Un gruppo di 38 parlamentari europei, tra cui l’italiano Brando Benifei del Pd, ha inviato una lettera ad Amazon, per avere delucidazioni sulla natura di due offerte di lavoro pubblicate sul sito della compagnia e poi ritirate. Le offerte di lavoro erano rivolte a “intelligence analysts” che sarebbero stati assunti per monitorare, e si presume sventare diversi tipi di minacce. Nell’elenco dei possibili elemento di rischi da monitorare comparivano però anche le attività sindacali. Citate tre volte insieme ad altre voci come terrorismo, odio e leader politici ostili.
Il fatto che tra i requisiti fosse inclusa la conoscenza di francese e spagnolo ha indotto gli estensori della lettera a supporre che le attività degli “investigatori” avrebbero dovuto riguardare l’Europa. Le offerte sono state rimosse e l’azienda ha spiegato che gli annunci descrivevano in modo impreciso il tipo di mansione. Tuttavia gli europarlamentari si chiedono se davvero Amazon consideri una minaccia attività di tipo sindacale svolte dai suoi lavoratori e ipotizzi pertanto di spiarle.
Si tratterebbe di una grave violazione di principi condivisi e sanciti dall’Organizzazione mondiale del lavoro, si legge nella missiva indirizzata al fondatore Jeff Bezos. I parlamentari firmatari ricordano come recentemente un gruppo di dipendenti di Amazon sia stato licenziato negli Usa dopo aver organizzato una riunione di lavoratori del gruppo aventi come tema le condizioni di lavoro durante la pandemia. In diversi paesi europei, si legge ancora, abbiamo avuto testimonianze di pressioni sui lavoratori del gruppo per evitare che dessero vita a rappresentanze sindacali. A Bezos si chiede anche di chiarire la definizione di “leader politico ostile” e si domanda se Amazon abbia mai spiato i membri del parlamento Ue o abbia intenzione di farlo.