Toh! C’è una donna a parlare di calcio alla Domenica Sportiva. Niente bugigattoli fuori campo. Niente risultati della schedina. Niente social da leggere al fulmicotone. E non è Paola Ferrari (Paola ma dove sei finita?). Giacca e pantalone scuro, tacco nero, Valeria Ciardiello mette in fila i questuanti della DS come nemmeno l’on.cav.conte Diego Catellani con i birillini del biliardo fantozziano. Valeria è l’ospite di sponda, il terzo incomodo, l’agnello sacrificale tra il Tardelli nazionale e l’Eraldo da San Giovanni in Marignano. L’elegante e tossicchiante Volpi conosce a memoria lo spartito. A Valeria toccheranno le briciole. “Ma l’impresa eccezionale, dammi retta, è quella di essere normale”. Anche perché ci sono i collegamenti video con Corbo da Napoli e gli inviati infreddoliti all’Allianz Stadium di Torino. La partita fantasma Juventus-Napoli è motivo di un dibattito infinito che nemmeno Salvini e la Nutella.
Dal campo immacolato piemontese Pirlo e Bonucci sorridono sotto i baffi delle mascherine bianche e nere firmate Giugiaro. Sugli spalti c’è perfino il pubblico delle piccole occasioni Covid. Un ragazzetto alza tre dita con la mano sinistra e fa il cerchietto pollice e indice a forma di zero con la destra. Un altro è intento a leggere Cent’anni di solitudine allo stadio l’ultimo clamoroso instant book di Luis Suarez. Gira e rigira, melina e ammuina, protocolli e asl letti e riletti come vangeli apocrifi, è il turno improvviso di Valeria. “Non capisco perché il Napoli non giochi la partita. Ci sono linee guida precise. In Italia ognuno fa quello che vuole”. Semplice, rapida, precisa. Inappuntabile. Anche se Ciardiello il debole per il luccichio bianconero ce l’ha come voglino esistenziale, l’ospite in studio che svolge sintetico e chiaro il compito con nemmeno quindici parole è una rarità come il kakapo neozelandese.
L’affermazione lascia un po’ attoniti i convenuti. Valeria l’ha toccata di collo pieno e il portiere si è dovuto impegnare per non far sgusciare la palla dai guanti. Anche perché alla DS, pur con l’aplomb del canale uno, abbiamo ancora perle rare come il collegamento con Evaristo Beccalossi dall’osteria (rassicuriamo: le caraffe di vino disposte sul tavolo sono vuote) o il mitico Furio Zara caracollante dalla sala regia con le cuffie sulle orecchie (a che gli servono? ascolta Bocelli? la Pausini? Frank Sinatra?) a declamare inquietanti “post” come fossero pagine di wikipedia qualunque. Così quando capita il capitolo mercato della Juve, con il titubante arrivo di Chiesa in bianconero, ecco Ciardiello tutta pimpante, al secondo intervento (Pecci è al 33esimo ndr) dribblando le ovvietà degli amici maschi lì presenti con un traversone preciso in area: “Chiesa è giovane, è italiano”.
Volpi globalista, voce fuori campo: “Ma che c’entra?”. E lei insiste, memore dei 30 e lode di Perugia, come della tradizione dei Bettega, Paolo Rossi, Ravanelli, Vialli: “C’entra eccome. La Juve ha una storia… interrotta da un po’ ”. La classe non è acqua e nemmeno il vino di Beccalossi. Ciardiello è l’inatteso, lo spontaneismo di piazza, l’istinto dell’originalità. Volpi capisce che la fanciulla ha in repertorio il tackle come il colpo di tacco, la rabona ma anche il fraseggio stretto sul lungo linea laterale. “E Conte?”. Non il premier, nemmeno Catellani, ma il mister dell’Inter, ex juventino, dentro e fuori dal campo, dopo l’1 a 1 con la Lazio. “Sincera? Conte come allenatore deve fare un upgrade”. Tra l’avvocato Grassani che difende il Napoli con i volumi colorati dell’enciclopedia dei 15 sullo scaffale alle sue spalle e l’Eraldo da Marignano che piazza la freddura (“A Como non si chiudeva occhio la notte perché sopra c’è Chiasso”), Valeria Ciardiello è “la signore della porta accanto” che ne sa un bel po’ e lo comunica con disinvolta brillantezza. Dategli uno slot, non solo di calcio. Saprà riempirlo bene.
