Impauriti dal diffondersi del coronavirus, spaventati per le manifestazioni violente che hanno attraversato il Paese e scoraggiati da Donald Trump, molti cittadini americani si riversano su Google per capire come trasferirsi in Canada. È quello che emerge analizzando i dati di Google Trends, la sezione che mostra le parole chiave più cercate. Durante e dopo il primo dibattito presidenziale fra Trump e Joe Biden c’è stato un vero e proprio picco di ricerche per la frase “move to Canada” da parte di utenti in cerca di informazioni sullo spostarsi a nord nel confine. Una tendenza in costante crescita da quando l’ex protagonista di The Apprentice è stato eletto alla Casa Bianca: solo nell’ultimo anno le ricerche riconducibili a questo desiderio di emigrazione si sono spostate da un tasso di 16 a oltre 75 su Google, che usa una scala da 1 a 100 per rappresentare l’interesse di determinate parole sul proprio sito. Addirittura, locuzioni come “Posso spostarmi in Canada ora”, “Come traslocare in Canada” e “cittadinanza canadese” hanno raggiunto il livello breakout, che indica un’ascesa esponenziale negli ultimi tempi. La vicinanza con gli Usa, i vantaggi della stessa lingua e una cultura simile tentano sempre di più i cittadini, delusi dalle condizioni in cui versa il Paese e timorosi che Trump possa essere riconfermato alla Casa Bianca per altri 4 anni dopo le elezioni del 3 novembre.

Secondo il sito Cic News, specializzato nell’immigrazione verso il Canada, poco più di diecimila persone residenti negli Stati Uniti hanno ottenuto permessi di soggiorno permanenti sul suolo canadese nel 2019, mentre nel 2015 erano stati solo seicento. Fra questi ci sono anche cittadini di altre nazioni che abitavano stabilmente negli Usa. Affermare con certezza che alla base dei trasferimenti ci sia Trump non è possibile, ma l’aumento costante avvenuto a partire dal suo insediamento non può che avvalorare questa ipotesi.

Non si tratta solo di un’aspirazione momentanea, perché diversi americani hanno già fatto il grande passo e si sono spostati a nord: “Subito dopo aver preso questa decisione ci siamo sentiti più sicuri – ha detto al Guardian Lucinda Taylor che col marito si è trasferita da Portland all’Ontario -. Non siamo ingrati, abbiamo lavorato per gli Stati Uniti ma è questo il posto dove possiamo garantire una vita in salute a nostra figlia”. La presenza di un’efficiente sanità nazionale, al contrario del sistema privatistico degli Usa, da sempre invoglia i cittadini americani a espatriare. “Da quando è stato eletto Trump abbiamo ricevuto molte richieste – ha detto l’avvocata esperta in immigrazione Chantal Desloges di Toronto –. Le persone si informano per verificare se hanno i requisiti e tanti sono davvero preoccupati per quello che sta accadendo ora”. Nell’era di internet, quando qualcosa non va, il primo istinto è quello di cercare le risposte su Google. E così oggi l’“American dream” porta verso il Canada.

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