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Coronavirus, Corte Superiore di Giustizia boccia i lockdown mirati di Sanchez nella regione Madrid: ‘Ledono libertà fondamentali’

Venerdì il governo aveva imposto a 4,8 milioni di residenti nella regione il divieto di viaggiare in un’altra parte della Spagna, se non per lavoro o altri motivi eccezionali, scavalcando un provvedimento del governo regionale che, invece, aveva introdotto un lockdown limitato

La Corte Superiore di Giustizia di Madrid ha bocciato il lockdown parziale imposto dal governo alla capitale spagnola e ad altre nove città della regione dopo il nuovo aumento dei casi di coronavirus nel Paese. Il motivo dietro alla decisione dei giudici va ricercato nel fatto che, dicono, le misure di contenimento pensate dall’esecutivo di Pedro Sanchez ledono “i diritti e le libertà fondamentali”. La sentenza obbliga così la Moncloa a ripensare la propria strategia per evitare che nel Paese, uno tra i più colpiti al mondo dalla pandemia, si replichi la situazione di marzo, quando il numero di contagi era ormai fuori controllo.

La sentenza rappresenta una battuta d’arresto per il governo Sanchez, che venerdì con un decreto aveva imposto a 4,8 milioni di residenti nella regione di Madrid il divieto di viaggiare in un’altra parte della Spagna, se non per lavoro o altri motivi eccezionali, scavalcando un provvedimento del governo regionale di Madrid che, invece, aveva introdotto un lockdown limitato a circa un milione di residenti delle aree più colpite. Dopo la sentenza, il ministro della Salute spagnolo, Salvador Illa, ha esortato il governo regionale di Madrid a tenere colloqui di emergenza su come risolvere la situazione di stallo. “Analizzeremo la sentenza tra oggi e domani, e vedremo il da farsi”, ha commentato il premier Pedro Sanchez dall’Algeria.

La presidente della Comunità di Madrid, Isabel Diaz Ayuso, ha invitato i cittadini a non lasciare la capitale, nonostante la vittoria ottenuta in tribunale. Le misure ordinate dal ministero della Salute “saranno ritirate”, ha annunciato Ayuso, ma al loro posto ne saranno varate altre, “ragionevoli, eque e ponderate”. Il sindaco di Madrid, José Luis Martínez-Almeida, ha chiesto di evitare gli assembramenti e ha auspicato che cessi al più presto “l’incertezza giuridica”.

A settembre Antonio Zapatero, responsabile nella regione per la risposta alla pandemia, aveva annunciato nuove restrizioni alla mobilità e lockdown mirati nelle aree più afflitte dal Covid. Le nuove misure interessavano aree che hanno fatto registrare circa un terzo dei contagi giornalieri in tutto il Paese. I provvedimenti, aveva aggiunto Zapatero, avevano come obiettivo quello di appiattire la curva dei contagi per evitare un nuovo lockdown generalizzato, in vista dell’aumento di casi in autunno. Adesso, però, il governo dovrà percorrere una strada diversa.