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Kitikaka – Piacevole sorpresa: alla Domenica Sportiva c’è una donna al comando. Ed è più brava dei soliti noti
Piccolo stupidario del fine settimana calcistico, con il titolo che vuole essere un tributo (a modo nostro) alla fortunata trasmissione Mediaset - In questa puntata la giornalista Valeria Ciardiello conquista la scena della più antica trasmissione sportiva italiana con competenza e bravura
Toh! C’è una donna a parlare di calcio alla Domenica Sportiva. Niente bugigattoli fuori campo. Niente risultati della schedina. Niente social da leggere al fulmicotone. E non è Paola Ferrari (Paola ma dove sei finita?). Giacca e pantalone scuro, tacco nero, Valeria Ciardiello mette in fila i questuanti della DS come nemmeno l’on.cav.conte Diego Catellani con i birillini del biliardo fantozziano. Valeria è l’ospite di sponda, il terzo incomodo, l’agnello sacrificale tra il Tardelli nazionale e l’Eraldo da San Giovanni in Marignano. L’elegante e tossicchiante Volpi conosce a memoria lo spartito. A Valeria toccheranno le briciole. “Ma l’impresa eccezionale, dammi retta, è quella di essere normale”. Anche perché ci sono i collegamenti video con Corbo da Napoli e gli inviati infreddoliti all’Allianz Stadium di Torino. La partita fantasma Juventus-Napoli è motivo di un dibattito infinito che nemmeno Salvini e la Nutella.
Dal campo immacolato piemontese Pirlo e Bonucci sorridono sotto i baffi delle mascherine bianche e nere firmate Giugiaro. Sugli spalti c’è perfino il pubblico delle piccole occasioni Covid. Un ragazzetto alza tre dita con la mano sinistra e fa il cerchietto pollice e indice a forma di zero con la destra. Un altro è intento a leggere Cent’anni di solitudine allo stadio l’ultimo clamoroso instant book di Luis Suarez. Gira e rigira, melina e ammuina, protocolli e asl letti e riletti come vangeli apocrifi, è il turno improvviso di Valeria. “Non capisco perché il Napoli non giochi la partita. Ci sono linee guida precise. In Italia ognuno fa quello che vuole”. Semplice, rapida, precisa. Inappuntabile. Anche se Ciardiello il debole per il luccichio bianconero ce l’ha come voglino esistenziale, l’ospite in studio che svolge sintetico e chiaro il compito con nemmeno quindici parole è una rarità come il kakapo neozelandese.
L’affermazione lascia un po’ attoniti i convenuti. Valeria l’ha toccata di collo pieno e il portiere si è dovuto impegnare per non far sgusciare la palla dai guanti. Anche perché alla DS, pur con l’aplomb del canale uno, abbiamo ancora perle rare come il collegamento con Evaristo Beccalossi dall’osteria (rassicuriamo: le caraffe di vino disposte sul tavolo sono vuote) o il mitico Furio Zara caracollante dalla sala regia con le cuffie sulle orecchie (a che gli servono? ascolta Bocelli? la Pausini? Frank Sinatra?) a declamare inquietanti “post” come fossero pagine di wikipedia qualunque. Così quando capita il capitolo mercato della Juve, con il titubante arrivo di Chiesa in bianconero, ecco Ciardiello tutta pimpante, al secondo intervento (Pecci è al 33esimo ndr) dribblando le ovvietà degli amici maschi lì presenti con un traversone preciso in area: “Chiesa è giovane, è italiano”.
