Lo stallo della trattativa tra governo, Atlantia e Autostrade per l’Italia continua. Nonostante scada tra due giorni l’ultimatum lanciato dal governo, alla fine del quale potrebbe scattare la revoca della concessione, la società insiste affinché venga tolta la parte in cui si prevede la cessione del controllo a Cassa depositi e prestiti. Un punto che invece si era impegnata a rispettare a metà luglio. A spiegarlo, ascoltata dalla commissione Ambiente della Camera, è stata la ministra delle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli, in video-audizione. “Con una nuova nota Autostrade per l’Italia (Aspi) ci ha comunicato di accettare il testo dell’accordo negoziale prospettato dalla parte pubblica chiedendo la sola eliminazione della clausola dell’articolo 10 relativa alla condizione di efficacia della conclusione della trattativa societaria. Lo stallo della trattativa quindi prosegue, dato che la clausola in questione richiama perfettamente gli accordi assunti da Atlantia e Aspi nella lettera inviata ai ministri e discussa nel Cdm del 14-15 luglio”. Tradotto, lo scontro è aperto.
“Cdp ha informato i ministri competenti e confermato che la trattativa” con Aspi “si è sviluppata sulla base di criteri competitivi e delle prassi correnti di mercato”, ha aggiunto la ministra. Chiedendo poi ad Aspi il rispetto degli impegni presi: “Il governo ritiene che gli accordi vadano rispettati. Un minuto dopo l’arrivo delle lettere di Aspi e Atlantia lo scorso luglio abbiamo chiesto niente di più e niente di meno che il rispetto delle proposte da noi ritenute idonee per tutelare l’interesse pubblico“, ha aggiunto, precisando come non sia sia mai pensato “a un processo di nazionalizzazione”.
“La lettera di Aspi è una provocazione”, ha replicato, tra gli altri, il deputato di LeU, Stefano Fassina. “Mi sembra che stiano solo prendendo tempo”, ha aggiunto anche Paola Deiana (M5s). Rispetto alle domande su quale sarà, quindi, il punto di caduta della trattativa, De Micheli ha preso tempo, motivando con la necessità di analizzare l’ultima nota inviata da Aspi: “Procederemo nel confronto con gli altri soggetti coinvolti, Mef e presidenza del Consiglio, e prenderemo le determinazioni conseguenti una volta approfondita la lettera di Aspi. Ho ritenuto doveroso informare il Parlamento, ma sono venuta da voi senza aver preso determinazioni”, ha concluso.