mai perdere la capacità di lottare. I limiti del 19enne sono emersi con chiarezza. Per esempio un gioco a rete ancora pasticciato, che non gli consente di chiudere più in fretta alcuni scambi. Ma anche alcuni errori veniali, commessi in momenti in cui forzare il colpo non serviva. Fragilità che il passare degli anni farà scomparire. Sono doti innate invece la capacità di rischiare anche nei momenti di pressione, di non smarrire mai la convinzione nei propri mezzi e nel proprio gioco.
Alla fine però è stato un 3 a 0 secco. Che non rende l’idea dell’equilibrio in campo e della bellezza del tennis a cui hanno assistito i pochi spettatori presenti sul Philippe Chatrier. Perché va reso chiaro un altro concetto: Sinner ha perso – ma ha giocato alla pari – contro un Nadal che è stato quasi perfetto. La controprova la avremo venerdì, quando lo spagnolo si giocherà l’accesso in finale nel match con l’argentino Diego Schwartzman. Proprio l’uomo che lo ha eliminato a Roma, innestando dubbi sulla reale condizione del più forte al mondo sulla terra rossa. Ora la sensazione è che Nadal sia pronto a ristabilire le gerarchie e sfidare Djokovic per conquistare il 13esimo Roland Garros. Fino ai quarti di finale, lo spagnolo aveva passeggiato contro ogni avversario. Con Sinner ha dovuto alzare però alzare al massimo il suo livello di gioco per riuscire a vincere. E a fine gare gli ha fatto i complimenti: “Un giovane talento, con tanta tanta forza e un’ottima velocità”. La risposta? “Non ho ancora vinto niente“.
ELIMINATA ANCHE TREVISAN – Si è chiusa ai quarti di finale anche l’avventura di Martina Trevisan, che non è riuscita a compiere una nuova impresa ed è stata piegata nella serata parigina dalla forza e dalla dinamicità della concentratissima Iga Swiatek: la polacca si è imposta in due set con il punteggio di 6-3 6-1 in un’ora e 20 minuti. L’azzurra, numero 159 della classifica Wta, prima italiana nei quarti a Parigi dal 2015 dopo Sara Errani, lascia Parigi con il sorriso al termine di una grande esperienza, in un torneo che le farà fare un balzo in avanti in classifica entrando tra le prime cento al mondo. Trevisan ha provato a mettere in difficoltà la Swiatek cercando sistematicamente il suo rovescio e in avvio ha anche portato a casa un break. Poi però la partita ha preso un binario definito: la compattezza e l’esperienza della polacca, numero 53 del ranking, hanno fatto la differenza nel corso del match.