Volpi globalista, voce fuori campo: “Ma che c’entra?”. E lei insiste, memore dei 30 e lode di Perugia, come della tradizione dei Bettega, Paolo Rossi, Ravanelli, Vialli: “C’entra eccome. La Juve ha una storia… interrotta da un po’ ”. La classe non è acqua e nemmeno il vino di Beccalossi. Ciardiello è l’inatteso, lo spontaneismo di piazza, l’istinto dell’originalità. Volpi capisce che la fanciulla ha in repertorio il tackle come il colpo di tacco, la rabona ma anche il fraseggio stretto sul lungo linea laterale. “E Conte?”. Non il premier, nemmeno Catellani, ma il mister dell’Inter, ex juventino, dentro e fuori dal campo, dopo l’1 a 1 con la Lazio. “Sincera? Conte come allenatore deve fare un upgrade”. Tra l’avvocato Grassani che difende il Napoli con i volumi colorati dell’enciclopedia dei 15 sullo scaffale alle sue spalle e l’Eraldo da Marignano che piazza la freddura (“A Como non si chiudeva occhio la notte perché sopra c’è Chiasso”), Valeria Ciardiello è “la signore della porta accanto” che ne sa un bel po’ e lo comunica con disinvolta brillantezza. Dategli uno slot, non solo di calcio. Saprà riempirlo bene.
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Gaza, 13 mar. (Adnkronos/Afp) - "Il rapporto delle Nazioni Unite sugli atti di genocidio contro il popolo palestinese conferma ciò che è accaduto sul terreno: un genocidio e la violazione di tutti i principi umanitari e legali". Lo ha detto all'Afp il portavoce del movimento islamico, Hazem Qassem.
Roma, 13 mar. - (Adnkronos) - Il Premio Film Impresa è pronto a tornare per il terzo anno consecutivo. La conferenza stampa di presentazione avrà luogo il 17 marzo, alle 11, alla Casa del Cinema di Roma a Villa Borghese. Il Premio - la cui terza edizione si terrà il 9, 10 e 11 aprile sempre alla Casa del Cinema - è un’iniziativa ideata e realizzata da Unindustria con il supporto di Confindustria. Divenuto ormai un vero hub culturale e luogo d’incontro di riferimento, il Premio ha l’obiettivo di valorizzare, esaltare e comunicare i valori dell’impresa e delle persone che vi lavorano. Creatività, visione, coraggio, tradizione, appartenenza al territorio, innovazione e sostenibilità sono i protagonisti dei prodotti audiovisivi, dei cortometraggi e dei mediometraggi candidati che saranno selezionati da una giuria presieduta quest’anno da Caterina Caselli.
Alla conferenza stampa di lancio, che annuncerà i nomi di tutti i componenti della giuria e anche il dettaglio del programma degli eventi del Pfi, prenderanno parte il presidente del Premio Film Impresa Giampaolo Letta, il presidente di Unindustria Giuseppe Biazzo, il direttore artistico del Premio Mario Sesti e la presidente di Giuria Caterina Caselli.
Parteciperanno inoltre i rappresentanti delle aziende partner, e interverrà anche Lorenza Lei, responsabile Cinema e Audiovisivo della Regione Lazio. La terza edizione del Premio Film Impresa si avvale del patrocinio di Regione Lazio, Roma Capitale e Rai Teche, e della collaborazione di Confindustria, Anica, Una e Fondazione Cinema per Roma. L'iniziativa è realizzata in partnership con Almaviva, Edison Next, Umana e UniCredit, e con il supporto tecnico di Spencer & Lewis, D-Hub Studios, Ega e Tecnoconference Europe. Media partner dell'evento sono Il Messaggero, Prima Comunicazione e Adnkronos.
Tel Aviv, 13 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano afferma di aver colpito un "centro di comando appartenente alla Jihad islamica palestinese" a Damasco. L'attacco dimostra che Israele "non permetterà che la Siria diventi una minaccia per lo Stato di Israele", ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Israel Katz, aggiungendo che nella lotta "al terrorismo islamico contro Israele, non sarà dispensato né Damasco né altri".
Catania, 13 mar. (Adnkronos) - "La politica tende a minimizzare il ruolo dei clan all'interno delle comunità e della capacità che hanno di raccogliere consensi. Quindi c'è una minore consapevolezza in questa direzione. Farsi condizionare significa mettersi a disposizione" dei clan. E' il monito del Presidente della Commissione regionale antimafia all'Ars Antonello Cracolici conversando con i giornalisti a Catania dove oggi si è trasferita la Commissione per le audizioni. "La politica se si mette a disposizione - dice - è inevitabilmente subalterna alla criminalità".
Catania, 13 mar. (Adnkronos) - "Oltre il 20 per cento dei comuni del catanese sono coinvolti in fatti di infiltrazioni, è un dato di fatto. Comuni sciolti per mafia, o per cui è stato deciso l'accesso. O per il quale verrà chiesto ei prossimi giorni, come a Ramacca". E' il grido d'allarme lanciato dal Presidente della Commissione regionale antimafia all'Ars, Antonello Cracolici, a margine delle audizioni a Catania. "E' evidente che c'è una condizione sulla quale bisogna guardare con molta preoccupazione quello che sta avvenendo nei territori - dice parlando con i giornalisti-Anche perché la mafia ha cambiato pelle, ha cambiato persino anagrafe".
Il Cairo, 13 mar. (Adnkronos/Afp) - Egitto, Hamas e l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp) hanno accolto con favore le dichiarazioni di Donald Trump secondo cui “nessuno espellerà i palestinesi” dalla Striscia di Gaza, come il presidente americano ha dichiarato ieri alla Casa Bianca, in risposta a un giornalista che gli chiedeva se il piano di “espellere i palestinesi da Gaza” fosse stato menzionato durante le sue discussioni con il primo ministro irlandese, Michael Martin, in visita a Washington.
L'Egitto "afferma che questa posizione riconosce l'importanza di evitare il peggioramento delle condizioni umanitarie nella regione e la necessità di lavorare per soluzioni giuste e durature per la causa palestinese", ha affermato in una nota il Ministero degli Esteri egiziano.
Da parte sua, il portavoce di Hamas Hazem Qassem ha affermato che "le dichiarazioni di Trump sulla mancata espulsione dei residenti di Gaza sono state ben accolte". E apprezzamento è stato dichiarato anche dall'Olp: "Apprezziamo le dichiarazioni del presidente americano che conferma che gli abitanti della Striscia di Gaza non sono obbligati a lasciare la loro patria", ha scritto su X il segretario generale Hussein al-Sheikh.
Roma, 13 mar. (Adnkronos Salute) - "L’anno scorso la Commissione scientifica ed economia del Farmaco dell'Aifa ha riclassificato, dalla diretta alla convenzionata, le gliptine, farmaci antidiabetici di largo utilizzo. È stata fatta questa riclassificazione sulla base di criteri scientifici. È una classe omogenea di farmaci, ci sono evidenze scientifiche, si è fatta un’analisi dell’impatto e a distanza di un anno possiamo dire che l’esperimento comunque ha funzionato. Effettivamente questi farmaci sono farmaci antidiabetici oggi molto utilizzati, sono di largo impiego, hanno un profilo rischio-beneficio estremamente favorevole, ma il fatto che si siano riclassificati ha portato anche a una maggiore aderenza terapeutica". Lo ha detto il presidente dell'Agenzia italiana del farmaco Robert Giovanni Nisticò nel suo intervento da remoto oggi, al ministero, per l'evento 'Farmaco accessibile: bilanci e prospettive. Un anno dalla norma' promosso dal sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato.
"Il diabete - ha proseguito Nisitcò - è una patologia comunque cronica, che può portare a molte complicanze, quindi favorire l’aderenza, attraverso appunto canali distributivi che vadano verso la prossimità del paziente, è sicuramente una cosa importante. Quindi anche la rivalutazione della farmacia, della farmacia territoriale per raggiungere meglio il paziente, quindi della medicina di prossimità, della sanità di prossimità è sicuramente una cosa importante. Certamente il fatto di aver riclassificato farmaci, da un contenitore già molto sotto pressione a un altro, ci deve dire che sicuramente da un lato possiamo alleggerire quello che è il peso, la pressione del payback farmaceutico, dall’altro però ci sono nuove criticità che dobbiamo tutti insieme affrontare, ad esempio l’impatto sulle Regioni".
L'Aifa "rimane disponibile in tutto questo scenario e noi siamo chiaramente un’istituzione pronta a dialogare con tutti, per far sì che queste disposizioni della Legge di Bilancio abbiano poi la loro finalità, da un lato verso la salute dei pazienti, dall’altro anche verso la sostenibilità del Ssn" ha concluso.